Un motivo per cui non avevo mai voluto seguire le serie-tv, almeno fino a poco tempo fa, era quello di non volermi impegnare. Perché può non sembrare, ma seguire una serie-tv ti richiede un impegno non da poco, soprattutto nell'era in cui non c'era internet. Infatti non me la sentivo di tenermi sempre lo stesso giorno libero per seguire la puntata di turno, stando attento che non succedesse nulla per rovinarmi quell'appuntamento fisso che altrimenti non mi avrebbe permesso di capire cosa diamine stava succedendo. Adesso che reperire quello che si vuole è diventato più semplice la musica cambia, ma resta sempre il fatto che vedersi una serie non è mai come vedersi un film. Un film è un film (bravo banana!), te lo guardi ed è finita lì. Una serie invece devi seguirla, puntata dopo puntata, e ti porta via un quantitativo di tempo decisamente maggiore. Se poi hai una vita incasinata come la mia, dove anche quando non fai nulla sei pieno di cose da fare, allora stiamo freschi. Seguire questa quarta stagione di Boardwalk empire per me è stato come un parto, una visione inframmezzata da mille e più disgrazie che ne hanno rallentato il tutto, così per vedermi dodici-dico-dodici stramaledettissime puntate, ci ho messo ben tre settimane. Con un intoppo verso la fine che ha avuto del pirandelliano. Non so quanto questo possa influire sul giudizio finale non pienamente soddisfatto, ma cercherò di essere imparziale.
La vita ad Atlantic city continua, coi soliti affari, i soliti tramacci, le solite alleanze e i soliti tradimenti. A complicare la situazione, e soprattutto la vita di Chalky White, arriva il dottor Narcisse, mefistofelico individuo che ha dei non chiarisismi piani circa la vita del Boardwalk...
Boardwalk empire è Boardwalk empire. E' una di quelle serie che, come gran parte dei prodotti targati HBO, mantiene sempre un'inalterata garanzia di base su quella che è la sua qualità. Infatti per quanto concerne la realizzazione tecnica non possiamo dirgli nulla, ci sono sempre le stesse scenografie stupende, i costumi azzeccatissimi, attori tutti perfettamente in parte e una regia che non ha nulla da invidiare, pur essendo sempre relegata nei limiti della produzione televisiva, a quella del grande schermo. Inoltre poi nei titoli di testa ho avuto modo di scorgere il nome di Dennis Lehane, uno dei miei scrittori preferiti, dai cui libri hanno tratti dei 'filmetti' come Shutter island, Gone baby gone e il maestoso Mystic river. Insomma, non proprio il primo idiota che passa, che qui riveste il ruolo di consulente storico, oltre che sceneggiatore del secondo episodio - a tal proposito, vi consiglio il suo libro Quello era l'anno, che è ambientato grossomodo in questo periodo e che è illuminante circa la storicità dei fatti. Sembrava quindi che questa dovesse essere la stagione definitiva ma, vuoi anche per la complicità di tutti gli intoppi di cui ho parlato nel primo paragrafo, il finale mi ha lasciato davvero l'amaro in bocca. Perché questa non è una stagione brutta - c'è sempre uno standard minimo non indifferente sotto il quale non si scende, come già detto - quanto confusa. Uno di quelli show che ti fanno dire «Sì, bello e tutto il resto... ma effettivamente dove volevano andare a parare?» E' infatti l'incertezza che domina ogni episodio e che ha modo di palesarsi verso la fine, dove accadono un paio di cose assurde e certi personaggi (tra cui il mio preferito in assoluto) trovano la loro totale disfatta, rendendo quasi impossibile fare una valutazione obiettiva. Perché da una parte ci sono quel mondo e quei personaggi ai quali hai finito per affezionarti, che ci sono sempre e che in qualche modo ti rassicurano, mentre dall'altra c'è una gestione della storytime che potrebbe accontentare solo il classico fan 'alla Marvel', dove gli basta ritrovare quei characters che ha imparato ad amare e vederli coinvolti in situazioni all'apparenza nuove. Io non sono così, o almeno, mi sforzo di crederlo, anche se mi sanguina un po' il cure ammettere che dalla seconda stagione questo show abbia iniziato a perdere notevolmente mordente, e forse proprio alla fine della seconda stagione si sarebbe dovuto fermare, per certi versi. O almeno, sarebbe dovuto proseguire se non fosse stato tutti incentrato sulla figura di Nucky Thompson. Perché in una storia, quando c'è un elemento protagonista che ottiene una certa egemonia, è naturale che tutti gli interessi andranno a concentrarsi su di lui, perché in quanto protagonista e in quanto egemone sarà il baluardo principale della linea narrativa. Se come Nucky si ha quindi il totale controllo dell'attività criminale di Atlantic city, risuona un po' ovvio il fatto che tutti cercheranno di scalzarti dal tuo trono. La cosa ha funzionato quindi per le prime due stagioni, ha un po' caracollato con la terza che sembrava essere ripetitiva, ma qui diventa quasi insostenibile, Anche perché non è proprio Nucky il protagonista, nessuno sembra essere il personaggio principale e anche un villain come Narcisse, che ha dei piani precisi, va un po' a perdersi proprio per via di tutto questo. Le sue diatribe con mister White la fanno da padrone per un poco, ma si confondo con una moltitudine esagerata di personaggi, davvero troppi, che in alcuni punto vengono addirittura dimenticati (l'ex moglie di Nucky compare per soli tre episodi, saltando fuori quasi a tradimento) e ripresi a piacimento ad minchia canis. E se il finale offre una conclusione da tragedia greca, punto più alto di tutta la serie, ci si arriva davvero stancamente e con un'amarezza non indifferente nel pensare a quella che era stata la grandezza con cui tutto era iniziato. Forse Terence Winter è uno scattista e doveva puntare meno in alto, forse Lehane è troppo abituato al romanzo o forse è questa ambientazione così bella ch a lungo andare finisce per assuefare. Non lo so. Ma sento che questa caduta a così poco dalla fine viene percepita un poco come un tradimento.
Si aspetta così la fine, con questi personaggi sempre più provati e un'ineluttabilità prepotente come non mai. nella speranza che la stagione finale riesca a ritrovare il proprio fasto iniziale.Voto: ★★★