Blog Tour Maven & Nemesi by S.A. Huchton

“Maven” & “Nemesis” sono capitati nelle mie cose da leggere grazie alla straordinaria Tess del blog My Pathway to Books, che mi ha concesso di partecipare a questa iniziativa, considerando il fatto che gestisce un sito di Blog Tour e ha organizzato questa piccola meraviglia. Mi ha subito colpito la trama di entrambi i volumi e ho deciso seduta stante di dover partecipare a questa iniziativa. E avevo ragione, perché vi posso assicurare guys che questa serie è una piccola meraviglia che unisce mistero, romance, sci-fi con un pizzico di distopia per creare una storia che tiene il lettore incollato alle pagine. Vi avverto fin da ora che questo post sarà chilometrico, sia perché ho tantissime cose da dire sui due libri, sia perché li recensisco entrambi, separatamente e strada facendo ci saranno delle sorprese…perciò buona lettura e spero che alla fine  del post vi sarete innamorati di questa serie almeno quanto me.

*Maven

"Anything I can help with?" she asked as she crouched down to look at him. At the sound of her voice, Daniel jumped, cracking his head on the underside of the desk.

She winced. “Are you all right?”

"Yeah." He rubbed the top of his head. "Aren’t you a little early?"

“Maven” è il primo volume di questa serie, intitolata “The Endure series”. Devo essere sincera, appena iniziata la lettura temevo che questo libro non mi sarebbe piaciuto. Ero davvero scettica e quasi mi stavo pentendo di aver partecipato a questo Blog Tour, considerando che avrei dovuto leggere due libri. Ma meno male che non mi sono lasciata fermare dai miei dubbi perché questo libro è stupendo, mi sono innamorata subito di Lydia e Daniel e ho continuato a leggere con il cuore in gola fino all’ultima pagina, fino al momento di iniziare il secondo volume. E guys ve ne innamorerete anche voi.

Fin da quando ha perso i genitori quando aveva 14 anni, la giovane prodigio, la Dott.ssa Lydia Ashley si è concentrata su una sola cosa: un posto sulla Deep Water Research Command Endure. Ora ventunenne, sta per realizzare quel sogno, ma niente si rivela essere come immaginava. Il suo sponsor si dimentica di lei, il suo nuovo laboratorio è nel completo caos e se questo non è abbastanza, sta per scoprire qualcosa di così terribile che potrebbe potenzialmente distruggere tutta la vita sul pianeta.

Daniel Brewer, un noto playboy e anche lui un genio, potrebbe essere esattamente quello di cui ha bisogno… o potrebbe far peggiorare il tutto.

Si trova finalmente di fronte ad un rompicapo che non può risolvere?

La Huchton è riuscita a creare un libro spettacolare, praticamente perfetto che risucchia il lettore fin dalle prime pagine. Nonostante Lydia e Daniel siano entrambi due casi molto speciali, due ragazzi prodigio, che quindi si allontanano dalla nostra quotidianità, il lettore riesce subito ad identificarsi con le loro vicende personali, affezionandosi subito. Unite questo al contorno della loro vicenda amorosa e vi ritroverete per le mani un libro che può essere indicato per tutti. Un ibrido sotto più punti di vista, ma invece di essere controproducente e risultare in una ciofeca, questo diventa proprio il suo punto di forza, perché in definitiva ibrida è la nostra vita. Anche se lottiamo per trovare la persona amata ci sono mille incombenze e piani da portare avanti, e uno schema più grosso che lotta contro di noi. La commistione di generi quindi risulta essere ben congeniata e dà alla trama uno spessore veramente molto interessante.

