“Did you see that? That girl was fast!” Koen’s voice grew louder with admiration. “I’m thinking she must have been part gazelle or something. Can you believe that?”
Sabrina looked down at the table. “No, I don’t think I can.” She started gathering her things. “I’ve got to go.”
“Chasing Hope” è un libro che è entrato nelle cose da leggere solo perchè mi sono lasciata fregare dalla copertina, di cui mi sono innamorata appena l’ho vista, e capitando il mio post del blog tour di martedì, è in piena linea con il mio meme, creato in collaborazione con @Ilovereading del blog Petrichor, Cover Lovers. Insomma, una storia molto interessante, di seconde possibilità, sogni spezzati e un mondo che non sempre ci lascia fare quello che vogliamo. Un libro molto interessante.
La talentuosa corritrice Sabrina Rice è completamente focalizzata sul suo sogno delle Olimpiadi ma il suo futuro viene spezzato da una diagnosi devastante. Una borsa di studio dell’ultimo minuto e alcuni anni dopo, Sabrina ha nuovi sogni e obiettivi che non hanno nulla a che vedere con la corsa – qualcosa che è diventato troppo doloroso da pensare. Fino al giorno in cui vede Brandy Philip correre attraverso il campus del college che frequenta, che sorpassa facilmente la sicurezza. Sabrina riconosce immediatamente la velocità da fuori classe, ed è ancora più doloroso scoprire che appartiene ad un’adolescente che fa graffiti sui muri. Quando un incontro casuale porta le due ragazze insieme, Sabrina diventa la speranza migliore di Brandy di rimanere fuori dal carcere minorile. Presto, Sabrina inizia a sentire che la sua nuova vita sta per essere capovolta…che Dio potrebbe chiamarla nel suo ministero per aiutare questa talentuosa ragazza piena di guai.
Questo è un libro diverso dai soliti che leggo, che esce anche un po’ dalla mia comfort zone, ma mi fregio sempre di essere contro corrente, di non adagiarmi, di qualche modo superare i limiti delle mie letture. Non solo perché io non sono un’atleta e non posso capire fino in fondo cosa significa “lavorare con il corpo”, perderne il controllo e non poterlo più utilizzare per i propri scopi, ma anche perché si parla molto di Dio, della volontà del Signore, e io in queste cose ho smesso di crederci, o perlomeno ne ho un’altra percezione. Ma quello in cui credo, sono sicuramente le seconde occasioni, il farcela con le proprie forze e lottare per ciò in cui si crede. È un libro che ha molto da dire questo, un libro che sfida noi stessi e le nostre paure. È un libro che non fa sconti, una storia brutale, che insegna molto. La vita è bastarda, sta a noi cacciarne fuori il meglio e viverla.
Le protagoniste sono due ragazze, con un background e stili di vita diversissimi, ma accumunati dalla corsa, corsa che resta focale e al centro della scena. Si corre per la speranza, per farcela nella vita, per superare i guai, per non farsi accappiare. Si corre anche quando non si può, quando si ha dolore, quando manca il fiato, quando il terreno è instabile.
Sabrina aveva un sogno, ispirato dal suo mito, quello di arrivare alle Olimpiadi e vincere la medaglia d’oro nella maratona. Sensibile, concentrata, focalizzata solo sul suo obiettivo, non si lascia demoralizzare da nulla. Quando il suo sogno viene infranto, crede di aver perso tutto, la sua speranza, ciò che rendeva la sua vita meritevole di essere vissuta. In poche parole ha perso ciò che era incredibilmente lei, lei in modi che non aveva mai perso di vista. Deve fare i conti con un’altra prospettiva…ma invece di perdersi, trova un altro scopo per la sua vita e mette tutte le sue energie in quello, sforzandosi di laurearsi magna cum laude, trovare un lavoro e andare avanti, dimenticandosi di chi era prima, prima della diagnosi, della delusione, di tutto. Quando si ritrova davanti Brandy con così tanto potenziale ma poca attitudine per seguirlo prova una rabbia intensa e rapida che la lascia senza parole, tutto quello che vorrebbe e non osa più sperare.
