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Booktellers: La casa di Parigi di Elizabeth Bowen

Creato il 12 ottobre 2015 da Stellazzurra

Buon lunedì a tutti miei cari imbranations! Per allietare questo inizio di settimana vi parlo di un signor libro quale è "La casa di Parigi" di Elizabeth Bowen. Vi avevo già parlato della pubblicazione di questo libro (l'8 ottobre), e vi avevo detto che mi incuriosiva parecchio. Così, grazie alla disponibilità della Sonzogno, ho potuto leggerlo, e oggi voglio raccontarvi le mie impressioni.

Booktellers: La casa di Parigi di Elizabeth Bowen

Titolo: La casa di Parigi

Autore: Elizabeth Bowen

Titolo originale: The house in Paris

Genere: letteratura internazionale

Data di pubblicazione: 08/10/2015

Prezzo: brossurato 16,00 euro

Siamo a Parigi, in inverno, la Grande guerra è finita da poco, aleggia sulla città un'atmosfera cupa e vischiosa. Alla Gare du Nord scende Henrietta, undici anni, con in mano la sua scimmietta di pezza. Viene a prenderla la signorina Fisher, un'amica di famiglia che la ospiterà per una intera giornata in un elegante appartamento, in attesa di farla ripartire per il Sud della Francia. In quella casa borghese, dal confortevole odore di pulito, Henrietta si imbatte in una gradita sorpresa: c'è un suo coetaneo, il fragile Leopold, avviato verso un futuro incerto. Tra i due bambini, estremamente sensibili e inquieti, dopo l'iniziale diffidenza, si accende la curiosità: di ciascuno nei confronti dell'altro, e di entrambi verso il misterioso mondo degli adulti. I due fanciulli, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d'amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale.

Come sempre non c'è nulla da dire sulle copertine Sonzogno, stupiscono sempre! Credo sia una delle poche case editrici che riesce a farci entrare, già dalla copertina nell'atmosfera del romanzo. Passiamo ora alla storia: è una mattina di febbraio, e incontriamo subito Henrietta, una bambina di undici anni sveglia e ansiosa di scoprire le meraviglie di Parigi, anche se si tratterrà in città solo per un giorno, in attesa di partire per il sud della Francia per raggiungere la nonna. Henrietta viene ospitata a casa della signorina Fisher, un'amica della nonna, un personaggio che trasmette ansia anche standosene seduta in taxi:

"Aveva l'aria di una francese, ma senza neppure un briciolo di vitalità. Il suo modo di fare era parso sin dall'inizio piuttosto enfatico, e traspariva una certa agitazione persino nel modo in cui stava seduta".

Il lettore dunque, crede che il romanzo si svolgerà tra le strade di Parigi, invece la Bowen ci accompagna in casa delle Fisher assieme a Henrietta, e qui ci lascerà fino a sera, raccontandoci una storia che non ci saremmo mai immaginati di ascoltare. Già all'esterno la casa appare diversa dalle altre "sembrava una miniatura, una casa di bambola", e preannuncia che ciò che accadrà all'interno sarà altrettanto singolare. Casa Fisher è perfettamente ordinata e pulita, e ospita al piano di sopra l'anziana madre malata della signorina, una presenza inquietante che incute timore alla bambina. Durante il viaggio verso casa, Miss Fisher (che poi scopriremo chiamarsi Naomi) avverte Henrietta che in casa troverà un bambino di nome Leopold, ospite come lei, e che dovrà essere molto discreta con lui in quanto sta attraversando un periodo delicato. Tra Leopold e Henrietta si crea subito un rapporto fatto di battibecchi e curiosità reciproca, che li porterà ad avvicinarsi nel corso della giornata. Henrietta poi, dopo la colazione, viene chiamata al piano di sopra dalla temuta Madame Fisher, che vuole conoscerla:

"Si sentì come la preda che sarebbe stata data in pasto a un leone, non prima di essere stata messa all'ingrasso".

Sarà durante questa breve visita all'anziana donna che apprendiamo la verità su Leopold: suo padre Max era stato in procinto di sposare Naomi quando si innamorò della madre di Leopold, Karen, un'amica intima della signorina Fisher. Il bambino era stato poi adottato da una famiglia italiana di La Spezia, e stava aspettando l'arrivo di sua madre in casa Fisher per poterla finalmente conoscere. Purtroppo però, la madre non verrà a prenderlo, e con questa terribile notizia, si chiude la prima parte del romanzo, intitolata "Il presente", e si apre la seconda, "Il passato", in cui riviviamo gli intrecci amorosi tra Karen, Max e Naomi. Ci troviamo in Inghilterra, e scopriamo che Karen e Max avevano già avuto una piccola relazione in passato, ma la fiamma si riaccende quando Karen, prima di partire alla volta di Parigi con il futuro marito, insiste perché la sua amica lo veda un'ultima volta. Apriamo parentesi: ma dico, Naomi sei impazzita? Questi due hanno avuto una tresca e tu, che sai di non essere una gran figona, e che per mistero divino questo poraccio ti vuole sposare, che fai? Chiami l'amichetta tua, che sai che Max non ha dimenticato? Ma sei masochista? Chiudiamo parentesi. La storia d'amore fra Karen e Max è impossibile, lui deve sposare Naomi e lei un gentiluomo di nome Ray Forrestier, che ritroveremo nella terza ed ultima parte della storia, intitolata di nuovo "Il presente". Insomma credevamo di leggere la storia di Henrietta e delle sue avventure parigine, credevamo che fosse lei la protagonista del romanzo, invece l'autrice capovolge il tutto e ci troviamo a leggere la storia di un amore lontano. La storia di Henrietta è dunque solo un pretesto per entrare in casa Fisher, e svelare i misteri che avvolgono i suoi abitanti. Tutto si svolge nell'arco di una sola giornata, e il tempo sembra dilatarsi per accogliere la storia dei due amanti nel passato.

Questo romanzo, come vi avevo già spiegato nell'anteprima, fu pubblicato nel 1935, e considerato il capolavoro di Elizabeth Bowen, una delle più grandi autrici irlandesi, e oggi la casa editrice Sonzogno ha deciso di pubblicarlo in versione integrale. Ammetto di non aver mai letto nulla di questa scrittrice, e sono stata davvero felice di aver letto "La casa di Parigi", una storia dolce amara ambientata nella capitale francese degli anni 30, immersa in una dimensione grigia e sonnolenta in seguito alla Prima Guerra Mondiale. È stato bello entrare in punta di piedi nella "casa di bambola" delle Fisher, sentire l'odore di pulito nell'atrio, fantasticare insieme a Henrietta su come sarebbe stato il resto della casa, e immaginarsi la vecchia signora Fisher a letto come un grosso lupo cattivo pronto a divorare i bambini che vengono ospitati in casa. Mi è piaciuto secondo voi? Io direi proprio di sì, ed è perfetto come lettura autunnale, al calduccio sotto le coperte.

Per oggi è tutto miei cari. Fatemi sapere come sempre nei commenti se avete già letto il libro, o se lo inserirete nella vostra wish list! A presto :)

Stay imbranation

The imbranation girl


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