Oltre alle vicende amorose dell’onorevole Italo Bocchino, sarebbe interessante se qualche giornalista chiedesse alla signora Gabriella Buontempo: perché nel 2001 lei e l’onorevole Bocchino si rivolsero a una sconosciuta finanziaria di San Marino, la Fin Broker S.A., gestita dal signor Loris Bassini, per ottenere un prestito di 1,8 miliardi di lire per la società Goodtime Sas (di cui socia accomandataria era Gabriella Buontempo) e un prestito di 2,4 miliardi di lire per la società Edizioni del “Roma”, di cui socio e Presidente del Consiglio di Amministrazione era l’onorevole Bocchino; se erano a conoscenza che una parte del prestito proveniva dalle mediazioni pagate al signor Gianfrancesco Vitali per “l’affaire” Telekom Serbia (dal 2002 al 2005 Italo Bocchino è stato membro della Commissione parlamentare d’inchiesta su Telekom Serbia); se Bocchino e la moglie frequentavano il signor Vitali e sapevano del ruolo da lui ricoperto nell’operazione; se hanno restituito al signor Bassini le somme avute in prestito o se è vero quanto dichiarato dal signor Bassini, di avere inviato l’ufficiale giudiziario a pignorare beni della signora Buontempo.
A scanso di equivoci e illazioni, ricordo che quanto riportato fu messo nero su bianco, per la prima volta, nel 2005, dai Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica di Torino (che sentirono come testimone l’onorevole Bocchino il 18 aprile 2005 e che non possono certo essere etichettati come “uomini di Berlusconi”) e ripreso poi da noi radicali nel 2007, nel decennale dell’operazione Telekom Serbia; “Il Giornale” ha ripreso il tutto solo nel 2010, quando serviva bastonare il “ribelle” Bocchino.
Avrei evitato di tornare sull’argomento se Italo Bocchino avesse fornito la sua versione dei fatti nella sua autobiografia “Una storia di destra”. Così non è stato. Nel libro non compare nemmeno una volta la parola “Telekom Serbia".
[*] Presidente dell'Associazione radicale "Adelaide Aglietta" di Torino, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani, autore del libro "Telekom Serbia. Presidente Ciampi, nulla da dichiarare?" (Ed. Stampa Alternativa)