Immagine dal web (non è roba mia!)
Volete mandare una maledizione potente a qualcuno, fargli dare le testate nel muro, portarlo alla perdizione? Lasciate da parte bamboline vodoo, esorcismi e pozioni wannamarchesche apportatrici di negatività. Mandategli a casa i muratori. Non c'è verso, sia che decidi una pur minima sistemazione o che il tuo vicino di sotto denunci una perdita dal soffitto, ariva il Giorno del giudizio, l'Armageddon finale in cui apri la porta e la schiera dei dannati passa sul tuo corpo, inutile sbarramento al maligno e penetra irrimediabilmente nella tua intimità. Comincia così il vortice malefico che ti trascina in un gorgo senza fondo da cui è impossibile sfuggire. Intanto la macchia di umido c'è, quindi non se ne esce, bisogna spaccare. L'appuntamento è per il primo mattino e già questo basterebbe a tritare l'umore del pensionato vagotonico che non riesce a ragionare prima delle 10 della mattina, perchè se le canaglie si sono annunciate per le 8 in punto, ti devi levare alle 7 per rassettarti alla meglio per arrivare ad essere vigili al momento dello sbarco.Naturalmente poi, la prima pattuglia di incursori non arriva appunto che alle 10, perchè si sa, gli impegni sono tanti e si fa quel che si può. Anche se hai provveduto a liberare l'ambiente da tutto il possibile, lo spazio non basta mai e tra attrezzi, cavi, picconi e trapani, oltre a sacchi di materiale che spandono polvere mefitica per tutta la casa comincia lo scavo del tunnel della TAV, che essendo stata stoppata in val di Susa deve forzatamente utilizzare uomini e mezzi da qualche altra parte. Subito viene estirpata a forza la tazza, che diventerà di colpo inservibile, tra ghigni di disapprovazione delle maestranze che buttano un occhio nella voragine crollando la testa e scambiandosi segni d'intesa. Qua è tutto vecchio, marcio, per forza che perde, bisogna senz'altro rompere tutto, bombardare, rifare da capo a piedi, sempre sperando che non si trovi di peggio e gettano gli occhi al cielo, invocando chissà quale santo protettore. Intanto tra scavi, trapani e tagli di piastrelle, nell'aria si spande un polverino sottile che ti impasta i denti di un sapore allo stesso tempo insano e carezzevole, come quando bambino venivo avvolto, a bagno finito da odiate nuvole di borotalco fastidiosissimo. I lavori comunque procedono con pause e laschi da incubo.
Capirai bisogna coordinare muratori e idraulici, due specie che probabilmente si odiano e si respingono per natura e sono impossibilitate a operare in coordinazione, forse dalla genetica che li ha resi incompatibili come tempistica. E bene va che non c'è bisogno degli elettricisti, diversamente il bailamme sarebbe totale. Marcano il territorio alternandosi, fiutando il lavoro di chi ha appena lasciato il campo e rilevandone gli irrimediabili errori appena compiuti che costringono ad accumulare altri lavori malfatti, ma sempre a causa dei precedenti. Ognuno dei due animali tiene comunque d'occhio la sua preda, anche se sa bene che alla fine se ne spartiranno le spoglie. Ce n'è sia per le iene che per gli sciacalli, basta saper aspettare il turno. Intanto i ritmi del povero pensionato, a cui i multiformi ed inderogabili impegni sono stati ormai sconvolti irrimediabilmente adegua la sua vita i cui ritmi circadiani proseguono ormai in funzione dei lavori in corso. La perdita è individuata, forse, ma tutto è sempre in grembo a Giove, speriamo che sia questa. Allora si procede con la sostituzione di braghe (i pantaloni non c'entrano, quelli bisognerà calarli solo alla fine) e tubi vari e dopo altre levatacce infami ricominciano finalmente le opere murarie di ripristino.
Naturalmente non ci sono più piastrelle idonee e vengono suggerite toppe fantasiose, ché in ogni muratore c'è l'anima dell'architetto. Alla fine non hai più le forze per controbattere, fate quello che vi pare, non posso mica morire, basta che mi rimettiate 'sto maledetto water. Calma, calma, ci vogliono almeno due o tre giorni perché il lavoro si asciughi, non vorrà mica mandare tutto in vacca? Ho capito, maledizione, ma se con lungimiranza non avessi investito la mia liquidazione in un secondo bagno, come la risolvevo? Per una settimana andavo al bar qui sotto o dovevo farla nel vaso e andare poi a riporla nei cassonetti in cortile, che non è neanche bello con tutti che ti guardano dai balconi! Fate quel che vi pare, ma vi avverto che se a bocce ferme, la tazza non è posizionata in modo che l'asse rimanga alzato, faccio un macello. Per ora se ne sono andati facendo spallucce e lasciando montagne di macerie e polveri coperte dalle attrezzature per il traforo.
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La vita è un casino.Gioventù bruciata.Due ruote.