Era un caldo sabato del del 1980, era il 2 agosto, quando Bologna viene colpita al cuore, è uno dei più efferati e gravi atti terroristici del dopoguerra. Una azione ascrivibile al terrorismo di destra, estrema. Accade alle ore 10.25, la sala di aspetto della 2ª classe della è affollata, turisti, persone in partenza o di ritorno dalle ferie, ed è lì che in una valigia abbandonata è sistemato un ordigno a tempo. Esplode, crolla l’ala ovest dell’edificio. La valigia, si saprà in seguito, conteneva dell’esplosivo di fabbricazione militare, ed era sistemato a circa 50 centimetri d’altezza su di un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell’ala ovest. L’immensa onda d’urto, insieme ai detriti, investe il treno Ancona-Chiasso, che in quegli istanti si trova in sosta sul primo binario. Nell’esplosione vengono distrutti anche 30 metri di pensilina ed il parcheggio dei taxi. Muoiono 85 persone e ben oltre 200 sono coloro che restano feriti e o mutilati.
L’esplosione causa la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazione di oltre 200. Immediati i soccorsi, tutti prestano la loro opera per estrarre le persone sepolte dalle macerie. Qualche istante dopo tutta Bologna è impegnata nella più grande opera di soccorso civico mai vista in Italia.Tutto e’ pronto per ricordare, domani, il 31ˆ anniversario della strage .La manifestazione avra’ i suoi momenti centrali prima alle 8,30 nella sala consiliare del Comune, alla presenza delle autorita’ e dei familiari delle vittime, per proseguire poi con un corteo verso il piazzale della stazione, dove saranno ricordate le vittime con l’intervento, tra gli altri, di due giovani ragazzi, una undicenne originaria del Bangladesh e un quattordicenne. Molti i comuni, gli enti e le associazioni che hanno assicurato la loro presenza nel piazzale della stazione; stendardi di vari Comuni, organizzazioni di lavoratori e di pensionati ecc.. Al termine degli interventi, 85 palloncini bianchi – uno per ognuna delle vittime della strage – saliranno verso il cielo. E 85 saranno i giovani che porteranno con se altrettante ‘gocce di memoria’, cioe’ piccoli oggetti in memoria delle vittime della strage. Poi in serata il concerto in Piazza Maggiore in conclusione del concorso di composizione dedicato proprio alla strage.Intanto non si spengono le polemiche per l’assenza di membri del Governo alle manifestazioni di domani a Bologna.Assenza gia’ verificatasi l’anno scorso, dopo i fischi e le aspre contestazioni del 2009 al ministro Bondi.Tra i piu’ severi nel sottolineare tale assenza, il sindaco Virginio Merola e il presidente dell’Associazione delle Vittime, Paolo Bolognesi. Critiche anche da diversi esponenti dei partiti di opposizione al governo. ”C’e’ ancora molto da fare per arrivare alla verita”’ sulla strage alla stazione di Bologna, del 2 agosto 1980. ”So che la procura di Bologna sta ancora lavorando su uno stralcio che vedeva un’ipotesi completamente diversa sulla matrice della strage”. Lo dice all’Adnkronos Rosario Priore, giudice istruttore di alcuni dei piu’ importanti della storia italiana che vanno dall’eversione nera e rossa al caso Moro fino alla strage di Ustica e l’attentato a Giovanni Paolo II.Priore nel suo intervento sottolinea: ”Sull’interpretazione che e’ stata data dalle Corti si e’ formato il giudicato che, come tale, deve essere rispettato. Bisogna pero’ vedere se dopo queste nuove piste, emergoano elementi tali da indurre a una revisione del processo. La tesi su cui si stava lavorando alla procura di Bologna era quella di un attentato di matrice palestinese, del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FLP), il cui leader per l’Italia era in carcere per la famosa storia dei missili di Ortona”. Quest’ultima vicenda sarebbe stata legata ad una sorta di violazione del ‘ lodo Modo’, (il patto che legava l’Italia alle formazioni palestinesi ndr), che autorizzava l’uso di stoccaggio di armi in cambio di evitare qualsiasi pericolo per l’Italia.Secondo quanto dichiarato da Priore, in questo modo si potevano persino ipotizzare autorizzazioni per attentati contro americani e israeliani. Come successe,ricorda il magistrato, nel caso dell’uccisione di un americano a bordo della nostra nave ‘Achille Lauro’ e come “doveva accadere a danno di un diplomatico israeliano, a carico del quale le Brigate Rosse stavano svolgendo una ‘inchiesta’, preparatoria di un attentato”. Ad avvalorare la tesi di Priore vi è poi una fatto oramai storico, a Bologna quel giorno a era presente Thomas Kram, appartenente alle cellule rivoluzionarie tedesche, legatissime al FLP attraverso Carlos (Ilich Rami’rez Sa’nchez, terrorista venezuelano, che sta scontando una condanna all’ergastolo in Francia. ndr)”.”Ho fiducia – ribadisce Priore – che la verità si trovi anche a distanza di anni. Non e’ vero che il tempo riesca a cancellare tutto. Basterà ricordare quanto sta emergendo sul sequestro di Emanuela Orlandi, ad oltre un quarto di secolo di distanza. Ho fiducia nella magistratura bolognese -conclude- che sicuramente tuttora sta lavorando bene al caso”.
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