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Tralasciando il fatto che la rivista, almeno a parole dovrebbe interessarsi di musica in primo luogo, da quando è iniziata la campagna politica anticipata della ex rapinatrice di banche Dilma Roussef, ha sterzato nettamente a sinistra, trasformandosi nel nuovo organo di partito del PT e del lulismo in generale.
Oggi ha voluto dare prova di una grande cultura, citando un'intervista di Jair Bolsonaro, che ad una domanda imbecille di tale Preta Gil, che è qualcuno solo grazie al famoso padre (Gilberto Gil) ha risposto in tono con una risposta altrettanto imbecille.
Da li lo scatenarsi del tam-tam definendo Bolsonaro sporco razzista e altro.
Che Bolsonaro ha abbia dato una risposta imbecille è fuori di dubbio, ma io stesso, probabilmente, avrei risposto allo stesso modo. Non perché condivido il suo pensiero, mai contesterei ai miei figli le loro compagnie, amicizie o innamoramenti, ma perché è una domanda da non farsi.
La ragione di questo la si può restringere in un detto lucano, che io traduco alla mano peggio: "Al lupo mal usato, ciò che fà gli vien pensato", che tradotto in parole chiare anche per una ignorante come Preta Gil vuol dire che si pensa che gli altri faccino o pensino le stesse cose che io faccio o penso. Ossia, lei è razzista, e vuol far passare da razzista gli altri. E chi per conosce un poco il Brasile, e la Petra Gil (versione brasiliana della indimenticabile Cicciolina) il Bolsonaro non poteva rispondere diversamente.
Proprio in Brasile, dove vige (a parole, ma non nei fatti) la cultura multi razziale, sempre si cita la barzelletta dei due amici che si incontrano dopo tanto tempo:
Ciao Mario, come vai?
Bene! E tu?
Anche. Sai che mi sono fidanzato con Luisa è diplomata e vive a Fulano.
Anche io mi sono fidanzato, la mia fidanzata e negra.
Che spiegandolo alla Petra Gil vuol dire che le persone bianche hanno un nome, hanno una professione, hanno anche un luogo di dimora.
Ma, per il brasiliano, i neri sono semplicemente neri, oggetti senza nome, senza cultura, nulla.
Poi l'articolo dell'organo di partito continua accusando il Bolsonaro di essere terrorista, e battendo il chiodo sulle sue esternazioni fatte alla Camera dei Deputati sulle quote razziali ed al fatto che i terroristi, come la Dilma non possono diventare presidenti del Brasile.
Esternazioni che non sono un segreto per nessuno, visto che in maggior parte vengono diffuse da You Tube, e vengono visionate da migliaia di persone, la maggior parte ostili al Bolsonaro, e questo lo si capisce dai commenti grondanti bile frammista a sangue che cola dalle fauci di novelli licantropi, ma la Nuova Pravda Brasiliana le fa apparire come novità segrete oggetto di "fughe di notizie" alla moda di WikiLeaks.
Per concludere mi farebbe piacere che la Gil portasse il Bolsonaro in Tribunale, dove questi potrà dar sfogo alla sua verve poetica e declamatoria, nei gesti ricorda un poco il nostro Di Pietro, ma nella cultura ovviamente la distanza è abissale. Ne sono certo, la Gil ne uscirebbe pubblicamente scornata, visto anche il suo comportamento in pubblico (vedi il primo video) prescindendo dall'esito del giudizio, ricordiamo che in Brasile vige la stessa regola dell'Italia. I giudici non attaccano e neppure incolpano mai la sinistra o i figli della sinistra, ed abbiamo esempi palesi e vergognosi.
Comunque nell'intervista, teoricamente con domande rivolte dal popolo, si nota una escalation delle domande idiote, come quella che dice: "Se gli piace la dittatura perché non si trasferisce a Cuba?" denotando ignoranza di chi ha preparato la domanda e l'alta quota di imbecillità di colei che la posta. Paragonare la dittatura militare brasiliana a quella cubana è sinonimo di una cultura retrograda e idiota.
Per concluder mi ripeto:
Viva Bolsonaro Presidente!!!
Qui la Preta Gil in una breve presentazione fotografica. Non ho voluto mettere altri filmati perché anche minori e deboli di stomaco potrebbero leggere questo post.
Qui l'intervista incriminata, con la seguenza di domande idiote, che ben poco hanno a che vedere con la politica o l'informazione
Qui qualcuno in spagnolo tenta di svalorizzare la scheda criminale della rapinatrice e terrorista Dilma. Dimenticandosi che lei stessa si vanta delle sue azioni terroristiche.
In rete ne esistono altre centinaia, al paziente lettore cercarsele.
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