Innanzitutto abbiamo la narrazione in terza persona, ma portata avanti dal punto di vista alternato tra Lydia e Daniel, anche se alla fin fine è Lydia che ha il ruolo principale in tutta la faccenda. Nonostante preferisca quella in prima persona, in questo caso la narrazione è talmente scorrevole e veloce che si passa sopra a questo e anzi risulta molto adatta. Lydia è una genio, vincitrice del Premio Nobel a soli 19 anni, una tragica vicenda famigliare l’ha spinta a concentrare tutte le sue forze nel lavoro e nella ricerca. Laureata prestissimo alla Stanford, Lydia si è concentrata sulla biologia marina e le sue ricerche sono vaste e molto famose. È una sorta di celebrità nel mondo scientifico e questo si unisce alla sua intelligenza, al suo intuito, alla sua innata capacità di leggere gli altri e alla sua bellezza, che la rendono una ragazza unica e una eroina positiva e piena di passione, generosità, concentrazione e intuito che la portano a raggiungere qualsiasi obiettivo che si pone in testa. Uno dei “buoni”, quegli eroi che sconfiggono i cattivi e che tutti vorremo essere. Sembra quasi perfetta, ma anche lei ha i suoi difetti. Incapace socialmente, chiusa e diffidente non ha molti contatti umani e può apparire fredda e distaccata. In realtà lotta duramente per proteggersi, visto che la sua esperienza con i coetanei è stata totalmente disastrosa. Ma Lydia è a tutti glie effetti indispensabile alla storia, ed è lei che muove gran parte delle file.

Daniel naturalmente ha un ruolo fondamentale. Il figlio del capo, è abituato ad essere un privilegiato. Il tipico playboy, che salta da un’avventura all’altra come se non ci fosse un domani, non ha molto per essere stimolato a comportarsi come un adulto responsabile. Il padre tende a chiudere un occhio sulla sua mancanza di impegno e concentrazione, ma in definitiva da lui si aspetta di più. Il genio dei computer, un programmatore abile e geniale, anche lui ha i suoi successi lavorativi e la stima di quanti collaborano con lui. L’incontro con Lydia è fondamentale per lui, anche per lei, ma per Daniel è come essere svegliato da una secchiata di acqua ghiacciata. Per dimostrarle che lui può essere un buon partito per iniziare una relazione romantica si impegna seriamente nel suo lavoro nel centro tecnologico e aiuta Lydia a scoprire tutta la faccenda che sta alla base del  libro. Il mistero da risolvere, legato alla parte scientifica del libro.

Vi dicevo infatti che questo libro, o meglio, questa serie è un mix di romance e sci-fi e la parte sci-fi è molto rilevante. Non solo la tecnologia usata e citata che è veramente impressionante sia per quanto è avanzata, sia per i tecnicismi che usa la scrittrice, ma la parte di laboratorio di Lydia, che pure è presente, non è mai soffocante, per quanto reale o verosimile in alcuni punti e per quanto sempre molto specifica, non risulta mai noiosa. Anche quando Daniel parte in quarta con software e simulazioni 3D o quando Lydia si lancia nello studio di alcuni campioni non si è mai sommersi di informazioni, ma anzi si è incuriositi e si fa sempre il tifo per i nostri protagonisti.

Il corollario dei personaggi secondari è molto ricco e non sono solo comparse ma hanno un ruolo fondamentale nella storia, sia per alleggerire la tensione di alcuni momenti come Tony uno dei ragazzi che lavorano nel magazzino e Cordelia, Cordy, che in breve diventa una cara amica di Lydia e l’aiuta a decifrare alcune faccende amorose. Entrambi sono  incredibilmente divertenti e prendono in giro Lydia a non finire, aiutandola ad integrarsi tra un equipaggio che la ragazza sognava da una vita. Il Capitano Brewer, il padre di Daniel è uno dei miei personaggi preferiti, che mi sono entrati subito nel cuore nonostante il suo essere burbero e il sembrare inavvicinabile, in realtà è un simpaticone e ci tiene davvero il figlio, anche durante conversazioni imbarazzanti. Una citazione anche per Carston…da osservare con attenzione.

