Nigeria. La dura lotta contro l’estremismo islamico continua, ma la notizia fa decisamente meno scalpore rispetto alla minaccia ISIS. Qui, i miliziani jihadisti sono quelli di Boko Haram: il gruppo che, sulla scia emulativa di Al Qaeda e dei taliban afghani, ha incominciato la sua fase di radicalizzazione, sopratutto dal 2009 in poi, a seguito alla morte del fondatore Mohammed Yusuf.
L’apice della radicalizzazione giunge nel 2014, quando il nuovo portavoce di Boko Haram, Abubakar Shekau, proclama il califfato nel nordest della Nigeria, seguendo l’onda del califfato di Al Baghdadi. La loro lotta “in nome dell’Islam” ha come obiettivo i cristiani e le istituzioni governative, ma negli ultimi tempi le distinzioni sono state poche, se non inesistenti, e gli attacchi terroristici sono stati rivolti in generale a tutta la società civile.
L’esercito del Paese, con il sostegno di militari dei Paesi limitrofi, affronta giorno per giorno l’avanzata dei jihadisti, spesso perdendo decine di uomini.
Tra martedì e mercoledì scorso, i soldati nigeriani sono riusciti a sferrare un colpo grosso: l’uccisione di 300 miliziani appartenenti al gruppo terroristico nel nordest del Paese, precisamente intorno a Monguno.
É ciò che afferma direttamente il portavoce della Difesa , il Generale Chris Olukolade: “Le forze nigeriane, supportate da raid aerei, hanno ucciso più di 300 miliziani in un’operazione volta alla riconquista di 11 città e villaggi. Diverse armi ed equipaggiamenti sono stati sequestrati o distrutti».
Durante l’operazione hanno perso la vita e sono rimasti feriti diversi membri dell’esercito. Intorno a Monguno, Abba Jabari, Zuntur, Gajigana, Gajiram e alle altre cittadine circostanti è guerra aperta e non si smette di combattere.
Mentre veniva comunicata la notizia dell’uccisione dei 300 jihadisti, un attacco aereo veniva sferrato sul villaggio di Abadam, al confine tra Nigeria e Niger, uccidendo 37 civili nei pressi di una moschea.
Nessuno ha ancora rivendicato il raid, ma Dele Alonge, responsabile dell’aviazione del governo nigeriano, afferma: ”Non sappiamo che aereo fosse e da quello che sappiamo sembra che le vittime fossero residenti locali radunati per una cerimonia e che siano stati scambiati per terroristi”. A tal proposito resta tutto ancora in attesa di chiarimento.
Nel frattempo Boko Haram non si fa intimorire e ha già annunciato, attraverso un videomessaggio del lader Abubakar Shekau, la minaccia di un attentato per il 28 marzo, giorno delle prossime elezioni, promettendo inoltre l’espansione anche su Camerun, Niger e Ciad.
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