Ieri sera le attività di spurgo del secondo dei pozzi dello stoccaggio di Bordolano hanno acceso la notte. Non ci sono controlli sulle emissioni, considerate episodiche anche se i pozzi sono una decina. Diversamente dallo spurgo di primavera, non si è sentito alcun odore acre e intenso, mentre le fiamme erano più basse e più rosse. Sono stati di nuovo quattro i cilindri utilizzati per l’operazione, durata ieri alcune ore nel cluster B. Il cluster è un insieme di apparecchiature collegate fra loro e montate sul posto secondo le esigenze. A Bordolano i cluster sono due e la centrale di metano è in costruzione. Anche il cluster A era in azione: si lavora a ciclo continuo 24 su 24, sempre con manodopera abruzzese, toscana, proveniente da altre regioni. Nell’impianto A si vedeva un’apparecchiatura alzarsi e abbassarsi per spingere tubi nel sottosuolo. All’interno dei due grandi cilindri bianchi si trova la miscela acida che sarà iniettata orizzontalmente nel sottosuolo, per rendere più fragile il terreno, che dunque potrà crollare grazie ad alcune esplosioni. In questo modo la cavità dello stoccaggio diverrà più ampia e conterrà più gas, garantendo maggiore redditività. Il metano infatti è destinato non solo all’immissione in rete, fino ai caloriferi delle emissioni, ma anche alla compravendita internazionale per mezzo di un’imponente rete di condutture che collegano tra loro gli stoccaggi lanciato alla metà del decennio scorso dallo Stato, allo scopo di commerciare gas con gli Stati esteri confinanti, ad esempio la Svizzera. In tal modo l’Italia si renderebbe meno dipendente dalla Russia e dalla Norvegia. L’opposizione di Bordolano, con Luisa Pea, critica la mancanza di informazioni. Accanto a Bordolano passa una linea sismogenica: il sindaco Diego Bottini non ha ancora comunicato i dati di longitudine e latitudine degli scavi. Proteste per la rumorosità e luminosità notturna: Bottini risponde che il piano di zonizzazione acustica è rispettata e che vanno tutelati i lavoratori della Stogit prima dell’avifauna e degli esseri viventi in generale. Si è verificato un sisma pochi giorni fa a Capriano del Colle, in provincia di Brescia: zona sismica storica. Il sindaco ha risposto citando una nota della Stogit: tutto nella norma, nulla di cui preoccuparsi. Luisa Pea chiede studi sismologici, verifiche approfondite; d’altro lato il sindaco e la maggioranza ribattono proponendo la “fiducia nei tecnici” dell’Arpa e della ditta.
(Testo del servizio trasmesso da Telecolor, http://www.telecolor.net, canale 18 del digitale terrestre)
Ma si può proseguire.
Chiedi informazioni e interventi al sindaco, la risposta non cambia mai: tutto va bene. E chi lo garantisce? La questione di fondo è questa: il Comune è o no ente super partes tra azienda privata e cittadini che chiedono informazioni? A volte il sindaco promette studi indipendenti, di cui ancora non si vede traccia: e le proteste continuano.
Il sindaco riporta spesso, come una garanzia, le risposte della stessa Stogit, ovvero l’azienda che sta costruendo lo stoccaggio di gas metano autorizzato a procurare sismi non oltre la magnitudo 3.0 a soli 1.800 metri di profondità.
Il pressing della consigliera d’opposizione Luisa Pea intanto non lascia fiato al Comune, che però non cambia tono: calma impassibile, anche se Bordolano è seguita da comitati sparsi per l’Italia. La Stogit, come altre aziende, sta costruendo e proponendo stoccaggi di metano in molti siti, a San Benedetto del Tronto, ad Alfonsine (Ravenna), nel Bresciano e attorno a Crema, con Sergnano e appunto la cremo-bresciana Bordolano. Sono coinvolte zone sismiche dai progetti, come Capriano del Colle in provincia di Brescia, teatro di una scossa oltre la magnitudo due. Anche a Bordolano nel secolo scorso si verificò un sisma.
Rumorosità notturna secondo Luisa Pea? Nei limiti secondo i dati dell’Arpa e il piano di zonizzazione acustica del Comune, è la risposta. Luce eccessiva di notte? “Le ribadisco – ribatte il sindaco Diego Bottini – che la priorità viene data alla sicurezza dei lavoratori, non alla preservazione dei ‘ritmi biologici degli esseri viventi della zona, fauna ed avifauna compresa’”.
Povera fauna e avifauna! Quanto ai lavoratori, è triste pensare che corrano rischi loro, non certo chi lucra abbondantemente.
Si fa in questi giorni lo spurgo del secondo pozzo, con fuoruscita di gas che viene bruciato? “Non sono previsti monitoraggi perché si tratta di test episodici non di emissione continua nel ciclo produttivo” risponde il sindaco. Il controllore che “rassicura” parla in nome del ministero dello sviluppo economico.