Questa è la settimana dei blog tour per me, uno ieri, uno oggi e altri due in programma per la fine della settimana. Non posso certo lamentarmi. Oggi, in particolare, la recensione di un libro che mi ha fatta ridere e riflettere contemporaneamente, cosa che di rado mi succede!
Buona giornata, amici <3"><3"><3 e buone letture!
Titolo: Shh!
Serie: Oxley College #1
Autrice: Stacey Nash
Editore: inedito in Italia
Anno: 2015
Pagine: 348
Lo potete trovare qui: ebook e cartaceo.
La diciannovenne Olivia Dean ha una reputazione perfetta, il ragazzo perfetto e un incredibilmente perfetto curriculum. Ha tutto, finché Christian la lascia in pubblico, accusandola di esser dipendente dall’autogratificazione sessuale: quella che preferisce far da sé. Ma Olivia non si tocca tutta la notte – l’unica cosa che fa è dormire… no? Ora tutti i ragazzi del campus sembrano voler le sue attenzioni per ragioni decisamente sbagliate – incluso il bellissimo Logan Hays, che vive in città. Le sta provando di tutte per ottenere la sua attenzione, perciò resistere al suo fascino è dura. Con voti sempre peggiori, una reputazione spaventosa e dei genitori esigenti, Olivia deve scoprire la verità nascosta dietro il suo chiacchierato disturbo del sonno. Se non lo farà, la vita perfetta per la quale ha lavorato così duramente potrebbe svanire, portandosi con sé l’unica persona che ha fatto infrangere tutte le regole a Olivia – Logan. Cosa fai mentre stai dormendo?
Ho riso, come una pazza, quando ho letto la trama di questo libro, ed è la ragione principale per la quale ho fatto domanda per partecipare al blog tour e poterlo recensire in anteprima. E ho continuato a ridere mentre leggevo, sghignazzando bellamente in due viaggi di treno, non volendomi staccare dalla lettura per niente al mondo: la verità è che mi ci voleva proprio qualcosa di così leggero, che non ha paura di dir parole che spesso si tende a sussurrare, e farlo in modo assolutamente diretto, senza filtri, lasciando che siano aperti argomenti di discussione tra i personaggi ma riescano, comunque, a coinvolgere anche il lettore. Non è cosa da poco, se ci pensate, ed è la ragione per la quale ho apprezzato questo libriccino che, senza alcun pensiero allontana il new adult da quelli che tanto vanno di moda al momento, rimpinzati di scene di sesso alla qualunque, utili solo a riempir pagine e completamente staccate dalla storia, per condurlo a una via di mezzo tra un romanzo di formazione e un romance, nel quale l’amore è accennato ma non prende mai effettivamente il sopravvento ed essenziale è il percorso di crescita del personaggio principale, Olivia. Nata per essere la perfetta ragazza, con un futuro già scritto e deciso dai suoi genitori come studentessa modello, impegnata nella vita sociale dell’Università e futuro avvocato di un grande studio, Olivia è quella voce che fatica ad emergere tra le altre, una copertina perfetta che non corrisponde che in minima parte al proprio interno e che si ritrova a metter tutta la propria vita in dubbio nel momento in cui davanti a tutti viene additata come qualcuno che non riesce, nel sonno, a fare a meno di toccarsi, strusciarsi su chi ha accanto e provarci in modo talvolta aggressivo e piuttosto rumoroso. Destabilizzata dalla voce che gira per il campus, da risate e gomitate che nessuno si preoccupa di mascherare al suo passaggio e da una vita che improvvisamente si è fatta troppo stretta e non le calza più a pennello, si ritrova a chiudersi in sé e isolarsi da tutto ciò che la circonda: Olivia mangia in camera pur di evitare la mensa, non frequenta più le feste con le amiche per evitar di esser abbordata da sconosciuti che si sentono in diritto di metterla a parte di ciò che pensano di lei, arriva addirittura a saltar alcune lezioni per non incontrare quella che le sta rendendo davvero un inferno quel che ne ha già le sembianze facendosi da tramite con sua madre e riportandole ciò che succede nel campus. Insomma, se prima Olivia era al centro dell’attenzione per la sua attività politica o sociale, chiacchierata perché fidanzata con un ragazzo perfetto agli occhi di tutte e al tempo stesso con una media altissima da far invidia, adesso è sulla bocca dei suoi compagni di corso per quel che fa di notte, quando dorme, l’unica cosa sulla quale non può imporre il rigido controllo che applica a tutto il resto. E se c’è una cosa che fa davvero paura e scombussola tutto quanto è non sapere di potersi fidare di sé nel momento in cui si è incoscienti. Non sono una puritana, parlo abbastanza liberamente di sesso e non mi nascondo se qualcuno intavola discussioni di questo tipo, ma penso che l’imbarazzo che provi sia comprensibile: non è l’atto in sé che sconvolge, è il non poterlo controllare; non è figlio della sua volontà, non di quella conscia se non altro, e quindi tener sveglio un piano intero, ed esser lo zimbello dell’intera residenza son cose imbarazzanti, per le quali entrare in sintonia col suo modo di pensarla è estremamente facile.
