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Borse volatili dopo i non farm payroll di ottobre

Creato il 04 novembre 2011 da Apietrarota

Si chiude una settimana intensa per i mercati finanziari a livello globale, in cui la volatilità si è dimostrata nuovamente elevata in seguito all’incertezza connessa agli sviluppi sulla crisi ellenica. Il premier greco Papandreou aveva infatti annunciato nella giornata di lunedì la possibilità di un referendum per decidere se accettare le misure di austerity previste dal piano di aiuti dell’UE. Ciò avrebbe rappresentato il rischio concreto di una possibile uscita della Grecia dall’Euro zona e la conseguente esclusione dalla moneta unica; la proposta è però sata ritirata e il governo Papandreou affronta oggi il voto di fiducia del parlamento. Tutti gli altri leader europei si erano dichiarati estremamente sorpresi da questa mossa politica che aveva destabilizzato la ritrovata tranquillità raggiunta dopo gli accordi di Bruxelles, in particolare grazie all’approvazione del cosidetto “haircut” ovvero il taglio del 50% del valore dei bond greci in mano alle banche.

Il primo ministro greco si trova quindi di fronte ad una crisi interna al proprio partito (il Pasok) e dopo la cancellazione dell’ipotesi del referendum, concordata durante i lavori del G20 a Cannes, le Borse europee hanno reagito con un andamento volatile sui mercati valutario (trading forex online), azionario e degli indici. Per quanto riguarda il mercato forex troviamo un euro forte nei confronti del dollaro a quota 1,3822$, principalmente grazie al taglio dei tassi della BCE e a dei deludenti non farm payroll. I dati sul tasso di occupazione americani per il mese di ottobre presentano 80mila nuovi posti di lavoro creati contro i 100mila attesi dagli analisti; tale risultato ha influito sull’apertura negativa di Wall St.

L’Italia si trova di fronte a nuove tensioni relative allo spread tra Btp e Bund che è risalito a quota 453 punti in seguito alla preoccupazione del Fondo Monetario Europeo relativo al debito pubblico italiano, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha infatti confermato che il Bel Paese sarà messo sotto osservazione. Le ragioni di questa decisione risiedono nella “mancanza di credibilità delle misure preannunciate” da parte del governo italiano ed ecco che il “monitoraggio fiscale” si conferma quale strumento migliore per incentivare la crescita economica. I rapporti trimestrali redatti dal FMI saranno pubblicati.

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