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Blog vs. Follower: quando quello che si cerca è la dipendenza.
Creato il 12 marzo 2014 da Claudiapsv @Claudia_PsvUna volta credevo nel rapporto semplice tra persone, uno scambio sottinteso di compagnia. Io scrivo, tu leggi, tu scrivi, io rispondo. Era una bella cosa, pura.
Poi sono arrivati gli interessi e non è mai una cosa buona, anche se all'inizio può sembrarlo.
Quello che era nato come un semplice scambio tra persone diventa una merce di scambio. Ogni persona che ti legge dall'altra parte dello schermo diventa una moneta con cui ottenere qualcos'altro. E' lì che nasce il problema di trasformare quello che era un rapporto semplice in qualcosa su cui lucrare.
Il lucro arriva da una dipendenza, bisogna drogare i lettori. Attenzione, non uso il termine "drogare" a caso. Nasce il bisogno di legare quegli occhi alle tue parole, perchè su quegli occhi tu ci guadagni.
Bisogna trovare il modo per non perdere l'attenzione di chi legge e invogliarlo a tornare sempre, a leggere e magari rileggere quello che già è stato letto.
I rapporti di dipendenza non nascono mai con buone intenzioni.
La maggior parte nasce con il concetto base del "ti faccio vedere quello che ho e che tu non puoi avere", si basa sull'invidia e sul rosicamento (passatemi il termine).
Pochi sono quei blog che si basano sulla bravura della blogger e molto meno sono quelli che puntano all'esaltazione del talento.
Sono punti di vista diversi che con il passare del tempo vedo mutare.
Le blogger di vecchio stampo sono sempre meno, il lettore richiede un punto di evasione nel mondo dei blogger e coloro che hanno aperto questi spazi per pura condivisione si trovano in difficoltà. Io mi trovo in difficoltà.
Sono sempre stata attenta a non fare diventare questo blog fonte di dipendenza e fidatevi ci vuole poco.
Mostrate quello che avete, fate credere di essere piene di gioia e vitalità, fate credere di non avere problemi, fate pensare alle persone di vivere esperienze stratosferiche e di poter fare cose ai più inaccessibili. Fate dire ai lettori "Beata lei". Siamo dietro a uno schermo, il mezzo è la parola e tutto è possibile.
Quando si apre un blog si fanno delle scelte, io ho scelto un rapporto alla pari.
Mi fanno paura quelle blogger che cercano adepti. Quelle blogger che per incontrare i followers aspettano gli inviti ad eventi importanti e non ne fanno mai in un bar o in una piazza comune.
Mi fanno paura quelle che aspettano di avere una folla di persone dipendenti per scrivere un libro e farlo comprare anche alle nonne, per organizzare eventi e prendere percentuali sul numero dei presenti.
Non ho mai fatto parte di questo mondo, non ho mai avuto questa visione di blog e continuerò così.
Proporrò cose che magari a tante non interesseranno ma che mi farà piacere condividere.
Questo posto è nostro e lo rimarrà.
E forse è un nuovo inizio, per me e per voi.
Per chi in questo blog ha sempre avuto la sua poltrona bianca su cui raggomitolarsi.