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Bondi contro i senatori a vita: “vergogna”

Creato il 27 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Attacco di Sandro Bondi nel dibattito al Senato contro i senatori a vita, colpevoli di partecipare alla votazione sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

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Nella giornata di tensione a Palazzo Madama, segnata dal dibattito precedente alla votazione sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, ben poche figure si sono salvate dalla raffica di accuse varata dalla neo nata Forza Italia. Ne è un esempio il caso dei senatori a vita, che stamattina ha causato una prima bagarre nell’aula del Senato. A dare inizio alla scena il senatore Sandro Bondi, che prendendo in maniera piuttosto agitata la parola, si è limitato ad un discorso di pochi minuti, nel quale il bersaglio era uno e uno soltanto, i senatori a vita; colpevoli, secondo il senatore Bondi, di partecipazione “ideologica” alla votazione sulla decadenza di Berlusconi. L’accusa di Bondi tocca la figura istituzionale dei senatori a vita, tacciata dal senatore come chiaramente schierata: “chiedo ai colleghi senatori se ritengono opportuno e accettabile, se coloro che sono stati di recente nominati senatori a vita, che non si sono contraddistinti per una loro presenza fattiva, siano oggi presenti per un voto come questo sulla decadenza del leader del centrodestra italiano”. Sandro Bondi si scaglia quindi contro i senatori a vita di recente nomina, visti anche come espressione di quel “tradimento” del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (oggetto delle accuse soprattutto questo pomeriggio). Bondi ha concluso il suo discorso chiudendo il microfono con un malcelato “vergogna!“, che scatena subito una ridda di reazioni e la reazione stessa del presidente del Senato Grasso, che richiama il senatore e vicepresidente del senato Gasparri. Lo stesso Gasparri interviene poco dopo per chiarire la sua indignazione, che è, secondo Gasparri, indirizzata principalmente ad un solo senatore a vita, colpevole di non aver partecipato a nessun dibattito. Gasparri pronuncia anche il nome del senatore, l’architetto di fama internazionale Renzo Piano, colpevole di scarsa o nulla partecipazione e di essere presente “pretestuosamente” nella giornata del voto per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.


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