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Braccio di ferro e faccia di bronzo (di Gianfranco Pasquino)

Creato il 22 febbraio 2014 da Tafanus

“Il mio braccio non è stato sottoposto né l’altro ieri né oggi ad alcuna prova di ferro”. Così, secondo il quirinalista Marzio Breda (Corriere della Sera) sostiene Napolitano. Dall’apparizione in TV del Presidente della Repubblica si nota che non è neanche stato “tirato per la giacchetta” che, infatti, non era per niente sgualcita. E, allora, qualcuno potrebbe chiedersi (comunque, lo faccio io) perché mai è stata estromessa Emma Bonino dal Ministro degli Affari Esteri? Non era il caso che Napolitano ingaggiasse un braccio di ferro sulla permanenza in una carica di tanto rilievo di una delle pochissime personalità che possono legittimamente richiamarsi ad Altiero Spinelli del quale il Parlamento ha celebrato non più di una decina di giorni fa l’approvazione dell’importante Progetto di Trattato da lui formulato nel 1984? Chi in Europa parlerà d’Italia e d’Europa con voce più competente e più convincente di Emma Bonino? Non resta che fare i migliori auguri al neo-Ministro degli Esteri Federica Mogherini, sicuramente consapevole del lavoro che le sarà necessario per avvicinarsi alla credibilità e al prestigio acquisiti da Emma Bonino sulla scena europea e non solo.

Insieme a Renzi, che lo ha detto a chiare lettere, anche il Ministro Mogherini sarà costretta a metterci la faccia per farsi conoscere e riconoscere. Curioso è, però, che Renzi tema di perdere la faccia più di quanto tema di perdere il governo, ma poi non sia per nulla interessato a che la faccia ce la mettano anche tutti i candidati e i parlamentari di fronte ai loro elettori. Per fortuna, sembra che la riforma elettorale (promessa per fine gennaio, poi per fine febbraio, poi per…) andrà di pari passo, quindi, lento pede, con la riforma costituzionale del bicameralismo imperfetto. Qualcuno, magari il neo-Ministro alle Riforme Istituzionali e ai Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, potrebbe ricordarsi che con le liste bloccate, per quanto relativamente corte, a nessun candidato sarà mai possibile “metterci la faccia” e nessuno si sentirà incentivato a farlo. La nuova politica nascerà, non quando il Presidente del Consiglio perderà la faccia, ma quando, dal basso, candidati ed elettori (i quali anche loro diventeranno consapevoli di perdere la faccia scegliendo male) saranno in condizioni di vedersi in faccia. Dunque, esclusivamente i collegi uninominali (a doppio turno, con una sola limpida non manipolabile soglia per il passaggio al secondo turno) offrono la soluzione accettabile. Tutto il resto è un ballo in maschera (Fonte: Gianfranco Pasquino)

 


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