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Blitz del Fisco nei locali della movida milanese. Poi tocca ai negozi

Creato il 29 gennaio 2012 da Nicola Nicodemo
blitz,finanza,movida,milano,evasione fiscale L'Agenzia delle entrate controlla i locali della movida milanese. Lo sapevano già i commercianti. E affermano: il vero problema è il riciclaggio occulto di denaro sporco.
Sabato nero per i locali della movida milanese. A blitz, che richiama un po' quello di Cortina, hanno partecipato gli uomini dell'Agenzia delle entrate e dell'Ispettorato del lavoro. Ai duecento uomini in borghese, si affiancano vigili urbani e vigili del fuoco a garantire la sicurezza. Un centinaio gli esercizi verificati.
Si controllano le entrate e che il personale sia in regola. Gli agenti si fermano nei locali, sotto gli occhi dei clienti, che sembrano non accorgersi di nulla e terminano la serata in tranquillità. Più dure sono invece state le reazioni di alcuni commercianti. Come quella di un ragazzo (probabilmente il figlio della proprietaria di un Cafè) che afferma: "Qui stiamo tornando al fascismo. Prima Pisapia ci proibisce di andare in macchina con l'Area C, e ora questi controlli".
Quasi come se contrastare l'evasione desse fastidio e fosse inopportuno. Altri commercianti appaiono invece più tranquilli e si mostrano gentili con gli agenti e con i giornalisti. Altri ancora, son sono nemmeno sorpresi del blitz. "Era nell'aria dopo quelli di Roma e di Cortina".
Il problema grave, che espongono gli stessi esercenti, riguarderebbe tuttavia un presunto riciclaggio di capitali sporchi, nascosti dietro l'eccessivo turn over dei locali, e vorticosi cambi di proprietà.
Del resto, ammettono alcuni, non si riesce nemmeno a guadagnare il necessario e a far fronte a tutte le spese che conseguono dalla gestione. "Nel corso degli ultimi tre anni il lavoro è crollato del 50 percento e continua ad andare peggio di giorno in giorno" sostiene il proprietario di un club.
Il blitz ha continuato questa mattina, quando nei controlli sono stati interessati bar, ristoranti e negozi delle vie del centro di Milano. I 120 militari impiegati hanno passato al setaccio i locali, prestando attenzione al regolare rilascio di scontrini e ricevute fiscali, e alle verifiche anti contraffazione.
Emergono intanto i primi risultati dell'operazione dello scorso sabato sera: non solo irregolarità nell'emissione degli scontrini e nei registri contabili; ma anche la presenza di lavoratori in nero, anche clandestini.
Ora attendiamo che i blitz continuino. Ma sono davvero questi i 'pesci grossi'? Quali altre forme si nascondono dietro lo spettro dell'evasione fiscale? Quali saranno i risultati di queste operazioni? Fonti: Il Fatto Quotidiano, Il Fatto Quotidiano

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