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Boxe: Stefano Abatangelo vince ai punti e pensa al danese Skogen

Creato il 16 novembre 2013 da Sportduepuntozero

stefano abatangeloLa mattina dopo il match te lo aspetti  a casa in tranquillità assoluta impegnato a recuperare forze, energie e mentali. Invece Stefano Abatangelo, 31enne pugile canavesano che abbina alla classe l’umiltà, è altrettanto  tranquillamente allocato nel suo secondo ring, quello del banco di salumi e formaggi in corso Racconigi a Torino. Poche ore prima stava combattendo nella sua Montanaro, contro l’avversario designato, un imbattuto croato di 33 anni, ostico mancino. E lo aveva superato ai punti: “Come preventivato – afferma Stefano tra una parola ad un cliente ed un’altra all’intervistatore – l’incontro non è stato facile. Prime riprese di rodaggio con il sottoscritto un po’ imballato, poi maggiore sicurezza, fino alla sesta ed ultima ripresa ben interpretata e, nei fatti, quella della svolta”.

E ora?: “Pochi minuti fa mi hanno telefonato dicendomi che il vincitore del testa a testa sarà molto probabilmente lo sfidante designato per il titolo dei mediomassimi dell’Unione Europea. Dovrò combattere contro il danese Skogen, forse in Danimarca o forse in Piemonte se ci saranno le condizioni per farlo. Sono dunque felice per l’esito del confronto di ieri sera e le prospettive che si sono aperte. Tornando alla sfida contro il croato ulteriori difficoltà sono arrivate per il fatto che ho saputo solo due giorni prima che sarebbe stato un mancino. Gli automatismi, che si provano in allenamento, cambiano in questi casi ed occorre rivederli. Sono stato abile ad adattarmi alla nuova situazione nel breve”.

Come ha risposto Montanaro all’evento?”Benissimo, ma non c’erano dubbi su tale aspetto. Mi hanno sempre seguito e continuano a farlo con grande trasporto”. Quanto è arduo muoversi nel mondo sportivo, almeno in Italia, targato boxe?: “Inutile negare l’evidenza – risponde Abatangelo – noi professionisti in Italia siamo perennemente ai box. Non abbiamo obiettivi precisi e navighiamo un po’ a vista. Ogni sportivo deve avere obiettivi e traguardi per programmarsi. Non è così all’estero. Personalmente sono ancora animato da tanta passione ma è complicato allenarsi per fare l’atleta e contemporaneamente organizzare eventi come quello di ieri sera. Sarebbe bello essere affiancati da qualcuno e supportati maggiormente”.

Al di là dello sfogo si percepisce che Stefano è già proiettato verso il prossimo match, mentre a giorni assaporerà la gioia unica di diventare padre per la prima volta. Di Lorenzo.

Roberto Bertellino

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