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Borse in ordine sparso

Da Pukos
Borse in ordine sparso

Il Ftse Mib sale dello 0,48%

Sprofonda Saipem ed il nostro Governo non fa nulla: è uno scandalo!!! Male anche il comparto del lusso. Molto bene la galassia Agnelli.

Giornata che potremmo definire interlocutoria, da domani, e per tre giorni, assisteremo invece ai fuochi artificiali, oggi abbiamo assistito solo alle “prove”.

In effetti il mercato oggi ha premiato Londra (+1,3%) e punito Francoforte (-0,3%), Parigi e Milano, positive, sono rimaste a metà strada.

Da segnalare il ritorno del dollaro sotto quota 1,24 nei confronti dell’euro, forse qualcuno cerca di anticipare le mosse di Draghi che conosceremo giovedì, ed il petrolio ha continuato il recupero iniziato ieri.

Sul mercato, però, è piombata come un fulmine la notizia dell’interruzione del progetto South Stream, ultimo atto, finora, della guerra in atto contro la Russia da parte dell’Unione europea.

Per l’Italia è un mezzo disastro visto che Eni (+0,70%) era una delle società più impegnate nel celebre gasdotto. La più grande azienda italiana, ora, avrà ancora enormi difficoltà, il titolo, sceso sotto quota 16 euro si trova su livelli dai quali in passato aveva avuto spesso rimbalzi anche corposi, oggi però occorre essere prudenti. Gli ultimi minuti di contrattazioni ne sono una dimostrazione con il titolo che dalla parità improvvisamente guadagna ben oltre un punto e mezzo percentuale per lasciare quasi immediatamente sul terreno metà del rialzo, insomma “movimenti da microcap”.

A subire il tracollo, ovviamente, è stata Saipem (-10,84%) arrivata alla soglia dei 10 euro, un vero e proprio massacro per una delle nostre aziende di punta, il nostro Governo si sta comportando in maniera indecorosa permettendo  un simile scempio. Questo è il risultato ottenuto per aver voluto liquidare uno dei più grandi manager che l’Italia abbia mai avuto e cioè Paolo Scaroni.

Non dimentichiamo che il crollo di Saipem ed Eni non è solo un bagno di sangue per gli azionisti, ma ad impoverirsi sono TUTTI gli italiani visto che il Ministero dell’Economia, e cioè lo Stato italiano, e cioè tutti noi, siamo proprietari del 42,93% di Saipem e del 30% di Eni.

Giornata nera anche per il comparto del lusso, a picco in particolare Salvatore Ferragamo (-4,42%) e Tod’s (-2,95%) anche se occorre sottolineare l’ennesimo massimo storico per Luxottica (+1,24%).

Tornano a scendere anche World Duty Free (-2,83%), A2A (-1,86%) ed Atlantia (-1,24%).

La giornata odierna è invece risultata quasi trionfale per i titoli del Lingotto che occupano le prime due piazze della classifica con Cnh Ind. (+3,74%) ed Fca (+2,94%) arrivata a quota 10,5 euro, per ritrovare una simile quotazione occorre tornare al settembre 2001!!!

Non ne ha beneficiato, però, Exor che ha terminato le contrattazioni invariata.

Da segnalare inoltre le buone performances di altri titoli del comparto industriale come ad esempio Prysmian (+2,73%) e Finmeccanica (+1,84%).

E concludiamo con il comparto bancario, in ripresa dopo la debacle della vigilia: Bper (+2,84%), Ubi Banca (+2,00%), BpM (+1,23%), Unicredit (+1,12%), Banca MPS (+0,47%), Banco Popolare (+0,37%), Intesa (+0,25%) e Mediobanca che conclude senza variazioni rispetto alla vigilia.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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