“After the Fall” è finito nelle cose da leggere puramente per caso come accade spesso in questi casi, mentre sfogliavo una mail di RABT Tours, con cui collaboro da diverso tempo e che mi fornisce sempre occasioni straordinarie che non posso proprio lasciarmi scappare. Quando poi leggo romance, io parto per la tangente e non posso liberarmi di certe impressioni. E quando ho visto la copertina i giochi ormai erano fatti…e cadere per il libro è stato immediato, come leggerlo.
La prima volta che Natalie e Alex si sono incontrati, Natalie è caduta forte. Letteralmente. La coppia inizia un’avventura di tre mesi e dopo la caduta Alex lascia il paese. Natalie lotta per tornare alla sua vita e si scopre che neanche Alex può dimenticarsi di lei.
Diviso tra ciò che sente per Natalie e la sua fedeltà verso il padre, Alex compie una scelta che cambierà la sua vita per sempre. Ma il suo bisogno soffocante di riconquistare il rispetto del padre rovinerà tutto.
Credevo che si trattasse della solita romance, di quelle storie che sembrano partire a rilento e si concludono con una rapidità e una scontatezza che non avresti voluto vedere. La Wayne in questo caso invece, ha creato una storia molto complessa che si snoda su più punti di vista. È Natalie che racconta la sua storia in prima persona, ma quello che mi ha impedito di apprezzare al meglio la storia, che a livello di trama è molto buona, è il fatto che viene narrato come se fosse in terza, risultando molto impersonale, mancando di una certa profondità psicologica tipica dei romanzi narrati proprio dalla protagonista. E questo dimostra che non basta usare l’io per avere una buona storia, bisogna riuscire a creare un flusso di coscienza, una sorta di connessione con il protagonista che riversa sé stesso nella pagina. Questo ha fatto perdere di sostanza un libro che altrimenti è molto interessante e che si discosta dalla normalità.
Natalie è una donna che si è appena laureata e si affaccia sulla scena lavorativa senza grosse esperienze ma con molta buona volontà ed aspettative che cerca solo di conquistarsi un posto nel mondo e di guadagnare quanto basta per le spese. Una ragazza piena di buon senso e di buona volontà che ha messo da parte le sue relazioni pubbliche e il suo volere una relazione con un uomo per concentrarsi sullo studio, ma in un qualche modo si è chiusa, ha messo aspettative chilometriche su sé stessa e sulle poche relazioni che ha avuto e di conseguenza non è mai stata soddisfatta. Tutto cambia improvvisamente quando appare sulla scena Alex, un uomo che lascia senza parole per il suo fascino ma soprattutto per la sua capacità di scuotere dalle fondamenta Natalie e regalarle un’esperienza che non avrebbe mai immaginato. Di Alex abbiamo una conoscenza frammentata e condizionata dall’opinione di Natalie ma è comunque un uomo che mette in discussione qualunque cosa, il lavoro, la famiglia, il posto che chiama casa per Natalie. E naturalmente la storia tra loro è intensa e passionale e tale da risultare assolutamente indimenticabile.
Gelosia, intrighi e fraintendimenti si mettono di mezzo cercando di separarli, ma nonostante tutto Alex e Natalie si amano immensamente.
Una delle cose che più mi hanno colpito è l’ambientazione iniziale. La storia infatti parte dalla Nuova Zelanda un luogo insolito in cui scrivere una storia, pur non apparendo in maniera determinante, perché comunque resta abbastanza neutrale e la città potrebbe essere una qualunque visto che non viene caratterizzata in alcun modo. Quando poi ci si sposta nella Grande Mela l’atmosfera cambia, tutto si fa più caotico e anche in quel caso, la città resta uno sfondo, non assume un’importanza particolare perché resta comunque la storia e le interazioni tra i protagonisti a fare la differenza.
I personaggi secondari sembrano essere del tutto insignificanti, ma poi in alcuni determinati momenti assumono un’importanza spaventosa. Come di certo Lisa, la mean girl della situazione che creerà non pochi problemi ad Alex e Natalie. E non posso pure non citare il padre di Alex, un uomo che sa quello che vuole e non perde un attimo nel prenderselo. Un passo avanti e due indietro, pronto a prendersi il suo personale tornaconto, anche quando sa benissimo che è deleterio per suo figlio. Capire che per essere felice deve fare altre scelte non è semplice, ma in qualche modo sembra capirlo, nonostante tutto.
Il particolare da non dimenticare? Il sedile posteriore di un SUV.
Pubblicato il 26 luglio di quest’anno è una di quelle storie passionali ma reali, che mostrano il vero volto di una storia d’amore basata sulla comprensione reciproca e il rispetto. A volte la vita mette i bastoni tra le ruote, ma non si può perdere la speranza.
Buona lettura.
Ringrazio RABT Tours per avermi permesso di partecipare a questo Blog Tour e avermi fatto leggere il libro in cambio della mia opinione.
Volete sapere qualche cosa di Ariadne Wayne?
Da piccola voleva diventare una giornalista. La vita le ha messo il bastone tra le ruote come il suo amore per i computer e dopo vent’anni ha deciso di tornare alla scrittura e la sta amando. Dopo una vita passata a inventare storie nella sua mente, ora le registra per raccontarle ad altri. Il suo incredibile senso dell’umorismo la conduce in ogni sorta di luogo e spesso nei guai. Cerca di bilanciare il suo scrivere con il suo lavoro a tempo pieno e occuparsi di due bambini e un marito ma ama ogni secondo della sua vita.
Dove trovarla:
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Dove comprare il libro:
Amazon | Barnes and Noble | ARE | Kobo | iTunes
E ora siete pronti per leggere un except dal libro?
Tre…
Due…
Uno…
Heart pounding in my chest, I called the number. When it began ringing I nearly put the phone down but I couldn’t back out now. Not after all the time I’d spent searching.
“Hello?” said a very sleepy, confused sounding voice.
Shit. Mentally I counted in my head. It might be 9pm here but that made it 2am there. Not only had I randomly called someone who might not even be the person I was looking for but it was the middle of the night.
“Who’s there?”
The voice sounded a bit more awake now and was definitely Alex. My Alex.
I burst into tears. “Don’t marry her,” I whispered.
“What? Who is this? Is that Natalie?”
“Please don’t marry her,” I said, sobbing now. His voice sounded so good and I wanted him here with me, not a million miles away or however many it really was. Anywhere outside my bedroom was too far away.