L’ambientazione è speciale visto che si tratta di una facility, l’Endure, situata sotto l’oceano, una specie di enorme sottomarino da cui non si può uscire salvo in rare occasioni. Gli spazi comuni pur molto grandi, di certo non sono enormi ma tutti vivono in relativa pace. Ci sono tre galley dove mangiare, una sala comune dove guardare le partite di calcio (*swoon*) e insultarsi con  i componenti dell’equipaggio che provengono da ogni parte del mondo, e generalmente anche i luoghi di lavoro sono abbastanza in comunità. Ma questo non impedisce di avere privacy quando se ne ha bisogno…e vi assicuro che Lydia e Daniel ne approfittano parecchio.

Il particolare da non dimenticare? Il the al gelsomino e un vestito da sera…

Questo new adult è speciale, unendo romance e sci-fi, crea una storia complessa ed emozionante, stupenda, che non lascia spazi a dubbi ed  entra subito nel cuore. Un altro libro meraviglioso che ho letto quest’anno e che è uscito lo scorso maggio. E meno male  che avevo già, “Nemesi” il secondo volume, uscito ad agosto, e che vi assicuro vale quanto il primo. Ben scritto, di un livello di maturità unico, è assolutamente da leggere. Non lasciatevelo scappare.

Buona lettura guys!

E ora una piccola anticipazione. Pronti?

Tre…

Due…

Uno…

"Close your eyes," he said before opening the doors.

"What?"

"Just do it." He smiled reassuringly.

Lydia sighed and shut her eyes. Daniel pressed his thumb to the scanner and the large bay doors parted. At her back, he guided her forward by the shoulders until she was a few feet from the stairs. Then he stepped around her. He wanted to see her reaction.

"Okay, you can look."

Her dark eyes opened, then widened at the sight before her. “Can I go up?” she asked.

Daniel nodded. After seeing her panicked state earlier, he thought she could probably use a distraction. Lydia raced up the six steps to the edge of the tank. Three sleek, gray heads popped above the surface to greet her. Two others hung back, the meeker of the pod, waiting for the verdict from the more outgoing ones.

"This is Gracie, the mother hen of our resident dolphin pod. You can recognize her by the heart-shaped spot between her eyes."

Lydia’s grin was a mile wide. “Hello, Gracie. Nice to meet you.” She reached out and touched the nearest dolphin. It rose to meet her, answering her greeting with a click and a whistle.

"This is Dora, Gracie’s oldest daughter. She has an indentation on the top of her dorsal fin due to a run in with a shark. We almost lost her that time. She’s a bit too friendly for her own good."

"Fozi is the youngest of the pod, a male. He’s smaller than the others, but twice as loud." Daniel stroked the top of the dolphin’s melon as he swam by.

"Back there are Lucinda and Talulah, impossibly rare twin girls. In the case of dolphin twins, one of them is usually stillborn or dies soon after birth. Those two are fighters, and stick together like nothing I’ve seen, but they also shy away from strangers."

Lydia looked elated. “They’re beautiful. I’ve been wanting to see them since I got here. I was starting to think they were avoiding me.”

"Not at all," Daniel said. "At this time of year they spend more time out than in."

"I wish we had one of their tubes running through the lab," she said. "They’d be a welcome sight every now and again."

"I know what you mean. I’d love to have them in the Tech Center too." He laughed as Gracie nudged her way in for another one of Lydia’s pats. "She likes you. They aren’t always so welcoming."

"Have you been successful in teaching them hand signals?"

He nodded. “Absolutely. The twins were pretty stubborn about it, but even they know twenty or more different signs. Daniel made two pumping motions with his right index finger. As Lydia reached out to touch Dora, she was met with a light spray of water from her blowhole. Daniel couldn’t help but laugh loudly as she gasped in shock.

"Very funny," she said, wiping saltwater off of her face.

Daniel tossed her a towel hanging from a rack on the wall. “Just wanted to prove a point.” He winked.

"Mission accomplished," she said through the terrycloth. "Speaking of, didn’t we come here for something?"

"Oh, right." Daniel removed the drive from his pocket. He hopped down the stairs and grabbed a stepladder. Placing it against the wall, he climbed up and stuck the drive inside a container on a high shelf.

