Va in scena a Whistler Mountain (Canada) da domani a domenica 25 novembre la terza prova di Coppa del Mondo di bob e skeleton. Sul budello nord-americano si sono disputate le Olimpiadi di Vancouver 2010.
L’Italia si affida al ritrovato Simone Bertazzo nel bob a 2. Il 30enne di Pieve di Cadore, supportato dal sempre più incisivo frenatore Francesco Costa, apprezza il catino canadese nel quale si raggiungono velocità di punta elevate: qualora riuscisse a limitare i danni in fase di spinta, potrebbe dunque far valere le sue grandi doti di guida per raggiungere un altro risultato di prestigio dopo il quinto posto della scorsa settimana a Park City. Il sogno neanche troppo nascosto è quello di tornare sul podio a distanza di quasi due anni dall’ultima volta. Favoriti d’obbligo saranno gli americani Steven Holcomb e Cory Butner, primo e secondo della generale, ma un occhio di riguardo dovrà essere tenuto anche per il padrone di casa Lyndon Rush, voglioso di riscatto dopo il ribaltamento in cui è occorso qualche giorno fa. Nel bob a 4, invece, Bertazzo cercherà di agguantare un piazzamento tra i primi 15, con il russo Alexandr Zubkov che insegue il terzo successo consecutivo.
In campo femminile, occasione ghiotta per Kaillie Humphries. La rappresentante della Foglia d’Acero, che su questa pista si è imposta alle Olimpiadi e nella prova di Coppa del Mondo dello scorso anno, potrebbe incrementare ulteriormente il suo vantaggio in classifica generale e cullare realmente il sogno di strappare alla Germania la sfera di cristallo dopo ben undici stagioni consecutive.
Nello skeleton dovranno voltare subito pagina gli azzurri Maurizio Oioli e Giovanni Mulassano dopo la mancata qualificazione di Park City. L’obiettivo minimo, dunque, sarà quello di garantirsi un piazzamento in zona punti, con l’ambizione di tornare sui livelli di Lake Placid. Curiosità intorno a Martins Dukurs: il fuoriclasse lettone, sin qui vincitore dei primi due appuntamenti stagionali, non ha dominato come lo scorso anno e l’impressione è che quanto prima qualcuno (magari i tedeschi Frank Rommel e Alexander Kroeckel o il russo Alexander Tretiakov) possa mettere fine all’egemonia del baltico.
Solita incertezza, infine, tra le donne, con le canadesi Sarah Reid e Mellisa Hollingsworth, l’americana Katie Uhlaender, la tedesca Marion Thees e la britannica Elizabeth Yarnold praticamente sullo stesso piano.
OA | Federico Militello