Il 21 aprile 2011 le tre “erre” (read, registrer, release) che rappresentano il BookCrossing hanno compiuto 10 anni. Leggere un libro, registrarlo nel sito e liberarlo nel mondo in attesa che un’anima bohémienne lo adotti facendolo a sua volta volare in altri lidi.
E’ l’affascinante obiettivo che Ron Hornbaker ha perseguito prendendo spunto da una consuetudine nata tra i ragazzi americani agli inizi del 2000, il cui poetico divertimento letterario consisteva nell’abbandonare i libri letti in luoghi affollati dove qualcuno potesse ritrovarli.
Dal 2001 è attivo il sito web ufficiale del Book Crossing creato da Ron il quale ha consentito che i frutti di questa simpatica attività intellettuale non andassero perduti.
Una volta individuato il libro, lo si registra del tutto gratuitamente nel sito applicandovi l’etichetta opportunamente scaricata (standard o personalizzata con le immagini preferite). In cambio si riceve un personale codice ( IDBook Crossing -BCID-), “passaporto”che accompagnerà il tomo ovunque e consentirà di seguirne il percorso.
La seconda fase che concerne la condivisione, prevede varie modalità. Il rilascio “controllato”, in base al quale il libro viene offerto a un destinatario di cui si conosce l’identità e un rilascio “in libertà”, secondo cui il volume amato verrà romanticamente adagiato su una panchina di un parco o in un luogo dove si pensa potrà incontrare un nuovo estimatore.
I libri rimangono nella stessa zona o viaggiano in tutto il mondo e i loro spostamenti possono essere seguiti attraverso il codice BCID che ogni fruitore inserirà nel sito indicandone così il ritrovamento. I commenti lasciati aiuteranno a capire chi lo sta leggendo e in quale località.
Il San Francisco Chronicle definisce il Book Crossing “un messaggio in bottiglia dei giorni nostri” mentre il New York Time afferma: “se ami i tuoi libri, lasciali andare”.
Nel sito, il logo è un libro giallo dotato di atletiche gambe che corrono verso le braccia di chiunque avrà voglia di accoglierlo. Accanto, leggiamo:“chi trova un libro trova un amico”.
Saggia e intramontabile affermazione.
Roberta Paoletti @FalloSapere
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