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Bound by Flame – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 22/05/2014

Cover Bound by Flame

PC - PS3 - PS4 - Xbox 360 Pegi 16 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Cyanide Studio, Spiders Game Weavers

Produttore: Focus Home Interactive

Distributore: Halifax

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 1

Data di uscita: 09/05/2014

VISITA LA SCHEDA DI Bound by Flame

Pro-1Gameplay dalle basi solide... Contro-1... Ma poco approfondite e mal bilanciate

Pro-2Interessante binomio protagonista/demone Contro-2Animazioni mal realizzate

Pro-3Buona estetica di armi ed armature

Cercando di cavalcare l’onda che sta mantenendo alto l’interesse sui giochi di ruolo, il piccolo studio francese Spiders, con l’aiuto del publisher anch’esso francese Focus Home Interactive, ha recentemente rilasciato Bound by Flame. Il prodotto sembra essere un gioco di ruolo con meccaniche che pescano a piene mani da titoli come The Witcher e Dragon Age, cercando nel contempo di aggiungere elementi di contorno che possano diversificarlo dal resto dei GdR occidentali. L’attesa per poter giocare i capitoli numero tre dei due titoloni sopraccitati sembra ancora lunga, e Bound by Flame potrebbe rendere meno straziante l’attesa proponendosi come una valida alternativa. Ce l’avrà fatta? Scopriamolo assieme.

boundbyflame

IL FREDDO MONDO DI VETRIEL

In Bound by Flame il giocatore seguirà la narrazione vestendo i panni di Vulcan, mercenario facente parte dei possenti guerrieri chiamati Lame Franche. Questi ultimi sono stati ingaggiati a difesa di un antico consiglio di sacerdoti, gli Scribi Rossi minacciati così come il mondo di Vetriel dai potenti Signori del Freddo e i loro ripugnanti eserciti di non-morti. Per fermare la fine del mondo, gli Scribi Rossi si adoperano con la loro conoscenza in un arcano rituale che sembra essere in grado di sconfiggere la glaciale oscurità che incombe sul mondo. Non tutto va come sperato, il rituale non ha successo e Vulcan viene investito da una forte aura luminosa, perdendo addirittura i sensi. Al suo risveglio qualcosa è cambiato, il prode protagonista ha dentro di sé un misterioso Demone del Fuoco che vuole impossessarsi del suo corpo. Il prosieguo della storia mostrerà come il protagonista vive la convivenza forzata con il Demone e di come le scelte che il giocatore dovrà compiere proseguendo nel gioco cambieranno non solo l’aspetto e la psiche del protagonista, ma anche il compiersi della narrazione.

Il sistema di combattimento adottato dagli sviluppatori è un mix tra action e RPG con combattimenti in tempo reale. La base dell’intero sistema si rifà leggermente a meccaniche già viste nel genere, mettendo di fronte al giocatore un gameplay semplice e solido, ma che alla lunga si rivela piuttosto limitato. Il limite principale è lo sbilanciamento generale nel sistema, nonostante vi siano tre stili adoperabili in combattimento ben differenziati. L’importanza di parare e contrattaccare è la base del gameplay anche se perlopiù i combattimenti sono contro molti nemici ed è necessario muoversi per attaccare dinamicamente, piuttosto che aspettare difendendosi. A parte una lentezza generale delle meccaniche di combattimento, la difesa con i nemici più comuni sarà efficace, consentendo di parare qualsiasi colpo senza perdere vita. Il vero problema compare con i boss o i nemici più grossi, dotati di combo d’attacco imparabili in grado di colpirci nonostante la difesa e di buttarci letteralmente a terra continuando la combo senza poter far nulla. La schivata in questi casi si rivela essere l’unica soluzione efficace per non farsi colpire.