"You don’t think someone will find it there?" Lydia asked.

"Nah," he said, pushing the container to the back. "They only use this stuff once every other year for a SCUBA class. That happened last month so I think we’re safe for awhile."

He mounted the stairs again and perched on the tank edge next to her. “How are you doing?”

"Better, thanks," she said, running her hand along Fozi’s side. "I still have this sick feeling of violation, but it’s getting better."

"Violation?"

She said nothing for a moment and was very quiet when she spoke again. “Since my family died, I haven’t really felt comfortable anywhere. I’ve spent the last six years wanting nothing more than a place on the Endure. Coming here was like…” She stopped, swallowed, and began again. “Coming here was like coming home. To know that a place I care about so deeply, and my own lab at that, was abused for something so despicable… Yeah. Violation is the best word I can think of, but even that’s an understatement.”

Daniel reached out and laid a hand on her shoulder. He had been with the Endure since the beginning, but hadn’t ever stopped to think if he considered this place as home. “Hey,” he said, and she looked at him. “We’ll get to the bottom of it. We’ll fix it. Both of us.”

She gave him a half-hearted smile. “I hope so, Daniel. I really do.”

E ora…

*Nemesi

“What’s the first?”

“Hmm?”

“You said this is your second favorite place. What’s the first?”

He smiled at her. “Depends on where you were”. The answer had the desired effect. Lydia looked like she would melt into his arms if held them out to her.

“Nemesi” è il secondo volume della serie e fin da subito ero certa e convinta che sarebbe entrato nel mio cuore, come il primo. Sapete quando siete sicuri di una certa cosa? Beh io lo ero con questo libro e vi posso assicurare che non sono rimasta delusa, anzi mi sono convinta ancora di più della perfezione di questa serie. Un must-read a tutto campo.  Non solo la storia non perde di credibilità ma diventa ancora più misteriosa e affascinante. Un successo su tutta la linea.

Il genio dei computer Daniel Brewer non è il solo con un passato romantico alle spalle. Già aggravata dal problema quasi impossibile del piano “Maven Initiative” per la dominazione e la distruzione del mondo, Dr. Lydia Ashley trova sempre più difficile per tenere le cose in equilibrio. Con una vecchia fiamma che riappare e lo schema di vendetta di una nuova rivale gettati nel mezzo, le sue speranze per una vita con Daniel potrebbero essere sull’orlo della distruzione. Quando il passato di Lydia viene portato alla luce, un grande segreto potrebbe distruggere tutto.

