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Boxe: Andrea Scarpa, la grande impresa tra Foggia e Torino

Creato il 01 dicembre 2015 da Sportduepuntozero

Settimane di notti insonni, allenamenti e diete. Poi il giorno del match, il più importante della carriera, la tensione e l’adrenalina. 12 riprese contro un avversario fastidioso che non vuole saperne di andare al tappeto; una vittoria ai punti, mai così sudata ma anche per questo la più bella di sempre, per sollevare al cielo la cintura intercontinentale IBF. Dopo svariati titoli italiani è arrivata la consacrazione internazionale per Andrea Scarpa, che dopo una domenica di relativo riposo ha ripreso la sua vita di sempre, di cameriere e barman. “Il lavoro è la mia realtà e mi aiuta a rimanere con i piedi per terra” afferma, “la boxe mi regala emozioni impagabili ma temporanee e soprattutto non mi dà da vivere”.

Parole semplici che spiegano tutto di questo sport, basato sul coraggio, sul sacrificio e sulla passione. Ciò che ti porta in palestra tutti i giorni, che ti permette di rimanere in piedi nonostante i colpi del tuo avversario, che fa uscire un sorriso quando la gente che non ti conosce si stupisce dei lividi che segnano il tuo viso. Andrea Scarpa ha il volto segnato ma ne è valsa la pena.

“Sento ancora le botte e a poco a poco sto realizzando ciò che è successo nel week end” racconta, “un successo fantastico che voglio dedicare alle due persone che mi hanno portato fin qui, Alberto Calandretti e Antonio Di Renzo. Ma anche ai familiari e alla mia ragazza, cui ora voglio dedicare tutto il tempo che prima non sono riuscito a dedicare. E poi alla mia città, Foggia”.

È un affetto spontaneo e smisurato quello che Andrea nutre nei confronti della sua terra, ribadito spesso e volentieri con le sue magliette personalizzate. Affetto assolutamente ricambiato; domenica durante la partita Foggia-Casertana, allo stadio Pino Zaccheria sono comparsi anche diversi striscioni dedicati ad Andrea, ormai un simbolo della sua città capace di rendere orgogliose migliaia di persone.

E a Torino che Andrea Scarpa ha conosciuto il pugilato ed è qui che sabato sera ha vinto l’incontro per il titolo IBF. La giornata è volata via, tra la prova del peso e la tensione che appesantiva le gambe, fino al suono della campana della prima ripresa. “All’inizio non mi muovevo bene e non ero lucido” ricorda, “poi mi sono sciolto e le cose sono andate meglio. Il mio avversario (Lyes Chaibi) incassava molto bene, ma me l’aspettavo”.

Decisivo l’ultimo round. “Il mio allenatore ha detto che se avessi combattuto come negli ultimi minuti avrei vinto prima del limite” prosegue, “al termine sentivo di essere leggermente in vantaggio e la vittoria ai punti è stata una vera liberazione. Sono felice anche per la qualità e lo spettacolo del match; il palazzetto era letteralmente entusiasta”.

In Italia l’incontro è già stato eletto come uno dei migliori del 2015. Ma tra antidoping e stanchezza Andrea non ha neanche avuto il tempo di festeggiare. Ci penserà nelle prossime settimane, mentre risponderà alle centinaia di messaggi che hanno letteralmente fatto esplodere il suo telefono. E a gennaio tornerà in palestra per allenarsi, in vista di una nuova grande sfida.


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