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- Scritto da Simone Soranna
- Categoria principale: Le nostre recensioni
- Pubblicato: 06 Ottobre 2014
Dopo essere stato presentato fuori concorso all’ultima edizione del festival del cinema di Venezia, esce in sala Boxtrolls, attesissimo ritorno sul grande schermo di una delle più fresche e attive case di produzione di cinema d'animazione a passo uno (ovvero in stop motion). I creatori, per intenderci, sono gli stessi che ci avevano deliziato con pellicole come Coraline e la porta magica e Paranorman. Il loro ultimo lavoro segue la tendenza stilistica degli autori mettendo in scena una favola nera ambientata in un paesino molto grottesco abitato da mostriciattoli e buffissimi personaggi ma sembra mancare di qualcosa soprattutto di una struttura narrativa originale e coinvolgente.
Boxtrolls si avvale di un'animazione fluida ed efficace, di un 3D sopportabile ma ingiustificato, di scenari curati in ogni dettaglio e di un’atmosfera cupa ben congeniale al racconto. Quel che però rende il film debole e poco riuscito è la storia piuttosto banale e semplice. La pellicola infatti si propone di raccontare una vicenda di amicizia e di denunciare come il pregiudizio sia sempre nocivo e forviante. Gli autori dunque ripropongono una sorta di Tarzan (un ragazzino cresciuto con i mostriciattoli molto temuti dagli esseri umani) che dovrà fungere da paciere e da collante tra le due popolazioni. Il tutto è trattato in maniera piuttosto elementare e con poca innovazione (quindi l'esatto contrario delle caratteristiche che erano presenti nei titoli precedenti). I bambini si divertiranno di sicuro e la morale è garantita, però da questo team già consolidato ed assodato ci si potrebbe e ci si dovrebbe aspettare di meglio.
Degni di nota rimangono sicuramente i coloratissimi e brillanti titoli di coda finale seguiti da una piccola appendice autoironica e metacinematografica che svela il segreto del lavoro degli animatori di stop motion.
Voto: 2/4
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