Il Cioccoshow se ne va da Bologna e cosa risponde Merola? Bene, si accomodino. Ma tornatene a Napoli! Terun!». Il consigliere Pdl al quartiere San Vitale, Alessandro Dalrio, ha perso la testa. E sul suo profilo Facebook ha dato del «terun» al sindaco di Bologna, Virginio Merola, originario di Santa Maria Capua Vetere. Il casus belli è il Cioccoshow: la fiera del cioccolato che dall'anno prossimo abbandonerà Bologna causa tributi troppo alti. Davanti alle proteste dei commercianti, nei giorni scorsi, il sindaco ha spiegato che non era possibile mettere in campo nessuna agevolazione per trattenere la manifestazione. [...] Il consigliere poi è tornato sull'argomento: «Il mio è stato solo uno sfogo, ho tanti amici del sud che mi chiamano polentone», dice parlando dell'epiteto «terùn».(Corriere della Sera ed.di Bologna)
Quanto la Lega mostra in maniera piuttosto esplicita è in realtà un sentimento a quanto pare molto diffuso, trasversale e neanche tanto celato.
Così come le frasi della consigliera provinciale, del giornalista della TGR e quelle del politico omofobo di ieri, la giustificazione addotta da questi signori è sempre la medesima: si è solo trattato di uno scherzo o di uno sfogo bonario. Come se tale giustificazione fosse poi accettabile nell'era della comunicazione globale, soprattutto da parte di chi, forte di un mandato popolare, decide di fare politica. Tali comportamenti hanno ormai lacerato un paese dove, ipocritamente, viene imposto l'insegnamento dell'inno di Mameli. Così per mettere una toppa che sa di beffa.
Ma tant'è, W l'ItaGlia...