BORSA & SPREAD/ Le 10 prove che smascherano gli "altarini" dei mercati

Creato il 11 dicembre 2012 da Artigianauta
BORSA & SPREAD/ Le 10 prove che smascherano gli "altarini" dei mercati:
Mauro Bottarelli
martedì 1 1 dicembre 201 2
L’età gioca brutti scherzi, cari lettori. Pensate che ancora fino a domenica scorsa io ero conv into che la
legislatura sarebbe terminata naturalmente nel marzo prossimo e poi si sarebbe andati al v oto. Mica mi
ero accorto che, con la sua ennesima discesa in campo, Silv io Berlusconi av esse interrotto un esercizio di
gov erno destinato a concludersi alla fine del 201 6. L’ho capito ieri guardando i dati dello spread sul
decennale a 360 punti base e i tonfi del comparto bancario in Borsa, spiegabili soltanto dalla prematura
scomparsa di un gov erno con dav anti ancora tanto da fare, tanto tempo e una maggioranza bulgara per
farlo, non certo per l’addio con tre mesi di anticipo di un esecutiv o meramente tecnico, emergenziale e a
tempo e con le elezioni prev iste per marzo 201 3 che ora, con tutta probabilità, v erranno anticipate -
pensate, pensate - al 1 0 febbraio.
Non me lo spiegav o, non mi spiegav o come i mercati potessero essere interessati da un “pre”
ampiamente scontato, ov v ero contrattualizzato già all’atto di nascita del gov erno Monti, e non piuttosto
dal “post” elezioni, la v era sfida per questo Paese. Forse, direte v oi, da qui a marzo il gov erno av rebbe
potuto fare chissà quali straordinarie riforme e i mercati sono delusi? Da qui a marzo? Con le v acanze
natalizie in mezzo, la riforma elettorale andata in cantina e il Pd che scalpita per v otare domani per
sfruttare l’onda lunga delle primarie, a v ostro giudizio si sarebbe potuto fare qualcosa? Certo, un altro
paio di fiducie sarebbero riuscite a piazzarle, magari sulla delega fiscale facendo qualche altro danno
accessorio al Paese e alle sue imprese ma non molto, niente comunque da giustificare 30 punti base di
spread in una mattina. A mio modesto modo di v edere, almeno. Uso l’ironia perché se non ci fosse da
piangere, di questa telenov ela parlamentare ci sarebbe dav v ero da ridere. E tanto, di gusto.
Ora prov o a mettere in fila qualche ragionamento, tanto per farv i capire che - nonostante quanto
dicano tutti i media del mondo - del ritorno in campo di Berlusconi ai mercati non frega un fico secco. E
non lo faccio perché abbia debiti di riconoscenza v erso il Cav aliere - a parte per le quattro Coppe
Campioni che mi ha fatto v incere e la gioia di av er v isto giocare Marco Van Basten -, ma perché, come
dicev a Orwell, «nel tempo dell’inganno univ ersale, dire la v erità è un atto riv oluzionario». E quello che
stiamo v iv endo è un enorme inganno. Partiamo. Sui giornali di ieri, prima che le facili prev isioni degli
anti-berlusconiani militanti si av v erassero, campeggiav a la frase del presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano: «Vediamo i mercati alla riapertura». Cosaaa?? Ebbene sì, cari lettori, il nostro capo
dello Stato, tra l’altro un ex comunista migliorista, ammette di farsi guidare dai mercati nella sua
azione politica. Ne prendiamo atto, le consultazioni si terranno nel quartier generale di Goldman Sachs
e il giuramento del prossimo gov erno in quella di Morgan Stanley (Merrill Ly nch punta a ospitare le
Commissioni bilancio e finanze).
Secondo, «i dubbi sull’instabilità politica di paesi come l’Italia hanno un contagio immediato sulla
Spagna». A contendersi il premio idiozia dell’anno con questa perla è stato ieri mattina il ministro
dell’Economia spagnolo, Luis de Guindos, alla radio Rne, commentando l’annuncio delle dimissioni di
Monti. «Quando sorgono dubbi sulla stabilità di un Paese v icino come l’Italia, a sua v olta percepito come
v ulnerabile, ci contagiano subito», ha concluso, tronfio per l’idiozia che era riuscito a pronunciare,
senza nemmeno impappinarsi. Ripeto, ma secondo v oi i mercati si agitano perché Monti si dimette due
mesi prima di quanto si sapev a essere la scadenza naturale da oltre un anno? O perché l’Italia andrà con
ogni probabilità al v oto un mese prima? Siamo noi a contagiare la Spagna, non la Spagna che rischia di
impestare mezza Europa, v isto che al netto dei 37 miliardi già sborsati dall’Ue per mantenere in v ita le
sue banche-zombie, l’anno prossimo il signor de Guindos dov rà emettere 1 24 miliardi di euro di titoli di
Stato, record assoluto di ammontare e senza di fatto potenziali compratori interni sul mercato, v isto che
le banche spagnole non penso av ranno molta liquidità per comprare Bonos. Siamo al delirio.....

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