Cari lettori, nuovo appuntamento con la rubrica destinata a riproporre i passaggi pià belli delle nostre letture, o anche semplicemente quegli estratti che, per un qualsiasi motivo - vuoi un ricordo o una frase detta il giorno prima - riteniamo meritevoli di lasciare traccia. Per ulteriori informazioni sulla rubrica, vi rimando al post d'introduzione.Lascio la parola a voi, nei commenti. Segnalate i vostri bookmarks preferiti e, se vi va, fateci sapere cosa ne pensate di quelli proposti dal blog... Se conoscevate già il libro, se la citazione vi ha incuriosito... Il vostro pensiero, insomma.
"La ragazza dell'Est" di Fulvia Degl'Innocenti - pagina 25
Per qualche giorno mi lasceranno in pace… No, nessuna pietà, p solo che la merce avariata non si vende, questo lo sanno tutti i commercianti, anche quelli che trattano carne umana. Il nostro genere di acquirenti non è molto raffinato, si accontenta di poco: ma quando le facce sono troppo gonfie, le labbra spaccate, gli occhi neri, storcono il naso e passano oltre. A volte penso che siamo nati per essere sbatacchiati e pestati: altrimenti come sarebbe possibile che tutto si riassorbe, si cancella, e l’involucro ritorna come prima? Quando vogliono sono degli ottimi infermieri: il primo giorno no, perché è giusto che debba fare male, che lo specchio mostri il loro lavoro ben fatto. Altrimenti a che sarebbe servita tutta quella fatica? Poi, il secondo giorno spuntano il ghiaccio, le bende, le pomate miracolose… Insieme ai sorrisi, alle belle parole e ai regali. Per i cuori feriti non ci sono medicine. Ma che importa, tanto i cuori non sono in vendita.