Ho impiegato un po’ di tempo a decidere se partecipare a Blogger we want you! o meno, ma alla fine ho deciso di partecipare, assieme al mio piccolo blog che raccoglie tutti i miei interessi.
Grazia.it mi chiede di descrivere me stessa e parlare dei miei interessi in un post motivazionale, addirittura mi dà la possibilità di parlare di quel che sono e di ciò che mi piace a ruota libera, fatto che da una parte mi aiuta, mentre dall’altra mi crea il tipico blocco dello scrittore determinato dal foglio bianco che mi si dipana di fronte.
Comincio descrivendomi dalle basi: ho ventiquattro anni, i capelli lunghi lunghi rossi, frequento il secondo anno del corso specialistico in scenografia e allestimenti all’Accademia di Belle Arti in quel di Bologna, città che raggiungo in circa un’oretta e mezzo dal mio paesino microscopico disperso da qualche parte sulle colline romagnole.
Sono una romagnola atipica perché bevo poco vino sangiovese e ho un fisico dalle parvenze quasi nordiche con una pelle bianca molto delicata che vede pochissimo il sole anche d’estate.
Sbrigata questa prima sommaria presentazione, direi che il difficile è fatto, nonostante per me sia complicato dipanarmi fra tutto ciò che mi interessa e buttarlo giù nero su bianco.
Mi è sempre piaciuto disegnare, scarabocchiare, osservare; per questo ho deciso, ancora prima di terminare il liceo, a diciassette anni, di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti. Fin da subito mi sono interessata al corso di scenografia, che mi è sembrato quello più stimolante e completo, oltreché inerente ai miei interessi e in grado di soddisfare la mia continua curiosità. Durante questi anni ho incontrato non poche difficoltà nell’ambito di un ambiente in crisi come quello accademico, ma nonostante ciò ho deciso di proseguire e così, dopo un diploma triennale ottenuto nel luglio 2011, ho deciso di iscrivermi al biennio specialistico.
La scenografia investe innumerevoli campi dell’arte, tra cui anche il cinema, una mia grandissima passione: passerei ore ed ore a guardare film di qualsiasi genere, pur avendo decise preferenze in termini di regia. Oltre a grandi registi come Hitchcock, Kubrick, Bertolucci, Almodovàr, Truffaut, Haneke, Jane Campion (dimenticando “In the cut”, piccolo screzio nella sua ottima carriera da regista) e Sofia Coppola, nutro una passione sfrenata per Quentin Tarantino, così come per il suo pupillo Robert Rodriguez.
Devo essere l’unica cinefila accanita ad aver apprezzato “Machete” così come il progetto vintage “Grindhouse”, quest’ultimo denigrato dagli stessi fan di Tarantino… Ma che ci volete fare, quando qualcosa piace, piace totalmente.
Pur amando molto il cinema, sono di gusti difficili, come si potrà notare da certe mie scelte in ambito di regia, ragion per cui seleziono con molta cura i film da guardare oltre alla manciata di nomi appena snocciolata. Solitamente scelgo film che pochi vedono e sono intrigata dai film sperimentali o visivamente ricchi, come quelli di Julie Taymor.
Una passione collaterale nata da questo mio amore per il cinema è quella per la tecnica della stop-motion, di cui maestro e precursore assoluto è Jan Swankmajer, seguito dai fratelli Quay; non apprezzo per nulla il cinema di Tim Burton, nonostante il regista abbia un fortissimo debito rispetto ai film in stop-motion.
Ho una natura un tantino creepy e sono interessata ad argomenti che solitamente destano un certo disgusto nelle persone: tassidermia, tecniche di conservazione dei corpi, anatomia e ho una passione quasi decadente per i cimiteri (in special modo quelli monumentali). Non mi definirei una gotica, piuttosto direi che ho un modo tutto mio di esorcizzare timori e paure che sono parte della natura umana.
Al di là di questa mia parte “lugubre”, mi piace moltissimo cucinare dolci: torte, muffins, brownies, cupcakes, biscotti e chi più ne ha più ne metta… Nonostante non mi piacciano affatto le torte decorate in pasta di zucchero o fondente tanto di moda al momento: preferisco i sapori genuini e semplici, senza troppi orpelli ed arricchimenti.
Va dà sé che, se potessi definire una sezione del blog di Grazia su cui scrivere, opterei per la sezione food, pur eesendo logicamente intrigata da quella sul lifestyle dove potrei parlare di cinema in libertà.
Dovessi dilungarmi ancora proseguirei parlando di quelle passioni che oramai sono di tutti quali la fotografia (quella da guardare, non sono il tipo da reflex), con preferenze per la fotografia architettonica e la lettura di grandi classici (ultimo nell’ordine Moby Dick) così come dei supertomi (“Il petalo cremisi e il bianco” di Faber)…
Queste poche righe non riassumono tutto ciò che sono e tutto quello che mi piace, ma raccolgono tutto ciò che di me emerge subito non appena mi si conosce.
Detto questo, mi butto in questa avventura, augurandomi di guadagnarmi un piccolo spazio sul sito di Grazia.it
n.b. sto risolvendo il problema del collegamento al blog di grazia… portate pazienza!