Ancora problemi per Arianna Huffington, fondatrice del celebre superblog americano The Huffington Post recentemente passato sotto AOL per 315 milioni di dollari: la Newspaper Guild of America, un sindacato che rappresenta oltre 26mila lavoratori nel settore dei media, ha lanciato l’idea (non nuova, a dire il vero) di uno sciopero-biocottaggio dei blogger che finora si sono offerti di scrivere gratuitamente in cambio della visibilità che solo uno spazio web da milioni di contatti mensili può offrire.
Due le richieste principali della Newspaper Guild: il pagamento dei pezzi con cui l’HuffPost riempie il sito web e lo stop alla linea editoriale di Arianna che finora ha permesso di affiancare materiale promozionale a pagamento (i cosiddetti advertorials) agli altri contenuti editoriali senza particolari distinzioni. Non più solo, insomma, i fatti da una parte e le opinioni dall’altra, secondo i tradizionali dettami giornalistici, ma anche un’ulteriore separazione tra contenuti “spontanei” e quelli più o meno pubblicitari a pagamento.
Our intent is to encourage the Huffington Post to do the right thing. We would all love to continue contributing, but only if the terms are fair and promote good, healthy journalism. This is about supporting the quality and integrity of a vehicle for progressive expression, to actually help Huffington Post succeed, but on the right terms. We call on Arianna Huffington to demonstrate her commitment to the working class she so ardently champions in her writing (Newspaper Guild of America).
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