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Bob marley

Creato il 12 maggio 2011 da Ceppo
Oggi gioco facile, ma proprio tanto.
Voglio parlarvi di uno dei miei eroi, uno di quelli che ne sanno a pacchi di musica e di vita. Voglio parlarvi di una Leggenda, voglio parlarvi di Bob Marley.
BOB MARLEYNato a Nine Mile, villaggio poverissimo in Jamaica nel 1945 e morto esattamente 30anni fa, è forse colui che ha incarnato meglio lo spirto del Rastafarianesimo nella storia della musica. Sempre tranquillo, sempre felice, forse anche per la quantità di erba che si fumava, ma allo stesso tempo capace di combattere attivamente contro tutto ciò che lui considerava ingiusto, dalla schiavitù, alla povertà, alle discriminazioni, guidato da un idea di vita e spiritualità condivisa e da uno fortissimo concetto di ugualianza tra i popoli.
Lui stesso più volte ha detto "Il reggae è musica che procede a testa alta, per essere alla sua altezza devi essere orgoglioso e consapevole del senso della creazione. Il rock si accompagna alle luci al neon, all'illuminazione artificiale mentre il reggae non ha bisogno di una discoteca o di un club, può essere ovunque, meglio tra le colline."
Ascoltandolo si ha sempre una sensazione di profonda tranquillità emotiva, di pace interiore, sebbene talvolta ascoltando le parole, si capisce facilmente che le tematiche trattate sono molto più profonde di ciò che sembrano. Ed è questo il bello del reggae, l'unire semplicità e tranquillità a testi intelligenti, facendo ragionare e ballare contemporaneamente la gente. Ed è questo che Marley ci ha insegnato.
Vi lascio due dischi davvero fighi, The Legend, il suo Best Of con i Wailers, che tra l'altro ho visto allo sziget lo scorso anno e spaccano ancora come pochi anche se hanno 2000 anni,  e un live acustico raro in Svezia, che si sente discretamente male ma che fa capire quanto grande fosse Marley e quante emozioni potesse trasmettere alla gente che lo ascoltava.
Buon Ascolto


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