Il consigliere comunale Daniele Bonali interviene sul possibile candidato sindaco (o di una delle liste civiche) Gianluca Galimberti, insiste sulla priorità del lavoro e respinge le accuse “del giornalettino” contro il Pd “in ferie”. Qui sopra un intervento di Gianluca Galimberti: è tutto molto bello, ma parla egli di creazione di lavoro?
“Ho letto che diversi esponenti del Pd sono favorevoli alla candidatura del prof. Galimberti per le prossime amministrative comunali – sostiene il consigliere comunale del Pd Daniele Bonali – Le liste civiche sono senz’altro indispensabili e vanno valorizzate. Non mi sembra però che il giovane professore si sia pronunciato sul Pd. E con noi o no? Si iscrive? Ci propone di essere noi a seguire lui? In realtà un candidato sindaco deve rappresentare l’intera coalizione”.
Sarà pure presto per i pronunciamenti più attesi, tuttavia il Pd sul programma sta lavorando e il candidato della coalizione (ancora da definirsi essa stessa) dovrà proporre un’idea di città ben diversa dal programma “tasse e cemento, discariche, discriminazione e inquinamento” del centrodestra.
Ci sono prese di posizioni varie, dibattiti e confronti in corso: Daniele Bonali chiede più chiarezza. E’ proprio lui uno dei pochi consiglieri comunali ricandidabili dal Pd, assieme a Elena Guerreschi. La “vecchia guardia” che si è battuta dall’opposizione con energia invidiabile ha ormai diversi mandati alle spalle.
Il ringiovanimento della compagine del Pd quindi urge da statuto (sarà giusta quella norma dei due mandati? Ci sarà qualche eccezione?), la comprensibilità del rapporto con Gianluca Galimberti però è ancora più necessaria. Si sta creando l’immagine prima del contenuto e questo a noi non va.
O il Pd rinuncia alla propria identità lasciandosi trascinare da una lista cattolica, oppure emerge un candidato che rappresenti tutti. “Dovrebbe deciderlo il nostro congresso – continua Daniele Bonali – e neanche sappiamo quando si farà quello nazionale. Di un tema però non sento mai parlare: il lavoro. E questo non lo capisco. In un momento come questo, in cui escono dati catastrofici, non si sta facendo nulla e dicendo nulla per non lasciare senza lavoro i giovani e i meno giovani. Oggi si è tenuto un interessante incontro sull’Expo alla Camera di commercio, era doveroso, ma il tema deve restare centrale”.
Le ferie restano un diritto
“Vorrei sapere perché noi del Pd non dobbiamo andare in ferie!” Il consigliere comunale non sopporta quella polemica “del giornalettino” che ha attaccato con una certa energia dei consiglieri comunali che a luglio sono andati in ferie, come avevano programmato (e prenotato).
“Io poi non sono andato in vacanza – precisa risentito Bonali – Sono andato dai miei suoceri, mia moglie è in dolce attesa, era mio dovere visitare la sua famiglia. La politica non me lo può impedire, quindi che polemiche hanno fatto? Di basso livello. Altri consiglieri del mio partito avevano programmato le ferie e dovevano forse rimandarle per votare un bilancio che non potevano sperare di rovesciare? La minoranza non ha i numeri ed è condannata a perdere sempre. Chiedete piuttosto perché alcuni consiglieri di maggioranza si sono astenuti sul bilancio, sapendo che alcuni di noi non c’erano”.
La capogruppo del Pd Maura Ruggeri ha chiarito con un comunicato all’indomani dell’ultimo consiglio comunale (Cremona ha approvato il bilancio a luglio), “invece il capogruppo del Pdl non ha detto nulla. Toccava a lui spiegare le differenze all’interno del suo partito”.
E’ la triste storia della legge vigente sul consiglio comunale. Le minoranze e le stesse maggioranze non hanno importanza se non quasi solo simbolica. I poteri sono concentrati nelle mani del sindaco e della giunta. Che oltretutto, teoricamente e spesso di fatto, in vari Comuni, può decidere e deliberare anche senza informare la sua stessa maggioranza.
Dopo la svolta autoritaria sulla legge elettorale del sindaco, che risale ai referendum di Mario Segni, l’assenza di alcuni consiglieri comunali, tanto più di minoranza è davvero irrilevante.
Nel frattempo Daniele Bonali al suo programma per la cultura ha lavorato. Sarà ricandidato? Il dibattito promette interesse.