Nel secondo volume della quadrilogia prevista, la storia del protagonista Polza Mancini inizia a dispiegarsi e lentamente chiarirsi.
Se il primo volume si focalizzava quasi interamente su di lui, sull'accusa di omicidio e sull'interrogatorio, qui entra in scena un'altra figura rilevante e controversa, ovvero quella di San Jacky: spacciatore, predicatore e assassino, che darà modo a Polza di indagare più a fondo su sé stesso e sulla natura umana. Parlare di Blast non è mai cosa facile. Quando ci si addentra in un mondo così onirico ma al tempo stesso disperatamente terreno come quello raccontato da Manu Larcenet, si ha paura di dire troppo, o troppo poco, sulle sensazioni che la lettura dell'opera può suscitare. Con Blast, l'autore si addentra nelle profondità della solitudine, della malattia, dell'emarginazione, del potere di trasfigurazione che la mente può avere sul corpo. In alcuni punti i dialoghi possono risultare vagamente oscuri, ma la trama si dipana sempre più velocemente, con un forte climax sul finale, facendo capire che probabilmente non tutto va nella direzione che si sarebbero aspettati i lettori. Con un tratto profondamente diverso da quello utilizzato in altre opere, qui Larcenet impiega uno stile oscuro, caotico, dalle linee pesanti, che sembrano incombere su di noi, e che contrastano con i coloratissimi disegni infantili che appaiono a Polza durante i blast; questi ultimi sono quasi boccate d'aria che rompono la durezza delle situazioni descritte.
Abbiamo parlato di:
Blast #2 - L'Apocalisse secondo San Jacky
Manu Larcenet
Traduzione: Francesca Scala
Coconino Press - Collana Coconino Cult, 2013
Traduzione: Francesca Scala
208 pagine, 17×24 cm brossurato, b/n + colore - € 21,00
ISBN: 9788876182419