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Bordolano, rinasce il cluster A: è giorno anche di notte

Creato il 28 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

DSCN1379Un’ambulanza è sempre prontaDSCN1384Il cluster A, redivivo e attivoDSCN1393Rete di copertura del cluster. Segreti?DSCN1400Effetto cluster: campi illuminati a giorno in piena notteDSCN1402Vegetali e animali insonniDSCN1405E’ rinato LeonardoDSCN1410Luce per un’area ampiaDSCN1411Rumore e luceDSCN1414La petrolifera Halliburton partecipa

Dopo la dismissione di qualche giorno fa, è stato di nuovo montato il cluster A, ovvero l’assemblaggio di apparecchiature montate sul terreno recintato e protetto dove la Stogit perfora a poche centinaia di metri dal centro abitato di Bordolano. La Stogit, società di gestione degli stoccaggi del gruppo Eni, ha perforato anche nella zona del cluster B, non lontano, anzi visibile dallo stesso cluster A. La centrale di pompaggio e distribuzione del gas metano è a propria volta in fase di costruzione.

Una sorpresa, una resurrezione imprevista: si viene informati guardando dal finestrino dell’auto passando per il cluster, oppure dalle finestre di casa per i vicini dell’impianto. L’A si vede e si sente dalle case del paese, il B è ben udibile, o meglio era prima che fosse smontato, anche da un paio di cascine e dall’agriturismo “La corte dei semplici”. E la luce gelatinosa emanata dal B vale quella dell’A: non è una in generale una bella esperienza per una zona di campagna sinora lasciata in pace da queste attività industriali che certo non giovano.

Si nota infatti un’ambulanza sempre presente all’interno dei cluster, dove i lavoratori, tecnici come si può immaginare specializzati, reggono anche turni di notte. Il pericolo esiste anche per la popolazione, ma il piano di emergenza esterno non è ancora pronto: esiste solo una bozza.

Generalmente chi protesta in consiglio comunale contro lo strapazzo che l’agricoltura subisce viene a propria volta contestato come nemico del progresso.

Ma il progresso è già finito, a meno che non evolva in forme più delicate l’erba verde, le coltivazioni, gli animali, l’aria. Non sono problemi che si accompagnano solo alle attività della Stogit, mentre la sorella Snam sta conficcando i propri enormi tubi lungo la Paullese nella zona di Pandino e Spino D’Adda. Tutta l’aria della valle padana, come spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, spaventa i medici. E’ tutta cancerogena. Un immenso patrimonio naturale è stato sepolto sotto quantità incalcolabili di sostanze nocive disperse nell’aria e destinate a ricadere sul terreno.

con quali conseguenze è stato già ben compreso in provincia di Brescia.


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