Dovrei scrivere un post motivazionale, mi dicono.
Un post che racconti di me, dei miei interessi, che mostri le mie qualità al mondo e, per queste, convinca il mondo a votarmi e a scegliermi.
La cosa è più difficile di quanto non possa sembrare, credetemi. D’altronde, come diceva Fernando Pessoa:
“E’ così difficile descrivere ciò che si sente quando si sente che si esiste veramente, e che l’anima è un’entità reale, che non so quali sono le parole umane con cui si possa definirlo.”
Ma tenterò in questa impresa: è uno dei passaggi obbligati richiesti da Grazia.it e a me piacerebbe tanto vincere il contest ed entrare a far parte della famiglia.
Comincerò dunque dalla mia descrizione, quella che ho nella colonna a destra del blog. Quelle poche righe che dicono “Una che nel destino, oltre che nel nome, ha un sacco di V. E il numero 7.” Vi sembrerà strano ma il numero 7 mi ha sempre accompagnato, fin dalla nascita, e ha segnato quelle che finora sono state le cifre più importanti della mia vita. 7 sono le lettere del mio cognome. Sono nata in quello che per i romani è il settimo mese. 7 è sempre stata la mia media alle superiori, in una scuola dove oltre l’otto non si andava. Nel mio voto di maturità è presente un 7. 7 è il giorno in cui io e il mio gentiluomo festeggiamo il nostro anniversario, e così via. Per quanto riguarda le V., capireste meglio se vi svelassi il mio cognome ma sappiate che il mio nome completo ha decisamente delle V, tanto che a pronunciarlo sembra quasi di sentire il vento soffiare.
Bene, direi che sono partita. Adesso proseguiamo con i miei interessi. Rotto il ghiaccio è più facile continuare, no? Perché scrivere è come dare la carica ad una macchinina: una volta che le hai dato qualche giro lei corre veloce, proprio come le dita sulla tastiera del computer.
Si diceva dei miei interessi. So che sembrerà una frase scontata quanto banale, ma i miei interessi sono tra i più disparati e tra i più comuni: leggere, scrivere, disegnare, andare al cinema. Ho imparato prima a parlare che a camminare, a detta dei miei genitori, e questo mi pare un chiaro indizio di come io abbia sempre privilegiato il lato teorico della vita piuttosto che quello pratico: sono un’inguaribile pigrona, lo sport non ha mai fatto per me se non quello dove si sta seduti (adoro l’equitazione infatti). Dai 5 anni in su ho divorato qualsiasi libro o fumetto mi fosse capitato sotto gli occhi e quando poi ho imparato a scrivere ho consumato quaderni, diari e bordi di “Topolino”, dato che scrivevo su qualsiasi superficie cartacea avessi a disposizione. Per il disegno idem, è una passione che è nata in me fin da quando ero piccola e che ho sviluppato poi nel tempo, scarabocchiando dovunque mi capitasse: anche qui diari, quaderni ma anche banchi di scuola e di università. Disegnare è stata una passione che nel tempo ho accantonato per poi riprendere adesso, con questo blog, spinta dall’esempio di amici blogger che già pubblicavano i loro lavori su spazi virtuali. Il cinema invece è una passione nata nell’adolescenza, sebbene fossi un’accanita collezionista di videocassette registrate già nell’infanzia. Adoravo registrare i cartoni che la televisione trasmetteva di tanto in tanto, specialmente nel periodo natalizio, perché potevo imprigionare quella magia in un piccolo oggetto occhiuto e liberarla ogni quando e quanto volessi. La sensazione di compiere ogni volta un incantesimo ha continuato ad accompagnarmi con l’adolescenza, come dicevo prima, arrivando a registrare qualsiasi film fosse di mio interesse: i miei genitori non hanno mai capito perché per ogni film che davano in televisione io volessi acquistare una cassetta vergine e non cancellassi una precedentemente registrata, ma l’ambizioso progetto di costruire una mia videoteca personale, da dove i film mi guardavano chiusi nei loro barattoli di vetro ben avvitati, prevedeva che non dovessi riciclare alcun contenitore: se avessi lasciato scappare uno di quei piccoli amici magici avrei dovuto aspettare chissà quanto tempo per poterlo riacciuffare, ed io invece volevo averli tutti lì, con me. Crescendo le videocassette sono scomparse ma non la mia voglia di cinema e di film: supportata da un gruppo di amici ho avuto più opportunità di vedere il grande schermo e così, spesso, mi reco in questo luogo magico dove i sogni prendono vita, sebbene il biglietto per entrarvi costi sempre più. Unica pecca è che non posso più imprigionare le pellicole nei miei preziosi barattoli, così come facevo un tempo: devo aspettare che escano in dvd o li diano in televisione per poterli reincontrare. Sono interessata a qualunque genere, nel cinema come nei libri: sia esso di fantascienza, di azione, di avventura, romantico. Ovviamente prediligo quest’ultimo: sono una grande appassionata di Jane Austen e adoro Jane Eyre, che ho praticamente divorato in un sol boccone. Così come Via col Vento e Rossella, il suo seguito.
Dopo questa presentazione avrete sicuramente già capito che mi piacerebbe scrivere per la sezione di Grazia dedicata al lifestyle, più in particolare la sezione che riguarda il cinema e i libri. Spero di essere riuscita ad apparire golosa ed invitante, ad incuriosirvi insomma, in modo da volermi incontrare di nuovo; allo stesso modo in cui i film e i libri che mi sono piaciuti hanno fatto crescere in me la voglia e il desiderio di rivederli ancora.