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Blog, serve o non serve?

Creato il 22 marzo 2016 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino
Blog, serve o non serve?

Un autore, per promuoversi, ha davvero bisogno di aprire un blog? Oppure, in realtà, non serve a niente e diventa solo uno spreco di tempo?

Partiamo da un presupposto, chi approda in rete, con un libro appena pubblicato, di solito non è avvezzo a considerare il web come una vetrina e un mezzo per poter far conoscere la propria opera, nonché il proprio nome come scrittore. Inoltre, come se questo non fosse già un ostacolo, nella maggior parte dei casi, il fattore "tecnico" diventa piuttosto limitante e se a volte anche solo gestire le email pare un arcano irrisolvibile, figuriamoci aprire e gestire uno spazio in rete, che esso sia un blog o un sito non ha importanza, diventa comunque un problema.

Detto questo, spesso gli autori seguono il suggerimento "apri un blog e fatti conoscere"... e da questo nascono i primi dolori: per prima cosa, come si fa ad aprire un blog? Primo suggerimento, se non siete fra quelli che "smanettano" con la tecnologia, lasciate perdere, ma se proprio volete aprirvi uno spazio vostro, allora cercate qualcuno che possa darvi una mano ma, soprattutto, non lasciatevi fuorviare dai "domini" e dall'avere un sito con solo il vostro nome scritto nello spazio in cui si digita l'indirizzo web. Tutto questo significa solo che iniziereste a pagare per un qualcosa di cui non sapete niente e che non avete alcuna certezza di portare avanti. Quindi, prima d'imbarcarvi in una spesa (spesso piuttosto onerosa), scegliete una soluzione gratuita e, a tale proposito, esistono piattaforme in rete che vi permettono di aprire un blog senza alcun investimento iniziale, se non il vostro tempo e la vostra pazienza. Le più note sono BlogSpot e WordPress, una prima differenza fra queste ve lo abbiamo spiegato in un articolo che trovate QUI. Entrambe possono essere fornite in versione gratuita e una a pagamento, entrambe hanno alcune limitazioni. Noi, per tutti i blog e i siti che compongono la nostra rete abbiamo scelto Altervista, utilizzato nella versione WordPress. Non vi tedio con ulteriori particolari in merito alla nostra scelta, noiosi e troppo tecnici per chi non è avvezzo ai termini specifici, però è giusto che sappiate che, decidendo di imbarcarvi in questa avventura, presto, molto presto, avrete delle necessità che prima non sapevate di avere e quindi vi verrà voglia di espandervi, quindi meglio partire con un mezzo che possa dare qualcosa in più in un prossimo futuro.

Torniamo alla domanda iniziale: serve o non serve?

Ve lo dico subito, non serve se non avrete il tempo necessario per prendervene cura e non serve se non prenderete in considerazione il fatto di poter condividere il vostro spazio con un po' di promozione ai libri e alle iniziative altrui. La rete è condivisione, in ogni sua forma, i lupi solitari non sono ben visti e chi resta racchiuso nel proprio mondo personale, pensando che debbano essere gli altri a venire da lui, è destinato a restare emarginato. Quindi, il vostro blog, che racchiude tutto quanto è necessario sapere su di voi e il vostro libro, deve poter offrire uno spazio, anche piccolissimo, a quanto avviene al di fuori del proprio interesse personale, predisponetevi e preparatevi anche a questo piccolo onere, doveroso se volete poter avere un pubblico al quale sottoporre il vostro libro. Se nessuno passerà dal vostro blog, nessuno si accorgerà mai che avete pubblicato qualcosa. L'equazione è semplice ed è sempre quella: dare per avere.

Quindi, sì, il blog serve e anche tanto, ma solo se saprete gestirlo con regolarità e avendo cura di farne un punto d'incontro, altrimenti tutto questo non fa per voi e non vi aiuterà a rendervi più visibili né, tanto meno, a farvi vendere qualche copia in più del vostro libro.


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