Bastano tre parole per riassumere l’ultima fatica di Allen: Cate Blanchette super. Non esagera infatti chi considera da Oscar la prova dell’attrice australiana. La nevrosi di una cinquantenne snob che piomba nella povertà assoluta è giustificata dagli errori di un marito (Alec Baldwin) che froda il fisco e la fedeltà coniugale. Jasmine, tradita dallo stesso mondo che l’ha incoronata, cade in una profonda disperazione mentale. Rigettata da un sistema troppo elitario, si rifugia tra le braccia della sorellastra, considerata una poveraccia fino al giorno prima. Con fatica si riprende, ma sarà nuovamente ingannata dai suoi ricordi.
Il nuovo film di Woody Allen è un ritorno alle origini. La visione pessimistica della realtà, la poca fiducia nell’uomo e la psicologia fragile degli individui sono i comun denominatori che caratterizzano la pellicola. Per molti aspetti, Blue Jamine è da considerare un viaggio nei problemi reali del nostro quotidiano. Una vera e propria avventura nella psiche dei personaggi e, perché no, del pubblico intero.
P.S.: Consigliato a chi ama Allen e a chi vuole riflettere per 98 minuti. Lasciate perdere se avete vissuto una giornata no.
Paolo Fassino