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11/12 « Tappa #5 » L'universo dei libri 18/12 « Tappa #6 » She was in wonderland
Ciao a tutti, amici. E perdonatemi per l'ora. Oggi avrei dovuto postare la tappa del Blog Tour dedicato a Raven Boys, ma, vi dico una verità, mi è completamente passato di mente. Ho parlato del libro con amici e lettori in tutti questi giorni, ma, tra me e me, ero convinto di dover postare tutto giovedì, 5 Dicembre. Anche se è ormai tardi, vediamo di rimediare. Chiedo scusa a tutti, ma adesso capite perché io e le scadenze, in questi mesi, non andiamo d'accordo, proprio no. Dopo gli appuntamenti su Reading is believing (qui), Sweety Readers (qui) e From a book lover (qui), in questa quarta tappa tocca a me darmi da fare. Vi parlo del libro del momento, Raven Boys, e vi parlo di film. Compito facile, direte: io parlo di film tanto quanto parlo di libri. Ho sempre consigli da dare, so sempre cosa dire, ho l'abilità di consigliare un film per ogni occasione. Ma questa volta sono piuttosto in difficoltà: colpa e merito del nuovo romanzo di Maggie Stiefvater. Troppo unico, troppo particolare, troppo originale per essere paragonato a qualcosa che sia stato già scritto, girato, visto. Ci provo ugualmente, sì. Il mio compito di oggi è associare cinque film al romanzo che ho in lettura in questo momento: una lettura al di fuori dagli schemi che – ci riuscirò? - dovrò riuscire a inserire in schemi già consolidatissimi. Un'impresa. Fortunatamente, non sono stato solo. Questa volta, ahimé, ho imbrogliato. Ho chiesto l'aiuto, infatti, di due ospiti a sorpresa: Bianca Marconero – autrice di Albion, mente del blogtour di L'età sottile, avida lettrice e dispensatrice di consigli parti-time – e, ladies and gentlemen, mister Marco Locatelli, colui che, insieme alla Rizzoli, ha portato in Italia questa rara e bizzarra perla di fantasy. Iniziamo, iniziamo.... Il primo film che mi è venuto in mente, già prima di cominciare il romanzo, è Amori & Incantesimi, una fantasiosa e orrorifica commedia nera, con un ottimo cast e con due streghette d'eccezione: Nicole Kidman e Sandra Bullock. La rossa e la bruna, la ninfetta e la ragazza saggia, la sorella sveglia e quella solitaria. Arrivato in Italia nel lontano 1998, il film di Griffin Dunne (Un marito di troppo) e tratto da un romanzo di Alice Hoffman, mi ha ricordato, a prima vista, le litigiose, stravaganti, misteriose e magiche ragazze del 300 di Fox Way. Come la giovane Blue, anche le sorelle Sally e Gillian Owens erano condannate a non innamorarsi mai. Antiche profezie dicevano che, entrambe, avrebbero ucciso il loro vero amore. Altre cose che hanno in comune: una passione per i tarocchi e gli abiti più eccentrici, la cieca e assoluta fedeltà verso la natura e la famiglia, un dissacrante umorismo nero, una magia invisibile che è ovunque, nelle cose grandi e in quelle piccolissime. Accanto alle ragazze Sargent, ci sono loro, i Ragazzi Corvo del titolo: un mistero che, al punto in cui sono giunto, non ancora riesco a risolvere. Non sono maghi, non sono avventurieri, non sono adolescenti comuni. O forse sono tutti questo e altro ancora. Con la loro divisa scolastica, i loro inusuali hobby, i loro colletti inamidati e le cravatte perfettamente stirate, sembrano usciti dall'indimenticabile L'attimo fuggente: ricchi, studenti, grandissimi amici, guidati da un capo più carismatico e affascinante del sempre ottimo Robin Williams. Vivono intensamente, a colpi di lezioni di latino e filosofia, su sfavillanti e rumorose macchine d'epoca, sulla soglia di prodigiose linee di confine – più ambigue e oscure di quelle che separano i traguardi più grandi, adolescenza ed età adulta. Ma sono uniti anche dall'onnipresente presenza del paranormale, da un'ombra di morte che non abbandona mai nessuno. Per questo e per il circolo inaccessibile che compongono, con i loro completi griffati e una generosità infinita, con i loro litigi e le loro verità, mi hanno ricordato i personaggi del film The Covenant, ma solo per quello. Fortunatamente, la differenza tra le creature meravigliose della Stiefvater e i protagonisti popolari e bellocci di quel trascurabile horror del regista del futuro Hercules: La leggenda ha inizio sono tante, pure troppe. Questo è uno dei tanti motivi per cui Raven Boys mi sta piacendo così tanto: non è scontato e ha personaggi umani, anche se sovrumani, in cui tutti possono identificarsi senza troppo sforzo. L'errore più grande di The Covenant era aver saccheggiato, per il casting, una squadra di inutili modelli d'intimo. I protagonisti del romanzo hanno l'età e il conto in banca di quelli del trascurabile The Covenant, ma, in realtà, sono i bambini di Stand by me che, nel frattempo, sono diventati grandi. Quei bambini che, usciti dalla penna inconfondibile di Stephen King, avevano fotografato una generazione e l'avventura di un'estate con originalità, ironia, brutalità e finezza. Maggie, come Stephen, s'ispira a storie semplici, a personaggi fissi, a mondi ora magici e ora patinati, ma sa creare cose incredibili, impensabili, imprevedibili.
Durante il lento e nostalgico tramontare degli anni '80, quei quattro amici, instancabili, camminavano lungo il confine di una ferrovia, alla ricerca di un cadavere a cui dare giustizia, come Gansey, Adam, Noah e Ronan camminano lungo mistiche linee di prateria; la loro meta: la salma scomparsa di un mitico re gallese. Raven Boys è un libro bello perché è un libro strano. Uno di quelli che, fino alla fine, non riesci a mettere facilmente a fuoco. Almeno, questa è la situazione del sottoscritto, che ha letto, purtroppo, appena 200 pagine, complessivamente. Stessa situazione l'ho vissuta quest'estate, non con un film, ma con un serial televisivo: Hemlock Grove. Assurdamente originale, nerissimo, coraggioso, senza peli sulla lingua. Uno show sui vampiri che non pronuncia mai la parola vampiro, una serie TV sugli adolescenti, ma non consigliatissima agli adolescenti: perché è violento, esplicito, folle. Raven Boys non è così, è decisamente più adatto a tutti i palati, ma rappresenta la stessa novità. Lo stesso fitto, sorprendente, singolare e pazzesco mistero che fa la gioia degli spettatori – e dei lettori – in cerca di brividi nuovi e mai provati. Lo stesso fitto, sorprendente, singolare e pazzesco mistero che fa la gioia degli spettatori – e dei lettori – sempre in cerca di brividi nuovi e mai provati prima. Anche in questa tappa, anche oggi, c'è una copia in palio di Raven Boys. Vincere è semplicissimo: datemi un titolo di un film che vi fa pensare a questo romanzo, spiegatemi il perché e lasciatemi una vostra email. Avete una settimana di tempo e, nella prossima tappa, sarà svelato il nome del fortunatissimo vincitore. * Dimentico qualcosa, ma non vi preoccupate. Aggiornerò domani stesso il post, con il nome del vincitore della scorsa tappa, ospitata dalla mia amica Isabella. Che vinca il migliore! 'Notte.
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