Giuseppe Carta è nato a Cagliari il 10 Marzo 1973. Dopo essersi diplomato, decide di fare il volontario nell’esercito, e da questo periodo comincia la sua passione artistica sentendo l’esigenza di scrivere su carta le proprie emozioni.
Dopo una missione in Bosnia Erzegovina, decide di concludere la carriera militare che non gli apparteneva e decide di dedicarsi alla scrittura.
Dal 2001 frequenta corsi di scrittura dal maestro Gabriele Ferrari. La poesia rappresenta al meglio la sua figura artistica che vuole rappresentare la realtà quotidiana. Il passato è il campo dove sono stati seminati i frutti del nostro presente e il presente è il campo dove seminare i frutti futuri e proprio per questo Giuseppe Carta cerca di indagare in questa nostra realtà terrena fatta di esperienze e sacrifici.
Il suo talento viene da subito alla luce, riscontrando un grande successo. Con le sue poesie riesce ad incoraggiare i suoi lettori nel cammino della vita e questo gli fa decidere di proseguire verso la sua strada artistica.
Dopo aver frequentato numerosi laboratori teatrali, canori e di ballo, nel 2005 scrive e porta in scena l’opera teatrale, “Forza Paris”. Prosegue la sua formazione artistica, approfondendo le strutture drammatiche di Shakespeare e Moliere.
Successivamente fonda la Compagnia “Meris in Domu”, scrivendo e portando in scena gli spettacoli Pinocchio in Sardegna e Pinocchio e la beneficenza. Dopo il successo ottenuto con questi, viene scelto dal comune di Villasalto per ricordare dopo cent’anni lo storico eccidio del 1906. Scrive e porta in scena lo spettacolo teatrale “Aicci Oj Aicci Prima” riuscendo con drammatica satira a dimostrare la ciclicità del dramma umano.
Dopo la rappresentazione della farsa “Quartucciu e Parigi” decide di riprendere gli studi. Dopo aver frequentato un corso regionale presso Fulvio Fò diventa aiuto regista di Origo. Nel Dicembre 2011 sbarca nel mondo editoriale, pubblicando la silloge poetica “Visioni dal periscopio emozionale” edito da “La Riflessione”.
“Bootleg” è il suo ultimo libro, dove con notevole esperienza rappresenta realisticamente i turbamenti che provocano i cambiamenti quotidiani, attraverso esperienze e sofferenze si arriva a gioie o dolori.
Nella poesia “Fatiche da ricompensare”, Giuseppe Carta dice “Il desiderio di un sorriso, prima implacabile, restituirà spensieratezza“. Il sorriso rappresenta la soddisfazione del duro lavoro e dei sacrifici che si devono superare per raggiungere i propri obiettivi.
“Soliti meccanismi mancati” nei suoi versi tratta l’argomento della poesia “Fatiche da ricompensare” infatti dice “Nell’indecifrabile momento la vita dispensa successi e beffe”. Nella vita si devono affrontare delle situazioni che portano a vittorie e delusioni che colpiscono nel profondo il nostro animo.
Nella poesia “Sono pronto”, Giuseppe Carta dice “Amore perduto nelle vene brulicanti nervosa frustrazione”, con questi versi vuole rappresentare lo stato di turbamento che porta l’amore nel nostro essere, l’amore è una frustrazione che tormenta il nostro “io” interiore.
Giuseppe Carta nel suo libro “Bootleg“ ha saputo indagare nelle realtà quotidiane che con decisione cambiano il nostro pensiero attraverso esperienze che segnano il nostro cammino.
Written by Bernadette Amante