Boardwalk Empire - Stagione 5 (e Ultima)

Creato il 28 ottobre 2014 da In Central Perk @InCentralPerk
Quando i film si fanno ad episodi.
Sì, lo ammetto, sono una persona incoerente.
Lo scorso anno, infatti, dopo aver già zoppicato per una stagione, avevo dichiarato che no, io Nucky non lo avrei più seguito.
Troppi, troppi personaggi, Troppi personaggi tutti uguali, poi, che non riuscivo più a distinguere tra loro.
Troppa poco empatia, con ognuno di questi, poi, che se già Margaret non brillava per simpatia, figurarsi Gillian, o Narciss, o Chucky, o Eli, o quell'urlatore di professione di Al Capone.
E poi, senza girarci troppo attorno, troppa noia, che si insinua in episodi in cui ci scappa qualche morto, qualche intrigo, ma che senza i sentimenti messi in campo da un Jimmy Darmody non hanno più lo stesso valore.
E allora perchè mi sono lanciata nella visione di un'altra stagione con elementi simili a fare da premessa?
Semplice, perchè la HBO con molta probabilità si è resa conto di aver allungato troppo il brodo e di aver sconfinato troppo dal Boardwalk di Atlantic City, decidendo di chiudere la serie e di farlo con un'ultima stagione ridotta a soli 8 episodi.
Visto quindi che sì, sono un po' incoerente (e con Downton Abbey c'ero già ricascata, ma prometto di non farlo più), e che mia madre mi ha sempre insegnato che quello che si inizia si finisce, ho ceduto, e sono tornata a trovare Nucky.

E che cosa ho trovato?
Troppi personaggi.
Gran poca empatia per ognuno di loro, Nucky compreso.
Tanta noia.
Così tanta che non c'è stato un episodio uno che non mi abbia conciliato il sonnellino pomeridiano sul divano, per dire.
Finale compreso.
Terence Winter si è voluto giocare la carta dei flashback, raccontandoci (finalmente?) il passato di Nucky, dalla sua infanzia alla perdita dell'innocenza, ed è forse un tutto dire che proprio le parti riguardanti questo passato sono state le più interessanti della stagione.
Capire il fascino irresistibile della vita facile, pur guadagnandolo lavorando sodo, la miseria di una famiglia con un padre alcolizzato e violento, l'ingenuità di Eli, che al fratello già si sottomette e segue... tutto questo non serve tanto a capire Nucky, ma ce lo fa conoscere sotto una luce diversa, sotto una luce che -sembra- una sola decisione sbagliata ha cambiato, sacrificando non solo la sua purezza d'animo, ma anche quella di una giovanissima Gillian.
Questa ultima stagione riesce poi a redimere anche la madre di Jimmy, la cui gioventù l'ha portata ad essere la fredda calcolatrice che abbiamo conosciuto, e che ora perlomeno possiamo compatire.
Male va invece per tutto il resto dei personaggi, che man mano che si avanza vengono sfoltiti a suon di proiettili, senza lasciare grossa traccia, basta vedere l'episodio 5 in cui si dimezza quasi il cast.

Non c'è una vera lotta tra mafie, anche se c'è, ci sono giusto un paio di affari da portare a termine ora che il proibizionismo sta per essere abolito, ora che Nucky stesso si ritrova al verde e Margaret rischia grosso per le sue azioni illegali a New York, tornando sui suoi passi, momentaneamente. Ma i veri affare da portare a termine sono perlopiù di carattere personale, sono nodi da sciogliere che porta ognuno dei vari personaggi incontro al proprio destino.
E se per qualcuno ad aspettarlo c'è una pistola fumante, per altri (e non è uno spoiler) come Al Capone c'è la prigione, ed è una gioia vedere questo drogato sbraitante che si fatica a sopportare ancora, dietro le sbarre, fregato laddove non se lo aspettava.
Trascinandosi a fatica verso la fine, Boardwalk Empire riesce comunque a mantenere alti i suoi standard tecnici, con quella fotografia e quella cura per i dettagli e gli abiti inattaccabile, che forse però aiuta a tenere la distanza.
Il finale grazie al cielo è stato una sorpresa, piccola, ma una sorpresa.
O forse è solo perchè il sonno non mi ha fatto prevedere quanto stava per accadere, di quando il passato bussa per chiedere dazio.
Compiuto il mio sforzo di persona incoerente che ascolta gli insegnamenti materni, posso ora dire senza paura di poter tornare sulla mia scelta, addio per sempre Nucky.


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