“Ti stai nascondendo, ma non dovresti lasciar che ti allontanino. Chi se ne frega di quel che dice quel cretino del tuo ex? Cammina a testa alta, Olivia. Sei molto meglio di ognuno di quei tizi.”
A quelle parole, mi si riempirono di lacrime gli occhi, ma non mi voltai comunque. Lasciai solamente cadere la mano e per la prima volta da quando tutto era cominciato, piansi.
Essere umiliati è una cosa orribile. Distrugge tutti i pensieri, le speranze, la fiducia in sé e fa sentire completamente esposti. Ed era proprio così che mi sentivo in quelle settimane, come se fossi nuda e dovessi nascondermi, scappare dalla mia vergogna e non farmi mai trovare. In quel momento, mi sentivo come se mi avesse in realtà trovata.
Il problema era che, anche se Molly pensava che fossi migliore di quel che dicevano le chiacchiere dalla mia rottura pubblica con Christian, non c’era modo di nascondersi e non potevo far niente per eliminarle fin dal principio. Quelle chiacchiere non perdevano intensità, perciò Ella sicuramente l’avrebbe detto ai suoi genitori.
D’un tratto, le braccia di Molly mi circondarono e il suo abbraccio sembrò quasi… confortevole. Qualcosa mi si sciolse dentro.
La capisco, Ollie. Mi imbarazzo per cose stupide, rifuggo l’attenzione allo stesso modo in cui tanti sembrano volerla a tutti i costi e posso solo immaginare quanto siano state atroci le giornate, settimane, seguenti all’inizio dei pettegolezzi. Ma quel che mi piace di lei è che, nonostante tutto, sa andare avanti. Mentre io me ne sarei stata rintanata sotto al piumone a piangere, chiudendo tutti fuori dal mio mondo, Olivia rifiuta di lasciarsi distruggere. Certo, ve l’ho detto, per un certo periodo non ha la minima intenzione di frequentare nient’altro che non siano le lezioni, ma poi accade che metta la testa fuori dal guscio, inizi a rispondere per le rime a chi crede di esser simpatico sfogandosi su chi è più debole e con una forza davvero ammirabile riprende a vivere. Si rimette in gioco, quando tutti la davano per spacciata; non solo, trova dentro sé – e in chi le sta accanto, in particolare Logan – il coraggio per scombussolare i piani che portava avanti per inerzia e riniziare meglio di prima. E in questo sta il messaggio, il vero insegnamento del libro: per quanto doloroso sia ciò che gli altri pensano di lei, per quanto sia difficile andar contro il cammino che i suoi genitori le hanno disegnato davanti, Oliva sceglie per sé, nel suo interesse, nonostante i timori e le incertezze. Credendo in sé, prima ancora che in quella che inevitabilmente sarà la relazione con Logan. E in giorni come questi, con domande che mi scombussolano la testa, della sua sincerità e del suo coraggio, avevo proprio bisogno.
È difficile essere perfetta.
La mano di Logan coprì la mia, il palmo contro il dorso della mia. Intrecciò le dita.
Mi sembrò che mi si fermasse il cuore e poi ricominciasse a battere di nuovo, troppo velocemente. Un senso di caldo mi scoppiò dentro mentre le gambe mi formicolavano. Cosa cavolo mi stava facendo Logan? Il desiderio più forte di qualsiasi altra cosa avessi mai provato si impadronì di me; non ero sicura che sarei riuscita a zittire i sentimenti nei suoi confronti ancora a lungo. Non ricordavo nemmeno perché volessi farlo. Capovolse le nostre mani di modo che il mio palmo fosse in alto, cullato dal suo. Credo che mi tremasse la mano. Una parte di me voleva soltanto lanciarsi oltre il bracciolo che ci separava.
Lo sguardo di Logan si spostò ai miei occhi e continuò a fissarmi mentre avvicinava la penna al mio palmo. Non sorrideva, ma i suoi occhi parlavano chiaramente. In quel momento, sapevo che non si stava trattenendo più; il desiderio gli brillava negli occhi. La penna cominciò a muoversi sulla mia mano e il suo sguardo cadde a controllare cosa stava facendo. Quando allontanò la mano, sul palmo avevo delle parole scritte.
Per me, sei perfetta.
Voto: ❤❤❤