
Ftse Mib al minimo dell’anno
Si salvano Tod’s, Fca, BpM, Saipem e Cnh, per il resto è un massacro, a picco i titoli bancari, in particolare MPS e le due Big. Forti storni anche per Mediaset e Pirelli.
Forse non se l’attendeva nessuno, dopotutto il nostro indice principale, al momento in cui ha aperto Wall Street, stava ancora guadagnando mezzo punto percentuale, poi …
… un diluvio di vendite ha sommerso i mercati europei. Nelle ultime due ore di contrattazione il nostro Ftse Mib (-2,81%) ha perso 614 punti, un vero e proprio panic selling.
E così il rimbalzo che molti avevano previsto per la giornata odierna si è tramutato in un miraggio, il sogno è diventato un incubo.
Probabilmente non c’entrano neppure i dati macro statunitensi, prima dell’apertura delle contrattazioni, a New York sono stati comunicati due dati nettamente contrastanti, l’indice NY Empire, inaspettatamente crollato sotto la soglia spartiacque (zero punti), ed l’Industrial Production cresciuto a novembre decisamente più delle attese ad un tasso (+1,3%) che non si registrava da oltre tre anni.
L’apertura delle contrattazioni a Wall Street avveniva in territorio positivo, ma ben presto si scaricavano solo ordini di vendita, a quel punto le Piazze europee non reggevano all’urto e sono crollate verticalmente.
Questo il bilancio finale: Londra (-1,9%), Parigi (-2,5%) e Francoforte (-2,7%).
Per quanto riguarda il nostro indice di riferimento, la chiusura a quota 18.078,97 è la peggiore di questo 2014, inferiore anche a quella registrata il 16 ottobre, oggi si è conclusa la sesta seduta ribassista consecutiva con un bilancio complessivo “siberiano”: -10%
Cinque dei quaranta titoli che compongono il Ftse Mib si sono salvati dalle vendite, si tratta di Tod’s (+1,53%), Fca (+0,55%), BpM (+0,29%), Saipem (+0,24%) e Cnh Ind. (+0,24%).
Sul fondo troviamo situazioni imbarazzanti, come Banca MPS (-8,14%) non solo sul minimo storico, ma su quotazioni (0,5245 euro) pari ad un terzo del valore della Banca il giorno seguente all’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che avrebbe dovuto risolvere tutte le problematiche dell’Istituto senese.
Ma ad affossare il nostro indice principale sono state in particole le due Big: Unicredit (-4,70%) e Intesa Sanpaolo (-4,33%).
Ma altri dieci titoli hanno concluso le contrattazioni con un ribasso superiore ai tre punti percentuali: Mediaset (-3,82%), Pirelli (-3,72%), Ubi Banca (-3,71%), World Duty Free (-3,53%), Finmeccanica (-3,49%), Eni (-3,49%), UnipolSai (-3,38%), Banco Popolare (-3,31%), A2A (-3,09%) e Mediobanca (-3,02%).
Ora sembra che Wall Street intenda recuperare, stiamo a vedere, certamente il momento è particolarmente importante, e la prudenza che tante volte ho invocato trova proprio ora la sua giustificazione.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro