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Bourqa: simbolo religioso o violazione del corpo?

Creato il 25 ottobre 2011 da Cristiana

Una delle tante cose in discussione (accadra’ nella giornata di oggi) e’ se puo’ essere consentito l’uso del bourqa. Da una parte la questione di sicurezza (sollevata per lo più da questa destra forcaiola con tutti tranne che per se stessa), dall’altra la questione della liberta’ della donna. Se e’ un simbolo religioso allora lo sono anche la kippa’ e il crocifisso appeso al collo. Visibili? Ostentati? Nascosti? E’ chiaro che tutto finisce per confondere le acque. La kippa’ distingue ed e’ dei maschi. Il crocefisso si porta addosso, volendo anche senza che nessuno lo veda e non ha genere, il bourqa copre. E copre le donne. Mi fanno notare che se lo vieti non farebbero più uscire le donne, quelle donne, e questo e’ un dato non trascurabile. Intanto facciamo cosi’: che a scuola togliamo i crocefissi e ridimensioniamo la religione a fatto privato. Facciamo mettere a tutti il grembiule che e’ democratico. Consentiamo il bourqa ma se le forze dell’ordine (al femminile) ti chiedono di scoprire il volto sei obbligata a farlo. E stanziamo un bel po’ di soldini in cultura per seguire con attenzione il processo di integrazione ed evitare che si radicalizzino estremismi. Insomma facciamo lo Stato. Laico e forte. (Si’…lo so…dovremmo andare al votare e liberarci dal sottosviluppo indotto dal primitivismo leghista e dal bunga bunga piddiellino. Lo so)


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