Blogger, non blogger, anti blogger, blogger wannabe.

Creato il 07 febbraio 2013 da Eleeenoire @eleeenoire

Come ho scritto qualche giorno fa su twitter, "tra le cose che non capisco ci sono le scarpe di Deandri". Oggi mi sento di includere una nuova categoria tra le cose, sicuramente molteplici, che la mia mente non riesce a comprendere. Sono loro, la generazione di rincoglioniti con un costosissimo telefono in mano che si sentono fashionblogger ma non hanno un blog e anzi, prendono in giro chi invece ne ha uno.
Insomma prendono per il culo i fashionblogger e si fanno le foto outfit. Pubblicano foto outfit su Instagram ed altri social includendo hashtag con tutte le marche dei vestiti che indossano, anche su social dove gli hashtag non sono supportati. Instagram non è LookBook, smettiamo di confondere le cose. Smettiamo di prendere per il culo e poi di farci le foto al polso con i braccialettini di Cruciani (hash)taggando #armcandy. In ogni caso, Cruciani non è "quello dei braccialetti di filo". Capisco.. capisco gli haters, i lovers e capisco anche gli stalkers. Ma "questi"? Questi che funzione hanno, che ruolo hanno nel mondo? E' un po' la storia della volpe con l'uva ma aggiornata ai tempi nostri. E' la volpe e l'uva 2.0
Pare che "blog" e "blogger" siano le parole preferite della quotidianità. Raramente sento formulare una frase che non implichi una di queste due parole. Sembra davvero che tutto giri intorno ai blog e, alla fine, quella del blogger non è una categoria così importante come sembra. Mi spiego: chiunque può aprire un blog e scriverci qualsiasi cosa ma non tutti i blogger hanno una qualche importanza nel mondo o diventeranno famosi semplicemente per aver espresso la loro opinione. Con questo non voglio offendere nessuno, io stessa ritengo di non avere alcuna importanza in questo mondo semplicemente perché mi piace scrivere e, a volte, scrivo cose di discutibile intelligenza in questo mio spazio virtuale.
Il blog... croce e delizia del nuovo millennio. "Quella cosa che la gente ci mette le foto di come è vestito". Ma no, porca puttana. Un blog non è, per definizione, un fashionblog. I blog possono avere infinite "destinazioni d'uso" e solo una fetta, sebbene ultimamente sia decisamente la più sostanziosa, è quella dei blog di moda. Un blog non è una cosa strana, un'entità astratta superiore o inferiore, a seconda delle visioni. Un blog è uno spazio virtuale dove esprimere le proprie opinioni tramite video, immagini e testi. Scrivere su un blog, possederne ed amministrarne uno non è un obbligo ne' un dovere, semplicemente "a qualcuno va".  Dobbiamo ringraziare gente del calibro di Voltaire se oggi possiamo esprimere le nostre opinioni liberamente. E a me, la libertà di espressione, non fa affatto ridere. Davvero, non capisco cosa ci sia di ridicolo in un blog. A volte i contenuti possono essere discutibili ma nella figura del blogger, di colui che scrive e ha la voglia o l'ardire di condividere i suoi pensieri con il resto del mondo non trovo nulla di buffo.
Ma insomma, per concludere, voi volpi e l'uva 2.0 ci avete veramente rotto i coglioni.

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