Bonifica ex Sisas, vicepresidente di Lgh arrestato, come anche il funzionario che autorizzò gli stoccaggi di Bordolano e Sergnano

Creato il 22 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Eccoli qui, sia il vice presidente di Lgh che il funzionario del ministero che da quanto risulta leggendo l’articolo di Cremonaweb a firma Michele Scolari avrebbe autorizzato gli stoccaggi Stogit di Bordolano e Sergnano. Stoccaggi che non hanno niente a che vedere con l’inchiesta sulla bonifica ex Sisas, ma le luci sinistre emanate da questa operazione del Nucleo ecologico dei carabinieri si irradiano dolorosamente.

Il sistema delle autorizzazioni e delle bonifiche non è perfetto: la conclusione dell’inchiesta dirà una parola definitiva. Ma intanto il danno è stato compiuto e nessuno può porre rimedio.

Si può punire un eventuale colpevole.

Ma una bonifica non fatta o molto tardiva rimane un danno che non viene rimediato. E a questo punto questo diventa un problema particolarmente serio. Giustizia o non giustizia, colpevoli o innocenti, i danni ambientali sono eccessivi e l’attenzione è concentrata solo sulle manette. Le conseguenze sono un territorio sempre più indifeso e disastrato.

http://cremonaweb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3265%3Abonifica-ex-sisas-sei-arresti-compare-anche-tedesi-attualmente-vicepresidente-di-lgh&catid=84%3Acronaca&Itemid=461

Bonifica ex Sisas: arrestato Tedesi, vicepresidente di Lgh

MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 15:31

CREMONA Comparirebbe anche Claudio Tedesi, attualmente vicepresidente di Linea Group, tra le sei ordinanze di custodia cautelare emesse a carico di funzionari pubblici e titolari d’impresa per l’inchiesta sulle attività di bonifica del sito Pioltello/Rodano, nell’ambito dell’operazione “Black smoke”, relativa a illeciti riscontrati nello smaltimento di rifiuti nell’area industriale ex Sisas in provincia di Milano. ( Si precisa che nessuna società di LGH è coinvolta nell’indagine ). L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha portato a ben sei arresti e numerose perquisizioni da parte del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabineri di Milano, tra Milano, Napoli e Roma, dove è stato arrestato Tedesi.

Tra gli arrestati nomi eccellenti come quello di Luigi Pelaggi, funzionario del Ministero dell’Ambiente, Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo S.p.a., l’holding a capo della bonifica tramite la Daneco impianti, e Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest’ultima L’indagine porta a conclusione l’attività investigativa avviata nel 2011 che ha interessato il sito di bonifica di interesse nazionale di Pioltello e Rodano. Il funzionario del Ministero sarebbe anche colui che, per inciso, avrebbe approvato i centri di stoccaggio gas di Bordolano e Sergnano, in provincia di Cremona.

Tre misure cautelari in carcere sono state emesse a carico di Francesco Colucci, presidente del consiglio di amministrazione della società Daneco impianti srl (che lo scorso 1 gennaio ha incorporato Unendo spa); Bernardino Filipponi, amministratore della società Daneco impianti srl; Luigi Pelaggi, dirigente del Ministero dell’Ambiente, all’epoca dei fatti commissario delegato per la bonifica del sito. Altre tre misure cautelari, agli arresti domiciliari, sono state decise a carico di Fausto Melli, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore dei lavori e responsabile per la sicurezza del cantiere realizzato nel sito; Luciano Capobianco, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore operativo del cantiere; Claudio Tedesi, all’epoca dei fatti consulente tecnico del Commissario Straordinario. ”Ulteriori 38 persone – precisa una nota – sono state denunciate in stato di libertà per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti: tra questi, funzionari pubblici e titolari di società operanti nel settore del movimento terra e del ciclo dei rifiuti”. Quello di Tedesi sarebbe un nome già emerso nel 2010, tra gli indagati dell’inchiesta sulla bonifica di Santa Giulia a Milano: allora la minoranza del Pd pavese aveva chiesto ad Asm le dimissioni di Tedesi dall’incarico di direttore generale per le sedi di Pavia e Vigevano.

di Michele Scolari

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