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BoT e BTp, cerchiamo di comprendere il trend dei rendimenti

Da Mrinvest
Alle ultime aste risultano ancora in discesa i rendimenti dei BTp a media-lunga scadenza ed in lieve risalita quelli per le scadenze più brevi.

10_160_100_111_171737Le ultime aste dei titoli di Stato italiani hanno mostrato un andamento dei rendimenti non lineare. Lunedi il Tesoro ha collocato BoT a un anno per 6,5 miliardi di euro con un rendimento medio lordo dello 0,65%, in crescita dal minimo storico dello 0,589% di aprile. Ieri sono stati emessi titoli per 7,25 miliardi di euro, tra cui 4 miliardi di BTp triennali, 2,5 miliardi di BTp a 7 anni ed un miliardo con scadenze tra i 20 e i 23 anni.

I titoli a 3 anni hanno visto crescere il rendimento lordo, dallo 0,93% di un mese fa, a poco oltre l’1%. Al contrario, i titoli a 7 anni hanno visto scendere i rendimenti di 15 centesimi, dal precedente 2,44% al 2,29%, così come i titoli a 23 anni sono passati al 3,68% dal 4,01% di marzo. Dunque, i rendimenti dei titoli a breve scadenza sono appena cresciuti, mentre quelli dei titoli a media-lunga scadenza continuano a scendere.

L’asimmetria del trend sembra avere ragioni chiare: in primis, le aspettative degli investitori sono per un taglio dei tassi BCE, probabilmente anche a giugno. Ciò significa che in molti preferiscono investire in titoli di lunga durata ora, perché se lo facessero tra poche settimane, potrebbero spuntare un tasso di offerta minore. Parimenti, sono meno coloro che si impegnano in investimenti di breve durata, per un fatto di costo-opportunità.

Allo stesso tempo i rendimenti dei BoT e dei BTp fino a 5 anni si attestano ai minimi storici e, anche scontando un tasso d’inflazione fortemente più basso della media storica italiana, il mercato inizia a trovarli meno allettanti di un tempo, nonostante la domanda resti sostenuta.

Lo spread BTp-Bund a 10 anni, peraltro, si attesta intorno ai 150 punti base, con i BTp decennali al 2,95%. E’ possibile che i rendimenti a medio-lungo termine continuino a scendere ancora un pò, ed il calo potrebbe essere anche marcato qualora la BCE dovesse varare misure monetarie non convenzionali, dopo un probabile taglio dei tassi nel board di giugno.

Non è escluso che anche i tassi a breve in Italia possano essere ancora limati al ribasso, specie se dovessero arrivare dati confortanti sul fronte dell’economia, anche se i maggiori guadagni dovrebbero ancora riguardare le scadenze più lunghe.


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