Brandy ha una situazione famigliare pessima alle spalle e la mancanza di supervisione l’hanno fatta scendere in una spirale di autodistruzione, delinquenza adolescenziale e un attitudine a provocare guai e che rende tutto molto più difficile. Vuole solo essere lasciata in pace o così va predicando quando in realtà cerca considerazione e amore, in un modo in cui nessuno gliel’ha mai mostrato. Perché credere in una teppista di strada senza nessuno scopo? Ma per indulgere la nonna Sabrina inizia a lavorare su Brandy, a mostrarle che se ci tiene, può fare tutto. Il loro viaggio insieme è doloroso per entrambe: per Sabrina perché deve fare i conti con il suo passato e con i suoi sogni infranti, e la sua capacità di andare come un treno fino all’esaurimento. Per Brandy perché deve fare i conti con l’avere uno scopo e con qualcuno che la spinge ad andare avanti.
Le nonne di entrambe le ragazze sono molto dolci e indispensabili alla trama regalando momenti intensi e pieni di sentimento e non posso non citare Rita Leyva, una donna che avrà un ruolo importante nella vita di Sabrina quando lei non se lo aspettava più, anche qui una seconda occasione, perché quelle sono le più intense.
Uno dei problemi del libro però, quello che in definitiva non è riuscito a trasmettermi il libro come avrei voluto è lo stile narrativo. Pur alternando senza uno scema preciso i punti di vista di Sabrina e Brandy, la narrazione in terza persona ha reso tutto molto impersonale. Io preferisco la narrazione con l’”io” al centro, ma a volte quella in terza aiuta. In questo caso, un libro molto intimo e dalla forte componente psicologica, dove connettersi con le due protagoniste era fondamentale, la narrazione in terza persona ha tolto molto, e ci si concentra più sull’azione che sui sentimenti, che è si importante, ma dovrebbe esserlo di meno rispetto alla componente emozionale, per lo meno a mio avviso.
Il particolare da non dimenticare? Un cronometro…e un lecca lecca a forma di cuore.
Un libro intenso, pieno di sentimenti altruistici e speranza che vi lascerà senza parole e che vi aiuterà a dare un’altra prospettiva alla vostra vita. Non proprio il mio genere di storia, ma è bello dare chance a nuovi libri.
Buona lettura guys!
Ringrazio Kathryn Cushman & Katie from I’m a reader not a writer per avermi concesso la straordinaria opportunità di leggere questo libro e partecipare al blog tour.
Dove trovare il libro:
Volere sapere qualcosa su Kathryn Cushman?
Si è laureata alla Samfod University con una laurea in farmacia. Autrice di cinque romanzi, inclusi “Leaving Yesterday” e “A promise to Remember”, che sono stati entrambi finalisti per il Carol Award in Women’s Fiction. È anche la co-autrice di “Angel Song” con Sheilaa Walsh.
Vive con la sua famiglia a Santa Barbara, in California.
Dove trovarla:
E ora siete pronti per leggere un piccolo except da “Chasing Hope”?
Tre…
Due…
Uno…
Sabrina turned toward the television just in time to see the flash of orange jersey, as the center reached higher than his opponent and knocked the ball toward his teammate. In a flash, the men in orange worked their way down the court, passing it a few times, before the ball whipped to number 33 just outside the three-point line. He rose up for a shot and nailed it. Everyone cheered and instantly the TV went to replay, this time zooming in on the shooter as he released.
Sam.
They had shared a couple of classes freshman year. Although friends might be too strong of a word, they had studied together and run in a similar circle of friends. The sight of him now, wearing the colors that were so familiar . . .
Sabrina turned her attention to the window, its metal casing even grimier than the glass, and began to concentrate on her breathing. This was the one thing that had remained useful past her running years. Breath control could get you through seemingly unendurable pain.
The room erupted into cheers. “Yeah, that’s what I’m talking about.”
Sabrina didn’t look back to the TV; it wasn’t necessary. She looked at some birds perched on the electrical wire just outside the window and started counting them. One, two, three, four, one flew away but another two landed, five, six, seven, eight, but wait, had she already counted that one?
“Oh man, did you see that?” Koen leaned toward the TV. “I can’t believe that, can you?”
Sabrina looked at him. “Huh? Oh, no, I sure can’t.”
“Miss Rice, are you daydreaming out the window? In the middle of the game?” Koen grinned at her, and it took every bit of her inner strength to smile back.
“Uh, guilty, I guess.”
“You better play closer attention, because there’ll be a quiz at halftime.” He put his arm on the couch behind her and turned his attention back to the game.
Somehow she managed to stare blankly at the TV, send her thoughts elsewhere, and mostly ignore what was happening in the game. She focused her attention on Koen sitting this close, on how right it felt to have him near. This worked pretty well until the band started playing “Rocky Top.” The sound of the fight song that was so much a part of her past broke through the last of her strength. She jumped up from the couch, mumbled something about coming right back, and bolted from the room to the backyard.