BOLOGNA. Francesca Galliani racconta la “trasformazione” alla Galleria d’Arte Maggiore fino al 31 marzo

Creato il 23 febbraio 2015 da Agipapress
BOLOGNA. Francesca Galliani artista italiana cresciuta negli Usa e formatasi culturalmente e artisticamente nel solco dell’arte fotografica americana lavorando ad ogni livello creativo, dall’arte più pura alla pubblicità alla quale è riuscita a conferire qualità artistica, continua ad esporre a Bologna e dopo il successo della preview della sua mostra nella location di Palazzo Isolani in occasione di ArteFiera, si trasferisce negli spazi espositivi della Galleria d’Arte Maggiore in via d’Azeglio. La mostra inaugurata il 14 febbraio scorso si chiuderà il prossimo 31 marzo. Le opere selezionate per questa esposizione propongono una riflessione sul tema della "trasformazione" che diventa un vero e proprio fil rouge che scorre attraverso un panorama fotografico che spazia dalla dimensione geografica e un omaggio a New York città in cui vive, a quella umana per approdare a tematiche sociali di grande attualità quali la violenza sulle donne e i diritti dei transgender.
Il “pianeta urbano” propone alla Galliani il soggetto e l’ispirazione che attraverso i suoi scatti rendono vitali i punti nevralgici della città ma anche le persone che l’abitano. L'obiettivo di
Francesca Galliani esprime un’intensa capacità evocativa e partecipazione vera che si alimenta del rapporto dialettico fra l’artista, il soggetto e l’osservatore. Manipola le immagini mescolando pittura a fotografia, scrittura e collage e dà vita ad un “drama”, una narrazione che è un’espressione artistica capace di raccoglie intorno a sé tutti gli elementi del racconto, facendo un prodotto finale libero, scevro da pregiudizi e da glorificazioni Il viaggio dunque, dentro e fuori da sé per sperimentare la libertà, l'energia non solo creativa, e la partecipazione. Una New York vibrante che non c’è quasi più, che ha saputo fare la differenza e la storia: la Galliani fotografa luoghi come l’Holiday Cocktail Lounge, locale celebrato dalla musica e dalla letteratura e che non esiste più.  E’ un viaggio ulteriore, nel ricordo e nella malinconia della testimonianza, unica a sopravvivere grazie alla documentazione fotografica stessa. Nei suoi collage ci sono muri tappezzati di poster, edifici e ponti iconici: la trama urbana ancora una volta si collega alle immagini dei maestri della storia dell'arte ed il nuovo si interseca con il vecchio creando un ciclo infinito di rapporti. Ed è con questi occhi curiosi e attenti di chi accoglie il cambiamento e la trasformazione, si deve interpretare la serie dedicata ai “Ritratti transgender” protagonisti oggi di un momento storico politicamente rivoluzionario paragonabile alla rivolta di Stonewall al Greenwich Village nel 1969 che ha aperto la via al riconoscimento dei diritti gay negli USA. Ancora la trasformazione è protagonista del lavoro di Francesca Galliani, che interpreta in questo caso anche il punto di vista delle conquiste dei diritti umani.  L'attenzione per il sociale è sempre molto forte nelle sue opere come nei ritratti dedicati al tema della violenza sulle donne che completano la mostra.  E che facendo emergere le emozioni profonde e devastanti per l’abuso subito, acquistano una straordinaria forza evocativa e la denuncia del trauma interiore subito.

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