Devo dire di essere particolarmente fortunata, sia per essere una book blogger che per avere l’opportunità di partecipare a Blog Tour perché ho modo di scoprire autori che altrimenti sarebbero rimasti nel mare degli autori che si autopubblicano o vengono pubblicati. E vi assicuro che è un vasto mare. E vi posso assicurare che la Huchton è una di questi. Sono veramente molto felice di aver avuto  modo di  leggere i suoi capolavori, perché davvero ne sono diventata una fan scatenata. Pensavo che dopo “Maven” non potesse fare di meglio e invece mi sono dovuta ricredere, “Nemesi” è anche meglio. La tecnica narrativa è la stessa, l’alternanza dei due punti di vista dei protagonisti, in terza persona, anche se l’attenzione si sposta un po’ più su  Daniel. Nel primo libro ci si concentrava un po’ più sull’aspetto romantico della loro relazione, nel secondo questo è ancora ben presente, ma le scoperte relative alla vicenda e al mistero che attraversa tutta la serie e che minaccia dall’interno tutta la Endure la sorpassano. O meglio la complicano notevolmente. Non c’è pace né per Daniel né per Lydia. Entrambi hanno fatto dei grossi passi in avanti sia nella loro relazione, che per sé stessi, passi che li hanno portati a crescere, a maturare, ad essere più sicuri nelle loro scarpe. Se Lydia si è lasciata andare a rapporti personali più solidi e sicuri con gli altri membri dell’equipaggio, creando un gruppo di amici affiatati che la sostengono, con cui ridere e alleviare la pressione esercitata dalle ricerche lunghe ed estenuanti. Daniel è diventato un giovane uomo attento e generoso, capace di sacrificare il suo tempo e il suo sonno per una causa più grande di lui. Persi i suoi comportamenti infantili, la sicurezza di Lydia vengono prima di tutto per lui ed è capace di sacrificare la sua vita pur di tenere al sicuro quella della donna che ama e con la quale vuol passare il resto della sua vita. Lydia è riuscita a portare alla luce gli aspetti migliori del suo carattere, ma a volte si lascia prendere la mano dalla gelosia e dall’insicurezza e cede a scoppi di ira ingiustificati. Mentre si entra nel pieno della storia, e veniamo a conoscenza di sempre più dettagli sulla questione della “Maven iniziative” pure molte domande restano senza risposta. Il mistero si infittisce e mentre troviamo alcuni pezzi del puzzle, questo si ingrandisce sempre più fino a sommergere tutti i membri della squadra che ci lavorano. Nuove alleanze vengono formate e diventa difficile capire di chi ci si può fidare. Lydia deve fare i conti con una scelta del suo passato che ha conseguenze disastrose per il presente, Daniel deve capire che cosa vuole e trovare un modo per non perdere Lydia. Tutto sembra congeniato per dividerli e innescare zizzania tra i membri della squadra. Ogni volta che si trova un  nuovo indizio questo diventa interpretabile in modi diversi e perde di consistenza. Mentre i due sono messi alla prova nuovi personaggi entrano in scena a partire da Dr Gorgeous, Nick Miller, un genetista arrivato dritto dal passato di Lydia che ha ancora dei sentimenti per lei, ma che risulta fondamentale per continuare gli esperimenti sui batteri, e la Dott.ssa Anna Corvis, Ds Harpy, che ce la metterà tutta per esasperare e mandare in manicomio la nostra Lydia e che avrà delle mire su Daniel, pure indifferente a tutto. Il set up della storia resta quello del primo volume, dove scienza e sentimenti si uniscono per creare una storia con i fiocchi capace di incantare il lettore. Gli esperimenti e la tecnologia citati sono sempre più complicati, ma allo stesso tempo affascianti. Vabbè sarà che sono un ingegnere elettronico, ma queste cose mi affascinano parecchio. La parte sci-fi risulta incredibilmente ben congeniata ed interessante. Alla Endure viene aggiunta una nuova parte, che assumerà un significato nella storia, un po’ come il pod dei delfini del primo libro. Insomma anche la parte più tenera e quella più passionale della storia tra i due è assolutamente imperdibile.

Il particolare da non dimenticare? Un tubetto di lip gloss e una felpa nera…

Ben scritto, un mix esplosivo tra romance e sci-fi con dei protagonisti interessanti e ben caratterizzati,  “Nemesi” e “The Endure series” deve entrare nella vostra lista delle cose da leggere. Lo dico poche volte, ma guys questi libri sono strepitosi, non lasciateveli scappare.

Io intanto aspetto buona buona “Progeny”, il terzo volume della serie, che dovrebbe uscire a novembre, da come la Huchton mi ha scritto ieri su Twitter. Non vedo l’ora di metterci le mani sopra.

Buona lettura guys!

Una sorpresa anche per questo secondo libro…una scena tutta da gustare.

Tre…

Due…

Uno…

At 1045, there was a quiet rapping at her door. Lydia turned to see Dr. Corvis standing there, smiling politely. It was like watching a shark circling for an attack.

“Do you need something, Dr. Corvis?” Lydia said.

“Dr. Miller and I have worked out a possible sequence of alterations for one of the bacteria. Care to take a look?”

Sure she was walking into a trap, Lydia agreed anyway. One of the work stations had been arranged with four different devices: an electron microscope, a centrifuge, a chromosome splitter more compact than any she had seen before, and a rotating rack for petri dishes.

