I mostri si nascondono in casa
Avrei voluto scrivere un titolo provocatorio, per rispondere ad un articolo che ho letto nel quale, a Bogotà (Colombia) il segretario della Conferenza Episcopale Juan Vicente Córdoba (psicologo), afferma che i gay potrebbero essere attratti dai loro stessi figli adottivi e quindi non dovrebbero poter adottare, almeno non maschietti.Il vescovo, scatenato contro l'adozione di due bambini colombiani da parte di un giornalista americano dichiaratamente omosessuale, Chandler Burr, ha rilasciato questa intervista al quotidiano "El Tiempo".
Juan Vicente Córdoba
"Non conosco il signor Burr, ma una cosa è chiara: è un uomo che ama altri uomini. Ora ha adottato due bambini di 10 e 13 anni. Non avrà mai con loro la classica relazione che c’è tra un padre e un figlio, perché tra qualche anno o anche adesso forse li troverà attraenti, e questo potrebbe indurre un gay in tentazione".Secondo il convincimento di Córdoba, forse l'adozione di una bambina avrebbe migliorato la situazione, anche se si è dichiarato in disaccordo con il tribunale di Bogotá che ha stabilito di concedere l'affido indifferentemente dall'orientamento sessuale del genitore adottivo. Monsignor Córdoba ha paragonato gli omosessuali, "persone affette da un disturbo di identità di genere", ai malati di diabete. "Il loro disturbo li mette in difficoltà quando hanno a che fare con bambini o adolescenti del loro sesso, un po’ come i diabetici con i dolci. Solo se un gay reprime il suo istinto, la sua libido, allora un figlio da lui adottato non correrebbe pericoli". - fonte: Leggo
Chandler Burr con i
suoi bambini
Quindi, caro il mio vescovo, quelle che sono veramente a rischio sono le bambine figlie di eterosessuali, non i maschietti adottati da gay.
Cercando poi una foto del monsignore sul web per questo post mi sono imbattuto in un interessante articolo che spiega, probailmente, la competenza in materia del vescovo.
Luis Enrique
Duque Valencia
La Chiesa ha presentato appello di fronte alla Corte suprema della Colombia, perché, ha fatto sapere il caro monsignore: "Il sacerdote è già stato punito e non c’è alcuna relazione di natura contrattuale tra lui e la Chiesa: non si tratta di un rapporto di lavoro, ma di una rapporto spirituale". Una frase degna di Ghedini.
Non c'è più religione!. La realtà stavolta mi ha tolto persino il gusto della provocazione.
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