BOITO IL MAGO - MUSICA
Mago e prestigiatore di lingua e vocaboli, di accostamenti e sillabe. Giocoliere vertiginoso nell’Otello di Verdi nella scena della festa del primo atto. E come Verdi seppe sovrapporre il suo gioco e incorporare quelle meraviglie!Fuoco di gioia l’ilare vampaFuga la notte col suo splendorGuizza sfavilla crepita avvampaFulgido incendio, che invade il cor.Dal raggio attratti vaghi sembiantiMuovono intorno mutando stuolE son fanciulle dai lieti cantie son farfalle dell’igneo vol
ancora più barpècchi i versi fra coro e Cassio e Jago Innaffia l’ugola!Trinca tracanna!Prima che svampinoCanto e bicchier
Questa del Pampino Verace mannaDo vaghe annugolaNebbie pensier
Chi all’esca ha morso Del ditiramboSpavaldo e stramboBeva con me
Ancor più stupefacente e ammagliante nel libretto della Gioconda di Ponchielli:
Deh! non tremar!Siamo in un'isola ~ tutta deserta,tra mare e cielo ~ tra cielo e mar!Vedrem pur ora tramontar la luna...quando sarà corcata, all'aura brunanoi salperem; cogli occhi al firmamento,coi baci in fronte e co' le vele al vento!LAURA E ENZOLaggiù nelle nebbie remote,laggiù nelle tenebre ignote,sta il segno del nostro cammin.Nell'onde, nell'ombre, nei venti,fidenti, ridenti, fuggenti,gittiamo la vita e il destin.La luna discende, discendericinta di roride bende,siccome una sposa all'altar.E asconde ~ la spenta ~ parvenzanell'onde; ~ con lenta ~ cadenzala luna è discesa nel mar!
Non credo che Ponchielli abbia saputo utilizzare un simile splendore. Ma è poi splendore? O esagerazione? O marinismo. A me quei versi piacciono ma io ero forse l’unico a cui Marino e il marinismo piacevano tanto da spingermi a leggere un testo dal titolo Poesie del Marino e dei marinisti preso a prestito dalla biblioteca e, a quanto ricordo, così nuovo che dubito mai fosse stato sfogliato da mano di docente o di allievo.
I piace anche la musica con cui Ponchielli riveste le parole. L’ho detta grossa. Da far inorridire e scandalizzare la società civile per la salvaguardia dell’arte classica, ma va bene così. (quelli hanno nasi così delicati! Ma di questi favolosi nasi parlerò un’altra volta)
27 Il torbido incandescente fuoco di Cammarano M
Verranno a te sull’aureI miei sospiri ardentiUdrai sul mar che mormoraL’eco dei miei lamenti.
E di dolorversa un’amara lacrimasu questo pegno ancor.
Sono i versi con cui Lucia e i due amanti, il cui amore segreto e poi ferocemente contrastato dalle due famiglie che si odiano, si salutano alla vigilia della partenza di lui. Riuscite a pensare a versi d’amore più ardenti? Non sono in completa linea con quella intensa Lucia che impazzirà per amore? Non sono perfettamente aderenti al canto finale di lui quando intona: “Tu che a Dio spiegasti l’ale”
I versi e l’impostazione di quell’immane fucina di fuoco che è il Trovatore sono ancora più roventi di sentimento?
Versi, Parole pronte per ricevere le musiche altrettanto ardenti di Donizetti e di Verdi. Senza il crogiolo di sentimenti spremuti dal cuore di Cammarano e fissati in parole di fuoco Il trovatore e la Luciaforse non sarebbero quelle grandi opere che sono. Togliamo il forse.