“Where did that come from?” She indicated the splitter. The display screen on the top showed a squirming object, pinned in place by the microlasers hovering above the sample tray. The controls hummed, waiting for their next command.

“My own personal stash,” Nick said, coming up behind her. He was closer than she would’ve liked, but given the confines of the area there wasn’t anything for it.

Lydia was stunned. “You own a chromosome splitter? How did you afford that?”

Nick shrugged. “It was a gift from Dr. DeBeauvoir.”

“He’s as generous as he is brilliant,” Dr. Corvis gushed.

“Uh huh.” Lydia gave her a sidelong glance. “So what have you been working on?”

Dr. Corvis answered for him. “Dr. Miller had some amazing insights on how to achieve the necessary virulence while maintaining its water-borne nature.” 

“You figured that out? That was the one thing I was dreading the most. I had hoped to find a workaround so I wouldn’t mess with bacteria’s environmental needs.” What Lydia hadn’t said was that she was terrified of creating some super bug that would become airborne and infect everyone on the station.

Nick moved over to the electron microscope and looked into the eyepiece, adjusting the focus. “If you take a look here, you can see the segment of the chromosome we’re targeting.”

He took a step back and she positioned herself in front of the device. “What am I looking at, exactly?”

Nick leaned against the table, closing the distance between them some. He was close enough that she caught the scent of sandalwood from the soap he’d used since she’d known him at Stanford. Focus, she reminded herself.

“These base pairs are responsible for virulence and environment adaptation. They’re right beside one another so it can be difficult to separate them. You have to know exactly what you’re doing or you could wind up with something really nasty.”

Lydia looked up from the eyepiece and was startled to find his face less than a foot away from her own. “Good thing you’re here to make sure we don’t do that then, I guess.” She sounded like an idiot. His proximity was flustering her.

“I was about to make the first cut with the splitter, but I wanted to show you one other thing first.” Nick slid up to the microscope and she skittered away, as though he might burn her if they touched.

If he noticed, he didn’t show it. He made another slight adjustment to the eyepiece. “Here.” They traded places again. “This is the chromosome segment responsible for host selection. According to Anna, this was being altered to make it viable on multiple cellular types. What this basically means is that the cell wall degradation mechanism will be much more powerful and adapted to both rigid cells from plants and softer cells from animals. Really wicked stuff.”

He was calling her Anna already? Damn. That woman worked fast. She pushed it aside. Lydia focused on what was important: a bacterium that could attack both flora and fauna. Something that strong could be devastating. “So it feeds off of organic material then, but doesn’t discriminate in regards to the source? The environmental impact that will have…” Lydia rubbed her forehead. “Not only on human life. Anything within the release area will be obliterated.”

“It’s designed to only work for a certain period of time, within a certain range, remember,” Dr. Corvis offered. Was she really defending the Maven Initiative? “The nanotags will ensure self-destruction of any infected phytoplankton outside that.”

Lydia gaped at her. “And so that makes it okay?”

She shrugged. “To them, it was acceptable.”

Unbelievable.

“Now I’ll show you how to split the base pairs and graft the new ones,” Nick said. Her spine went rigid as his hand touched the small of her back, ushering her towards the other piece of equipment. Fortunately, there wasn’t far to go and the contact was brief.

Nick’s hand grasped the controls, strong and steady. He talked her through the operation, explaining where the precise cuts needed to be made and directing the microlasers expertly.

“Did you do a lot of this with Dr. DeBeauvoir?” she asked.

“Not at first,” he said, keeping his eyes on the screen. “But the last two years I was in the lab almost exclusively. I got a lot of practice with this thing. They were upgrading the equipment when I left so that’s why I didn’t feel guilty when they sent me away with this baby. We have spent many an hour together, Sheila and I.”

She tried not to laugh, but couldn’t help herself. “You named the splitter Sheila?”

“I thought about calling it Lydia, but that seemed inappropriate given the circumstances.”

Her face burned as Dr. Corvis giggled. She actually giggled. Lydia was mortified, and Nick didn’t so much as crack a smile. He couldn’t be serious.

