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Bossi, milioni di padani pronti alla “guerra” di secessione ma, per essere sicuro di perdere e salvare le poltrone, preferisce il referendum.

Creato il 18 settembre 2011 da Slasch16

Bossi, milioni di padani pronti alla “guerra” di secessione ma, per essere sicuro di perdere e salvare le poltrone, preferisce il referendum.A Milano, tolti i manifesti deliranti di Salvini, non ne ho ancora visto uno dei padani legaioli pronti alla guerra di secessione ma, pare, che nelle valli bergamasche e bresciano siano a centinaia che si stanno addestrando.
Qui ne vediamo uno incazzatissimo che non vede l’ora di entrare in azione anche se ha dimenticato a casa, o in sezione, uno delle migliaia di moschetti che Bossi ha fatto lucidare al Trota in attesa della bisogna.
Ma Bossi, istruito dalla badante e adesso pare anche dalla moglie, per essere sicuro di perdere e salvare le poltrone sia politiche che nel sistema di potere economico, ha detto di preferire il referendum.
L’ordine del giorno impartito ai padani legaioli che si sono riuniti a Venezia è questo:
Sezioni della lega, compresi i tre ministeri di Monza, aperti tutte le sere per istruire i leghisti su come si firma e che documenti ci vogliono per tirare su le firme necessarie ad indire il referendum.
Maestri, rigorosamente padano leghisti si fermeranno per insegnare ai soldati della secessione come si firma, con nome e cognome, il ministro della semplificazione ha spiegato alle masse padane che per raccogliere le firme e indire il referendum non basta la X che mettono nella scheda elettorale.
Già lì hanno avuto grossi problemi, per insegnare come fare la X hanno dovuto mandare in giro il Trota e Cota per insegnarlo alla lavagna.
Detto questo e superate tutte le difficoltà del caso, visto che non si tratta di bere un fiasco di vino,mangiare polenta e salamelle l’unica cosa in cui i leghisti, di base, eccellono perchè i capi dopo qualche anno di governo hanno imparato a stare a tavola e mangiare gamberoni ed ostriche, si passa alla raccolta e quindi al referendum.
Vi anticipo già il risultato, ammesso che ci riescano ad arrivare al referendum, finirà con il 93% di no alla secessione, il 4% di sì ed il 3% di astenuti.
Agli occhi dei leghisti rincoglioniti, altrimenti non sarebbero leghisti, Bossi passerà per rivoluzionario ed invece è il solito furbastro che gli piglia per il culo da oltre 25 anni.
Potrà dire di averci provato e di averlo perso, ma il suo scopo l’avrà ottenuto comunque, salvare le poltrone che gli garantisce l’alleanza con il suo socio pappone, al quale piacciono le puttanone.
Furbo l’Umberto, due piccioni con una fava,anzi tre, con questa sparata ha alzato il prezzo della cena del lunedì sera.
Lavitola e Tarantini lo ricattano con le puttane, Bossi lo ricatta con le favole padane. Che esistono solo nella loro testa.
Pensate che ha avuto il coraggio di dire che in Italia non c’è democrazia, c’è il fascismo. Nessuno gli ha fatto presente che i fascisti al governo li ha portati lui e Berlusconi, anzi ha inventato un nuovo ibrido ancora più terrificante, i nazileghisti.
L’umidità di Venezia ha impedito ai leghisti di rendersi conto dell’ennesima presa per il culo che il loro capo storico ha loro regalato con l’ennesima adunata.
Ad ogni modo se vedete i leghisti pronti alla guerra come quello della foto avvisatemi, che metto i sacchi di sabbia alle finestre.

 



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