Blatter fa l’equilibrista, ma il suo vice lo smentisce

PERSONAGGI (Milano). Joseph Blatter è abituato a stare in equilibrio sulle parole. Da grande capo indiscusso (e moldo discusso) del calcio mondiale, il boss incontrastato della palla rotolante ha fatto dei veri e propri dribbling con le parole negli ultimi giorni. Una specie di “Il Qatar può rischiare di perdere la massima competizione del calcio mondiale” era stato proferito dal nostro in via ipotetica circa cinque giorni fa. Il riferimento era a un’eventuale, lo ha riferito il Sun, spostamento della competizione in inverno in seguito alle polemiche climatiche che si stanno incendiando in questi giorni. Addirittura il nostro paventava una serie di eccezioni di procedura che le altre concorrenti che avevano fatto la corsa per il 2022 (Australia, Stati Uniti, Sud Corea e Giappone) avrebbero potuto eccepire a suon di cause legali. Beh, discorso che fila visto che gli altri comitati hanno costruito la loro gara per concorrere al mondiale su quelle date, quelle date consuete per tutti e che già hanno portato a edizioni, come Usa 1994, condizionate dal calcio. Il Qatar, nel frattempo, ha disposto di avere già la potenzialità anche per giocare d’inverno e di essere quindi pronto anche a uno spostamento di calendario che, come vedere in altri articoli della nostra front news, viene brutalmente osteggiato.

Blatter l’equilibrista ha poi ritrattato tre giorni fa le sue affermazioni con un perentorio: “Sono stato frainteso, la coppa del 2022 si giocherà in estate e vi dico anche che questo aspetto non è mai stato messo in discussione”. Insomma, stando ai fatti l’anticipo invernale non è nei piani del grande capo, un capo tuttavia messo in ridicolo da alcune affermazioni molto dubbiose del suo vice Jim Boyce secondo il quale quella competizione, il mondiale, appunto, dovrebbe essere disputata nelle migliori condizioni climatiche e di salvaguardia per calciatori, addetti ai lavori e per le centinaia di migliaia di tifosi che ruotano attorno all’appuntamento. Beh, diciamo che alla Fifa c’è una certa confusione e il caso Qatar è proprio aperto.