“There.” He finished the cut and turned back to her. “Want to give it a try?”

Reining in her embarrassment, she nodded and stepped up to the controls. Nick loaded up another sample. He reached in front of her and punched in the autofocus on the sample camera. Another hit of sandalwood drifted up to her, scattering her thoughts.

“You’re looking for the eighteenth base pair,” he said, directing her where to shift the sample plate. “Stop.”

She had to remind herself to breathe. With the way her entire body was shaking, she would probably wind up creating a highly virulent super bacterium.

“Good, now lock in the sample position.”

Lydia flipped a switch and six microlasers pinned the sample in place.

“This is the tricky part,” Nick said. “You have to have the right touch.”

Every nerve in her body electrified as Nick slid behind her and wrapped his hands around hers. If she wasn’t seven shades of scarlet before, she absolutely was now. This was not happening. No way was this professional by any stretch of the imagination.

“Slowly… slowly… now cut.”

Her thumbs pressed down on the buttons to fire the incision lasers, and she was careful not to jerk away as soon as it was done.

“Perfect,” he said, leaning over her shoulder to smile at her.

Right on cue, a throat cleared and she jumped, pushing away from both the machine and Dr. Miller.

Daniel was standing not ten feet away, looking none too happy about what he’d walked in on.

“We’re dicing bacterial DNA,” she blurted. “Dr. Miller was demonstrating how his equipment worked.”

His eyebrow twitched and somewhere behind her, Dr. Corvis coughed to hide her laughter. Maybe her word choice had been a little questionable, but her brain was scrambled.

“Daniel Brewer, right?” Nick strode forward, hand extended. “I don’t think we’ve been properly introduced. Nick Miller.”

Daniel was not impressed.

Lydia hurried forward, cutting Nick off before he got any closer and all but pushed Daniel toward the door. “Time for lunch? Great! I’m famished. Let’s go.”

She was pretty sure Dr. Harpy was still laughing when they left the lab. Apparently, she’d decided on a new plan of attack.

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Ringrazio immensamente Tess di My pathway to books e Starla Huchton per avermi concesso la straordinaria opportunità di leggere questa serie in esclusiva e di partecipare al Blog Tour. Grazie immensamente!

Volete sapere qualcosa di Starla Huchton?

Ha pubblicato il suo primo romanzo, The Dreamer’r Thread, come a partire da agosto 2009 come una produzione via radio. Il suo primo successo è stato quando è stata nominata due volte e diventata poi finalista per il Parsec Awards del 2010. Fin dal suo debutto la voce di Starla è apparsa in altre produzioni come The Dunesteef Audio Fiction Magazine, The Drabblecast, e Erotica a la Carte. È anche una volce per la Darkfire Productions, e narra diversi dei loro progetti, inclusi la serie The Emperor’s Edge, This Path We share, e altri. I suoi scritti sono apparsi nella trasmissione Erotica a la Carte, un episodio dei Tales from the Archives (la serie compagna di Ministry of Peculiar Occurrences di Tee Morris e Philippa Balantine), che le è valsa il distintivo di seconda finalista al Parsec Awards del  2012, e una storia breve per The Gearheart (che le ha fatto guadagnare il terzo posto al Parsec). Il suo secondo romanco, una avventura di Steampunk intitolata Master of Myth, si è piazzata prima nella categoria Fantasy/Sci-fi del The Sandy Writing Contest tenuto annualmente da Crested Butte Writers Conference. Maven è il suo terzo romanzo completo e il suo primo in una serie di quattro, che saranno pubblicati sotto il nome di S.A.Huchton. Nemesi è il secondo volume della “The Endure series”.

Dopo essersi guadagnata la sua laurea in Arte Grafica, Starla ha aperto un negozio di graphic designer freelance concentrandosi nel creare bellissime copertine di libri per autori indipendenti e pubblicisti. Vive in Virginia dove alleva i suoi tre bambini e il marito militare.

Dove trovarla:

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