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Borse costrette a salire

Da Pukos
Borse costrette a salire

La Grecia s’inchina, le Borse salgono

A Piazza Affari ancora in auge il comparto bancario, mentre scendono di nuovo i petroliferi. Continua a salire la galassia Agnelli.

Evviva! La Grecia rimane nell’euro e si accontenta dell’elemosina che gli arriva da Bruxelles. Che bello! E’ stata dura, ma alla fine tutti contenti, la Grecia per un po’ di mesi tirerà avanti e gli altri Stati europei tireranno fuori il minimo sindacale, sì insomma un po’ di elemosina per tutti quei poveri bambini denutriti.

Un tozzo di pane non lo si nega a nessuno ed allora festeggiamo tutti, festeggia Francoforte il cui indice di Borsa è salito oltre quota 11.000 punti, un livello impensabile fino a poche settimane fa.

Il Dax 30 al fixing ha fatto segnare 11.001,94 punti nuovo record storico!

E festeggia anche Wall Street, almeno in queste battute iniziali, le prime richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate più delle attese (anche se quelle continuative invece sono aumentate), tuttavia il Superindice (+0,2%) è salito ad un tasso inferiore al consenso (+0,3%) e il dato di dicembre è pure stato rivisto al ribasso, ma soprattutto è letteralmente crollato il Philadelphia Fed Index, ossia l’indice che monitora il settore manifatturiero del distretto di Filadelfia, gli economisti prevedevano un corposo aumento da 6,3 a 8,5 punti ed invece è precipitato a 5,2 punti.

Anche queste notizie negative aiutano continuamente la Borsa americana, ormai anziché ad un aumento dei tassi fra poco si risentirà parlare di un nuovo Quantitative easing, l’avvaloramento del dollaro rischia infatti di bloccare la crescita negli Usa, col pericolo di una spirale deflazionistica.

Ma guardiamo in casa nostra e festeggiamo anche noi l’ennesimo rialzo del nostro indice di riferimento, il Ftse Mib (+0,60%) ha guadagnato anche oggi 130 punti arrivando a quota 21.790 ancora una volta sorretto dal comparto bancario.

Peccato davvero per l’ennesimo crollo del prezzo del petrolio (ma una volta non si diceva che se l’economia andava bene il prezzo del petrolio saliva? Boh!), altrimenti il rialzo del nostro indice principale sarebbe stato ben più corposo.

Comunque ci hanno pensato ancora le nostre Banche Popolari a far crescere l’entusiasmo, fra poco diventeranno delle Spa e si aggregheranno diventando molto più efficienti ed allora tutti a comprare Banca MPS (+4,70%) e Bper (+4,13%), per l’Istituto emiliano era dal giugno scorso che non si riscontravano simili quotazioni.

Ma la regina di Piazza Affari è stata anche oggi Fiat Chrysler Automobiles (+3,89%) l’esempio più eclatante dell’assioma che, per le aziende, andarsene dall’Italia (e quindi pagare meno tasse) è un vero toccasana. Bene anche Cnh Ind. (+1,93%).

Ed allora nessuna sorpresa che la capogruppo Exor (+2,29%) ogni giorno stabilisca un nuovo massimo storico, facendo letteralmente godere tutta la famiglia Agnelli.

Sembra una ripartenza anche quella di Moncler (+2,52%) che, dimenticata ed insabbiata, la vicenda “Report”, è tornata a crescere con obiettivi ambiziosi.

Sesto rialzo di fila per Gtech (+2,37%), mentre si ferma davvero ad un soffio dal proprio massimo assoluto Autogrill (+2,34%), ma per il record storico basterà attendere domani.

Sul fondo, come detto, il comparto petrolifero con Tenaris (-4,16%) e Saipem (-1,59%), ma finiscono in rosso anche Buzzi Unicem (-1,27%) e Telecom Italia (-1,25%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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