Con lo stile Ramingo il giocatore può così muoversi più velocemente assieme alla possibilità di schivare, anche se non sempre la meccanica di schivata-contrattacco è in grado di coprirci da attacchi speciali di alcuni nemici. A chiudere il cerchio delle possibilità di attacco vi sono anche le abilità da Piromante, donate dal demone, con le quali è possibile incendiare armi, lanciare palle di fuoco e creare scudi difensivi. Ad ogni level up è possibile spendere dei punti abilità per potenziare i tre stili di combattimento tramite i semplificati schemi ad albero presenti nel menù di gioco. A tutto questo viene inoltre aggiunto un sistema di crafting che permette di migliorare e potenziare le armi droppate dai nemici abbattuti, con modifiche non solo nelle statistiche ma anche nell’aspetto. I vari miglioramenti includono aumento del danno, resistenze agli elementi, capacità di difesa e quant’altro. Sarà possibile creare oggetti utili: trappole, pozioni, frecce e dardi tramite dei componenti specifici recuperabili dai vari negozianti o sconfiggendo direttamente dei nemici. Il crafting in sé risulta ben congegnato ed interessante nelle prime ore di gioco, ma come nel resto dell’esperienza sembra solo un po’ abbozzato, mantenendo una struttura poco profonda e fin troppo semplice. Le varie quest vengono assegnate parlando con i vari NPC sparsi per le ambientazioni, anche se si raggruppano in particolar modo in una sola area. Da questi ultimi si possono raccogliere le varie missioni primarie e secondarie a cui è possibile attivare il relativo segnale tramite il menù diario che indica anche la direzione da seguire sulla mappa. Durante lo svolgimento delle varie missioni non saremo soli, ma in compagnia di alleati di vario tipo (mago, soldato, arciere) che potremo arruolare nel corso delle nostre peripezie. La compagnia è però limitata ad un solo compagno, a cui è possibile ordinare determinati tipi di strategie sia di attacco che di difesa. Peccato che l’IA sia dei nemici che dei compagni sia piuttosto deficitaria, portando il più delle volte il nostro compagno a gettarsi a capofitto in combattimento senza alcuna logica, oppure rimanendo immobile sotto i colpi dei nemici, lasciandoci ben presto da soli contro interi gruppi di nemici.

Curiose invece le meccaniche di scelta. Sotto questo aspetto gli sviluppatori hanno lavorato bene sulla doppia personalità del protagonista, mettendo il giocatore di fronte a determinate scelte: in alcuni casi, se la decisione presa sarà quella di assecondare il demone, l’aspetto di Vulcan cambierà, evolvendosi con modifiche estetiche che esaltano il lato demoniaco, fino ad arrivare a corna e fiamme vive che fuoriescono dalla pelle per un effetto visivo ben congegnato. Le immagini a schermo sono visibili grazie al motore proprietario di Spiders, che è in grado di mantenere in generale un livello tecnico soddisfacente, ma che non stupisce. Le texture sono di buona fattura mentre le animazioni sono proprio da rivedere, con alcune in particolar modo che rasentano il ridicolo. La fisica è sufficiente, ma soprattutto nei combattimenti ci si sarebbe aspettato qualcosa di più sotto questo aspetto. Le ambientazioni hanno una struttura molto lineare limitando nel contempo le fasi incentrate sull’esplorazione. Gli ambienti sono creati molto bene, artisticamente parlando sembra proprio di essere immersi in contesto fantasy pieno di dettagli, tecnicamente però il prodotto di Spiders presenta picchi altalenanti: nelle prime ore di gioco le ambientazioni sono molto colorate, cariche di contenuti e dettagli, mentre avvicinandosi verso la conclusione appaiono molto più spoglie. Ottima invece la fattura di armi ed armature, che grazie al sistema di crafting è possibile modificare nell’aspetto. La colonna sonora e gli effetti sono tutto sommato azzeccati, in grado di mantenere quel tocco fantasy, anche se vi sono alcune ripetizioni di troppo. Longevità leggermente più bassa della media del genere, per portare a termine il gioco comprendendo anche le eventuali quest secondarie ci vorranno circa venti ore.

Bound by Flame – Recensione IN CONCLUSIONE
Bound of Flame è un RPG che raggiunge la sufficienza grazie a molte idee azzeccate, ma sulle quali è mancato un lavoro approfondito e bilanciato per arrivare a essere considerato un prodotto veramente valido. Il gameplay semplice ma solido dopo qualche ora si rivela sbilanciato e poco approfondito, così come gli altri elementi di contorno. La trama non è entusiasmante ma scandisce senza problemi l'avanzare dell'avventura senza diventare noiosa, e l'elemento interessante che mantiene alta la curiosità è l'evolversi del rapporto tra Vulcan-Demone con i vari cambiamenti d'aspetto. Graficamente non fa impazzire ma è in grado di farsi godere grazie ad ambientazioni fantasy ben costruite e una colonna sonora tutto sommato azzeccata, ma il prezzo è decisamente alto (quaranta euro su PC, cinquanta su Xbox 360 e Ps3, e settanta nella versione PS4); nonostante ciò, se riuscirete a sorvolare su alcune mancanze in termini di gameplay ed una cura grafica altalenante, Bound of Flame potrebbe rivelarsi una piacevole distrazione. Per tutti gli altri, meglio guardare altrove o aspettare un GDR più completo. ZVOTO 6
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